Regista: Manuel Sicilia
Titolo originale: Justin and the Knights of Valour
Durata: 95'
Genere: Animazione
Nazione: Regno Unito, Spagna
Rapporto:
Anno: 2013
Uscita prevista: 24 ottobre 2013 (cinema)
Attori:
Sceneggiatura: Matthew Jacobs, Manuel Sicilia
Trama, Giudizi ed Opinioni per Justin e i Cavalieri Valorosi (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Titolo originale: Justin and the Knights of Valour
Durata: 95'
Genere: Animazione
Nazione: Regno Unito, Spagna
Rapporto:
Anno: 2013
Uscita prevista: 24 ottobre 2013 (cinema)
Attori:
Sceneggiatura: Matthew Jacobs, Manuel Sicilia
Trama, Giudizi ed Opinioni per Justin e i Cavalieri Valorosi (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Fotografia:
Montaggio:
Produttore: Kerry Fulton
Produttore esecutivo: Antonio Banderas
Produzione: Kandor Graphics, Out Of The Box Feature
Distribuzione: Moviemax
Montaggio:
Produttore: Kerry Fulton
Produttore esecutivo: Antonio Banderas
Produzione: Kandor Graphics, Out Of The Box Feature
Distribuzione: Moviemax
La recensione di Dr. Film. di Justin e i Cavalieri Valorosi
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Colonna sonora / Soundtrack di Justin e i Cavalieri Valorosi
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Informazioni e curiosità su Justin e i Cavalieri Valorosi
Note dalla produzione:
I PERSONAGGI
JUSTIN è un giovane pieno di virtù, bramoso di sapere e affamato di avventure. Il suo sogno è diventare un cavaliere, come lo fu suo nonno, il grande Sir Roland. Ma il padre Reginald gli proibisce di perseguire questo sogno e Justin decide di prendere l’iniziativa da solo, intraprendendo un viaggio che lo porterà ad affrontare durissime prove.
Durante le sue peregrinazioni Justin affronterà grandissime sfide, imparerà tantissime lezioni e dovrà, a un certo punto, mettere da parte tutte le sue paure e fare la cosa giusta.
TALIA è una giovane esuberante che condivide la passione di Justin per i principi e la tradizione dei cavalieri ed è con lui durante l’ultima avventura. Come Justin, si sente prigioniera di una vita che non le offre alcuna felicità. Infatti, lavora come cameriera nella taverna dell’Aquila Infranta. Estroversa, coraggiosa e arguta, Talia entra subito in sintonia con Justin e dopo che lui la salva dal suo odiato lavoro, tra i due fiorisce una vera amicizia.
LA NONNA DI JUSTIN è affezionatissima al nostro giovane eroe e non sopporta di vederlo così infelice. Come ogni nonna eccezionale, incoraggia Justin a seguire il suo cuore e a prendere la strada che a lui sembra più giusta. Racconta al nipote dell’Abbazia dove venivano addestrati gli antichi cavalieri e gli dà forza e coraggio prima del suo primo viaggio.
REGINALD è il padre di Justin e Primo Avvocato del Regno. È un uomo intelligente ma severo, fermo sostenitore della legge e della disciplina, ed è subito contrario all’idea che suo figlio Justin diventi cavaliere. Vuole controllare ogni aspetto della vita del figlio e quindi avvia Justin sulla strada della giurisprudenza. Ma il giovane ha in mente una carriere completamente diversa.
HERACLIO è stato uno dei migliori cavalieri del Regno, ma quando è morto il Re e la Regina ha messo al bando il cavalierato, si è schierato contro la corona. Dopo anni d’esilio Heraclio trama il suo ritorno e la vendetta. Riuscirà Justin, con l’aiuto dei suoi nuovi amici, a proteggere il Regno e le persone che ama? Oppure saranno l’ira e la fame di potere di Heraclio a prevalere?
SOTA è il braccio destro di Heraclio e lui e i suoi due poco brillanti fratelli, causano devastazioni a catena in nome del loro signore. Sarcastico, arrogante e intelligentissimo, c’è una sola cosa che ama più del fare danni, la moda. “Potere e stile!” è il suo motto. Con una spiccata tendenza alla teatralità, Sota è una vera e propria spalla comica.
BRAULIO è uno dei tre saggi monaci dell’abbazia dove Justin impara l’arte dei cavalieri. La sua bassa statura è compensata da un’altissima intelligenza. Come ogni ‘professore matto’ che si rispetti, crea ogni tipo di gadget e marchingegno. Tuttavia, a causa di un esperimento andato male, Braulio soffre anche di vari tic nervosi. Quando arriva Justin, provocando una serie d’incidenti maldestri, la fede e la pazienza di Braulio sono messe a dura prova.
LEGANTIR è il saggio abate ed esperto di arti magiche. Apparentemente severo, quando s’incontrano per la prima volta Legantir contemporaneamente intimidisce e affascina Justin. Legantir gli insegnerà invece la pazienza e il potere della conoscenza. Pur restando neutrale nei confronti del giovane apprendista cavaliere, scopriamo verso la fine della storia che Legantir prova una forte empatia e un grande affetto per Justin.
BLUCHER è un anziano cavaliere, un duro e puro che fu il miglior amico del nonno di Justin. Prova subito un grande affetto per Justin, in cui vede lo spirito autentico dei cavalieri. Blucher è il mentore di Justin e con le sue lezioni lo trasforma in un abilissimo spadaccino. Nonostante l’età, che lo rallenta nei movimenti, Blucher è ancora incredibilmente agile e vigoroso, ma soprattutto ha fiducia in Justin e appare al suo fianco quando quest’ultimo ha veramente bisogno di lui.
LARA è la bellissima figlia unica dell’uomo più ricco del regno – l’inventore dei soldi! È una ragazza viziata e con la mania della moda. Nonostante Lara dimostri la più totale indifferenza nei confronti di Justin, lui è assolutamente cotto di lei. È solo quando Lara s’innamora dell’aitante Sir Clorex che Justin comincia a rendersi conto che forse lei non è la donna per lui.
MELQUIADES, o Mel per gli amici, è un personaggio eccentrico dalla doppia personalità. A volte è Karolious, ambasciatore del lato oscuro, e a volte è Melquiades, grande stregone ed esperto di arti magiche. In ogni modo è lui che conduce Justin alla Torre della Saggezza e che, insieme a Talia, vivrà l’ultima avventura del nostro eroe.
SIR CLOREX può sembrare il perfetto cavaliere senza macchia e senza paura, ma l’apparenza inganna. Se la sua forza fisica, il suo fascino e la corporatura muscolosa traggono in inganno quasi tutti quelli che incontra, i veri devoti come Justin e Talia capiscono subito che la sua è tutta una finta. Una volta era lucidatore di armature a castello e ora è alla ricerca di una strada preferenziale per la bella vita. Ma quando comincia a frequentare delle vere canaglie, capiamo che non è l’armatura a fare il cavaliere, ma l’uomo che la indossa.
LA REGINA è la bellissima sovrana del Regno, il cui nobile spirito si è raffreddato dopo la morte del suo amato Re. Lei e il suo Capo Consigliere Reginald hanno deciso di bandire i cavalieri per evitare nuove tragedie. Ma molti anni dopo, al momento della nostra storia, il regno si trova indifeso di fronte al ritorno di Heraclio. La regina capirà il suo errore e riabiliterà i cavalieri, oppure sarà Heraclio ad avere la meglio, riuscendo a detronizzarla?
LE ORIGINI
Note del regista.
La storia della KANDOR Graphics e quella di Justin sono parallele: in entrambe ci sono degli obiettivi che sembrano impossibili ma che vengono raggiunti grazie a una grande determinazione e un po’
d’incoscienza. Justin è un ragazzo esile, rampollo di una famiglia benestante, il cui idealismo lo porta a sfidare la volontà del padre e a fare di tutto per diventare un cavaliere in un mondo dove non c’è
più spazio per gli eroi.
Anche noi della KANDOR eravamo fermamente decisi a raggiungere un obiettivo alquanto difficile. E con Justin il nostro viaggio è stato arduo e ha richiesto grandissimi sforzi.
Circa 20 anni fa i tre soci fondatori decisero di “realizzare film d’animazione per un pubblico internazionale”. Se tornassimo indietro nel tempo, al momento di questa decisione, e dovessimo scommettere sul successo o meno dell’impresa, sapendo quello che sappiamo adesso, credo che punteremmo sul suo FALLIMENTO.
Ma per fortuna all’epoca non sapevamo tante cose ed eravamo ostinati, esattamente come Justin... che ha preso tutto da noi!
Se l’obiettivo era già difficile di per sé, lo era ancora di più partendo da una città lontanissima dai centri di produzione audiovisiva spagnoli e ancora più lontana dai pochi luoghi dove all’epoca si faceva cinema d’animazione, vale a dire città come Londra o Los Angeles. Tuttavia, guidati da entusiasmo, idealismo e un po’ di spericolatezza, abbiamo intrapreso la nostra avventura.
Avevamo tanto da imparare dal punto di vista della narrativa, della tecnica e della parte imprenditoriale. E dovevamo anche mettere a punto una nostra metodologia e crearci una rete di contatti.
Decidemmo di cominciare a realizzare “qualsiasi cosa” avesse a che fare con l’animazione, tanto per fare esperienza, e fortunatamente i lavori non mancarono e furono tutti ultimati con successo.
E qui arrivò il nostro primo colpo di fortuna, qualcosa che ancora caratterizza la KANDOR Graphics. Per creare una cerchia ristretta di collaboratori trovammo subito persone dotate di un talento straordinario, persone che ancora lavorano con noi e di cui siamo orgogliosissimi. Senza di loro e senza chi si è aggiunto negli anni successivi, la KANDOR Graphics non avrebbe mai avuto il successo che conosciamo. Quindi, abbiamo gradualmente cominciato a trasformare la KANDOR Graphics da società di outsourcing a società in grado di realizzare le proprie produzioni.
E molto presto apparve il nostro “Goleor”, diventato Justin per il mercato internazionale. Si trattava di un progetto molto ambizioso e che all’epoca andava oltre le nostre possibilità, quindi si decise di tenerlo nel cassetto fino al giorno in cui la società sarebbe stata veramente in grado di realizzarlo come ce lo immaginavamo.
Nel frangente abbiamo lavorato su vari prodotti molto interessanti, per clienti come la NASA, l’FBI e John Malkovich. Abbiamo lavorato su simulazioni per progetti scientifici, medici e artistici, su ambientazioni virtuali, video aziendali, documentari ed effetti digitali per il cinema (e un giorno abbiamo intenzione di ridedicarci seriamente a questo campo), senza mai dimenticare che quello che volevamo veramente produrre erano film d’animazione.
Abbiamo contattato Raúl García, ora nostro socio e amico e primo spagnolo ad aver lavorato per la Disney, pensando... "quest’uomo saprà sicuramente far funzionare la cosa "... e non c’eravamo sbagliati. Con lui la KANDOR Graphics si è avvicinata sempre di più all’obiettivo che si era prefissa. Nello stesso periodo abbiamo anche avuto l’opportunità di sviluppare una serie animata, poi diventata il nostro primo lungometraggio, "EL LINCE PERDIDO".
Il secondo colpo di fortuna è arrivato quando Raúl ha mostrato il nostro lavoro ad Antonio Banderas, il quale ha deciso quasi immediatamente di voler contribuire anche lui.
In qualche modo è stato EL LINCE PERDIDO a insegnarci come fare cinema d’animazione. È stato un importantissimo campo di prova, ma anche un progetto accompagnato da una certa frustrazione, dovuta al budget ridotto che non ci ha permesso di fare tutto quello che avremmo voluto. Niente capelli, niente vestiti, tempi che non ci hanno permesso di sviluppare un’animazione più sofisticata. Quindi ci siamo ripromessi di mettercela tutta per realizzare qualcosa di molto superiore, con il progetto giusto e al momento giusto.
Ripensandoci con la prospettiva di oggi, nonostante tutti i limiti che ci eravamo dovuti imporre, possiamo dire di essere estremamente orgogliosi del risultato.
EL LINCE PERDIDO ha vinto diversi importanti premi e festival, tra cui il Premio Goya come miglior film d’animazione (2009). Ma sapevamo di poter fare di meglio... quindi la squadra è rimasta compatta e ha deciso di realizzare un cortometraggio, in modo da superare i limiti precedenti e migliorare il livello tecnico e artistico dello studio. Volevamo prepararci a realizzare film di maggiore qualità.
A questo scopo decidemmo comunque di affidarci alla nostra squadra, è qualcosa che è nel nostro DNA, chiedendo a ognuno di loro di presentare un’idea per un cortometraggio. Accolsero la proposta con grande entusiasmo e alla fine avemmo la conferma di quanto fosse stata giusta la nostra decisione di contare su di loro.
Quei giorni in cui furono presentati i progetti furono divertentissimi. C’erano presentazioni di ogni genere: alcune molto interessanti, altre molto divertenti, e altre ancora piuttosto eccentriche, ma dopo aver visto la proposta di Javier Recio concordammo tutti che era il suo il progetto su cui puntare. Ci mostrò uno story reel e il corto era già lì davanti ai nostri occhi e tutto sembrava funzionare perfettamente dall’inizio alla fine. E anche se Javier aveva cominciato a lavorare per la società come stagista e non era con noi da moltissimo tempo, gli chiedemmo di curare la regia, affidandogli un budget non indifferente.
Ci mettemmo subito a lavoro e riuscimmo a mantenere la promessa fatta al team: ora potevano cominciare a lavorare senza i limiti di prima. Davanti a noi c’era una nuova fase di apprendimento: migliorare dal punto di vista tecnico e produttivo, realizzare animazione di alta qualità, comprensiva di abiti, capelli e così via, creare una pipeline per la stereoscopia, ecc.
Il risultato fu un successo a tutto tondo, non solo dal punto di vista tecnico e artistico, ma, cosa ancora più importante, per quanto riguardava la storia in se, grazie al lavoro di Javier e di tutti i reparti. Così il nostro terreno di prova si mutò in qualcosa di molto più importante: una candidatura agli Oscar ® del 2010.
E tutto questo era nato a Granada, da una società che era partita da zero.
Il corto ci ha regalato moltissimi momenti di gioia: tantissimi premi, compreso un secondo premio Goya (sempre nel 2010). Era anche una conferma del fatto che eravamo pronti ad applicare tutto quello che avevamo imparato e sviluppato a un nuovo lungometraggio.
Era arrivato il momento di tirare JUSTIN E I CAVALIERI VALOROSI fuori dal cassetto.
Parlare di Justin equivale a parlare della KANDOR Graphics. L’avventura di Justin rappresenta l’importanza di essere se stessi e di realizzare i propri sogni. Questa è anche la nostra storia.
Manuel Sicilia
Curiosità: JUSTIN E I CAVALIERI VALOROSI è pieno di riferimenti ad alcuni dei film più amati dal regista, come INDIANA JONES, SUPERMAN, HIGHLANDER, MR. CROCODILE DUNDEE E TOP SECRET
IL MONDO DI JUSTIN
Quello di JUSTIN E I CAVALIERI VALOROSI è un mondo ricchissimo dal punto di vista visivo. Basta pensare che nel film troviamo 40 ambientazioni diverse e oltre 100 personaggi. Con questa enorme mole di lavoro, il reparto artistico ha dovuto affrontare una sfida enorme.
I due mondi: cavalieri e avvocati.
Il principale orientamento artistico è stato quello di marcare nettamente le differenze tra due mondi: il mondo degli eroi e quello degli avvocati. Questa dualità trova l’espressione maggiore nei due protagonisti, Justin e suo padre Reginald.
“Il mondo degli eroi è più colorato, e di un colore saturo che ricorda i film classici in technicolor come ROBIN HOOD, IVANHOE o I TRE MOSCHETTIERI. Per il mondo degli avvocati, invece, mi sono ispirato molto a BRAZIL di Terry Gilliam. Abbiamo lavorato su diverse tonalità di grigio, su una sensazione di monotonia e inquadrature estremamente simmetriche” spiega il regista Manuel Sicilia.
Anche se la storia si svolge in epoca medievale, lo stile del film si basa su diverse epoche storiche e diversi movimenti artistici. Il reparto artistico non puntava sul rigore storico, e quindi l’universo del film è sì ispirato al passato, ma sono stati introdotti anche molti elementi della modernità.
“Il mondo degli eroi si colloca più o meno tra l’epoca romanica e quella gotica. Vi troviamo quella mescolanza tra rovine antiche e natura tipica del romanticismo, ma si tratta di un romanticismo reinterpretato e stilizzato. Il mondo degli avvocati ricorda invece il rinascimento, con qualche accenno al barocco, come per esempio nel personaggio di Lara”, aggiunge Oscar J. Vargas, l’Art Director e Character Designer del film.
Le ambientazioni del regno.
Uno degli ambienti più carismatici del film, la taverna dell’Aquila Infranta, è stato progettato in stile rustico con alcuni velati riferimenti agli odierni fast-food. Questo per riflettere che una volta era un luogo d’incontro per avventurieri e cercatori di fortuna, mentre quando inizia la nostra storia è un ristorante per famiglie con offerte speciali “2 per 1”. Con questa mescolanza di concetti abbiamo marcato i contrasti visivi, rendendo la taverna un posto unico e divertente.
“La piazza del paese, che fa parte del mondo degli eroi, s’ispira all’epoca medievale, con edifici colorati e grandi folle di gente. Per questo tipo d’ambiente abbiamo cercato di creare un disordine architettonico, alternando case e tetti pieni di vegetazione, con piante rampicanti, fiori e leggeri contrasti di luce, così da dare allo spettatore la sensazione di passeggiare all’interno del mercato”, spiega Francis Porcel, il direttore del set concept.
Un’altra particolarità delle ambientazioni è costituita dagli spazi estesi che comprendono diverse aree. “L’ambientazione più complessa che il reparto pre-visualizzazione ha dovuto gestire è sicuramente la montagna dove si trova l’abbazia. Abbiamo dovuto gestire tutte le location in un unica messa in scena! Il grande lago, le montagne, l’enorme roccia e gli edifici... il tutto unificato e su scala! Lo sviluppo di una simile messa in scena da riprendere è stato sicuramente un processo arduo per il reparto artistico e per la successiva ottimizzazione tecnica. Ma questo ci ha permesso di riprenderlo con flessibilità e velocità, da ogni angolo e punto di vista,”, spiega Joaquín Catalá, co-direttore della previsualizzazione.
Lo sviluppo dei personaggi
Anche per il design dei personaggi è stata osservata la linea guida artistica principale dando vita a due stili diversi. Nel mondo degli avvocati prevalgono il grigio e l’equilibrio. Per esempio, le sagome di Reginald e degli ufficiali di giustizia, che sono praticamente identiche: linee verticali e parallele allungate. L’idea di noia e monotonia è anche accentuata dall’uso di elementi industriali freddi e lucidi.
In contrasto, i personaggi del mondo degli eroi indossano abiti colorati, sono fortemente distinti l’uno dall’altro e più vivaci ed energetici, come per esempio gli abitanti dell’abbazia: Legantir, Braulio e Blucher, le cui forme e proporzioni riflettono le loro personalità. Lo stesso vale per Sota, Copas e Champ, gli accoliti di Heraclio che s’ispirano anche alle carte da gioco spagnole.
Nella creazione dei personaggi sono stati presi in considerazione tantissimi altri fattori. “Nello sviluppo dei personaggi abbiamo riutilizzato molti dei disegni risalenti al periodo in cui il progetto vide la luce per la prima volta. Molte delle caratteristiche di Justin, come l‘armatura, i calzoni sgargianti e i particolarissimi capelli arancioni, simbolo di energia e vitalità, risalgono a quell’epoca. Nel disegnarlo ci siamo ispirati a Jamie Bell, l’attore interprete di Billy Elliot, un ragazzo che emana forza e carisma,” spiega Óscar J.Vargas.
La sagoma di Justin si evolve man mano che la storia va avanti. All’inizio il nostro protagonista fa parte del mondo degli avvocati e ha meno forza visiva. Ma man mano che si evolve, la sua anatomia cambia e acquisisce una forma più piramidale che lo avvicina al mondo degli eroi. La sua caratteristica più rilevante è il taglio di capelli, che cambia con l’evoluzione dell’avventura. Justin ha 6 tagli diversi durante il film!
Curiosità: Nel film ci sono numerosi riferimenti ai luoghi della regione spagnola di Castiglia e León. Il castello del regno, per esempio, è ispirato all'Alcázar di Segovia.
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