VANILLA SKY 
 
 
 
 
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Allora ok, come ti dicevo sono andato al cinema aspettandomi la solita fregatura, ma ero un po’ stanco ed ero disposto a lobotomizzarmi per due ore. 
Ma il film è iniziato bene, con una sequenza area azzeccata e subito dopo un brano dei RadioHead che sta su KID A (Era Everyting in its right place o Idioteque? Devo rivedere il film!). Fotografia ed audio sono a posto, mi sono detto. Ed è andato avanti su spunti molto molto interessanti, soprattutto per il mondo gioiosamente libertino in cui viviamo (non parlo quasi mai di attori in questo sito, ma Cameron Diaz è veramente azzeccata nel suo ruolo, proprio perché corrisponde all’immagine che mi sono fatto - forse sbagliando, ma questo è quanto - della vera Cameron Diaz). 
E proprio quando pensi che non si sarebbe potuto fare meglio, che già solo meriterebbe consigliare questo film per la piccola ma efficace ginnastica cerebrale che ti fa fare senza che tu neanche te ne accorga, ecco che il film *fa* meglio. Triplica il percorso della narrazione e ti sconcerta con una sequenza di eventi che ti tiene incollato allo schermo (se non conosci il finale... sono cosciente del fatto che la maggior parte dello stupore e, scusa il parolone, del divertimento intellettuale che ho provato vedendo questo film lo devo alla mia vita senza TV e al mio schivare le anticipazioni e le recensioni, quelle vere). 
Una volta svelato il trucco, io mi sono sentito proprio come quando mi sveglio da un sogno ricordandomi qualche particolare. Accidenti, ci vuole talento per ottenere questo. I dettagli si incastrano, gli indizi combaciano, la scoperta rasenta la perfezione. L’equivalente per il cinema di un ottimo giallo di Agata Christie, anzi, di più, perché è molto più difficile con l’immagine raccontare un sogno. 
Ok, ho detto tutto. Ho qualche piccola riserva e credo che forse gli spettatori giovanissimi forse non lo capiranno, be’, dopotutto ci sono cose che devi vivere o aver sfiorato da vicino. Ah, ancora una cosa, ho appena letto che è il remake di “Apri gli occhi” di Alejandro Amenabar, che personalmente non ho visto. 
Per finire una piccola nota per quelli fortunati come me. Quelli che capiscono bene questa frase: “Il dolce è molto più dolce se conosci l’amaro”. Non mi è permesso di vedere la bottiglia del mio amaro. Spero di averla quasi finita...! Intanto mi esercito a pensare al dolce... l’ho intravisto una volta e credo che ci sia una possibilità di vederlo di nuovo. Intanto aspetto. Anche questa è una piccola felicità. Sì, sono un posticipatore di piaceri tra i più accaniti. 
 
 
 
 
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