Due cuori e una provetta di Josh Gordon, Will Speck

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locandina Due cuori e una provetta
 
Regista: Josh Gordon, Will Speck
Titolo originale: The Switch
Durata: 101'
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico
Nazione: U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2010
Uscita prevista: 05 Novembre 2010 (cinema)

Attori: Jason Bateman, Jennifer Aniston, Patrick Wilson, Jeff Goldblum, Juliette Lewis, Caroline Dhavernas, Todd Louiso, Bryce Robinson, Scott Elrod, Kelli Barrett, Edward James Hyland, Thomas Robinson, Stephen Hadeed Jr.
Soggetto: Jeffrey Eugenides
Sceneggiatura: Allan Loeb

Trama, Giudizi ed Opinioni per Due cuori e una provetta (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Jess Hall
Montaggio: John Axelrad
Musiche: Alex Wurman
Scenografia: Adam Stockhausen, Carol Silverman
Costumi: Kasia Walicka-Maimone

Produttore: Albert Berger, Ron Yerxa
Produttore esecutivo: Jennifer Aniston, Kristin Hahn, Nathan Kahane
Produzione: Bona Fide Productions, Mandate Pictures
Distribuzione: Moviemax

La recensione di Dr. Film. di Due cuori e una provetta
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Colonna sonora / Soundtrack di Due cuori e una provetta
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Voci / Doppiatori italiani:
Eleonora De Angelis: Kassie Larson
Alessandro Quarta: Wally Mars
Tito Marteddu: Sebastian
Roberto Chevalier: Leonard
Christian Iansante: Roland
Antonella Baldini: Debbie

Informazioni e curiosità su Due cuori e una provetta

Note dalla produzione:
L’ORIGINE DI “Due Cuori e una Provetta”
“Due Cuori e una Provetta” è tratto dal racconto dal titolo “Baster”, dello scrittore vincitore del Premio Pulitzer Jeffrey Eugenides, autore anche de “Le Vergini Suicide” e “Middlesex”. Lo sceneggiatore Allan Loeb scoprì la storia quando questa fu pubblicata per la prima volta sul New Yorker nel 1996, e capì immediatamente che sarebbe stata perfetta per una trasposizione cinematografica. Successivamente, Loeb sviluppò la sceneggiatura assieme ai Produttori Albert Berger e Ron Yerxa della Bona Fide Productions.

Il Produttore Nathan Kahane, presidente della Mandate Pictures (“Juno”, “Vero come la finzione”), lesse
la sceneggiatura e se ne appassionò immediatamente: “Era una storia caratterizzata da un approccio totalmente fresco nei confronti di un tema molto peculiare, perciò abbiamo contattato Albert Berger e Ron Yerxa, coi quali abbiamo già lavorato in passato, per dirgli che saremmo stati felicissimi di unirci a loro per la realizzazione di questo film”.
Albert Berger e Ron Yerxa hanno prodotto alcuni dei film più popolari e acclamati dalla critica degli ultimi
anni, tra cui “Little Miss Sunshine”, “Election”, “Ritorno a Cold Mountain”, “Parole d'amore” e “Little Children”.

Ron Yerxa spiega cosa abbia attratto lui e Berger della storia di ‘Due Cuori e una Provetta’. “Ci piacciono le commedie che esplorano quelle questioni sociali che sono fondamentali in America. Questo progetto aveva alla sua base una premessa unica e presentava delle idee sociali molto specifiche”.
Ma come spiega lo stesso Berger, non per questo il pubblico avrà difficoltà ad identificarsi con la storia del film. “Il pubblico si riconoscerà facilmente in questo film e soprattutto con il personaggio di Kassie che si trova a dover affrontare un dilemma molto diffuso tra le donne di questi tempi. Ha una carriera, un’ottima istruzione, delle relazioni che non hanno funzionato come si aspettava e desidera fortemente avere un bambino e trovare il giusto equilibrio tra la famiglia e la carriera, perciò porta avanti da sola il suo sogno”.

Jennifer Aniston, riguardo al personaggio di Kassie, dice, “Quando la incontriamo Kassie è a un punto della sua vita in cui è pronta per avere un bambino e così avverte il suo migliore amico della sua decisione di averlo da sola. Kassie sente di volere un bambino molto più di quanto non abbia bisogno di un uomo; questa cosa l’ho trovata molto interessante, non so se mi comporterei nello stesso modo, ad ogni modo, lei agisce così. Ci sono molte donne che farebbero la stessa cosa”.
Yerxa pensava che questa storia gli avrebbe permesso di sviluppare e di esplorare il genere della commedia in maniera totalmente nuova e descrive “Due Cuori e una Provetta” come una “commedia sovversiva” perché priva dei soliti espedienti banali ed ingenui, come ad esempio il fatto di perdere un numero di telefono e doverlo cercare, o fraintendere un messaggio e di conseguenza credere in qualcosa che non corrisponde al vero.

Nathan Kahane aggiunge che “Il nucleo di questa storia è anche il viaggio intrapreso da Wally. Lui è un uomo normale ma è molto represso e non sa né cosa vuole né come ottenerlo. Quando finalmente decide di agire e di seguire i suoi sentimenti compie un’azione terribile e a quel punto non possiamo far altro che ridere nel vederlo affannarsi nel tentativo di redimersi e di diventare il tipo di uomo che un ragazzino sarebbe fiero di poter chiamare papà”.
In “Due Cuori e una Provetta”, Wally soffre di una vera e propria crisi di coscienza per ciò che ha fatto a Kassie. Se Wally dovesse rivelare ciò che le ha fatto, rischierebbe di perdere per sempre la sua amicizia, tuttavia, sa anche che non dicendoglielo dimostrerebbe di essere un ragazzino e non un uomo adulto. Per la prima volta nella sua vita, Wally deve crescere e prendersi la responsabilità delle sue azioni, a prescindere da quali possano essere le conseguenze, perché è questa la cosa giusta da fare.

Kassie, da parte sua, dovrà affrontare il fatto di essere stata ingannata dal suo migliore amico. Il fatto che si rifiuti di ammettere che Sebastian somiglia innegabilmente, sia fisicamente che caratterialmente a Wally è solo un espediente per rimandare l’inevitabile verità, perché sa che una volta riconosciuta la realtà si troverà a dover affrontare delle scelte. “Non si tratta di una commedia del tipo ‘torte in faccia’ o del genere ‘slapstick’. Il pubblico riderà per situazioni che rispecchiano la realtà; non è una di quelle sciocche commedie in cui si ride a crepapelle. E’ un film che poggia su dei personaggi reali e sulle loro reazioni; è un genere che amo molto e che mi fa ridere tantissimo. E se sono mai riuscito a farvi ridere in passato, allora, probabilmente, questo film vi piacerà”.

“In un certo senso, è una commedia, ma è anche una fiaba morale”, aggiunge Ron Yerxa. “Jason Bateman interpreta un personaggio che si trova a dover affrontare le conseguenze che derivano dall’incapacità di essere onesto con le proprie emozioni e dal non voler riconoscere i propri sentimenti, di conseguenza, ogni sua azione è esattamente l’opposto di ciò che vuole o di ciò di cui ha bisogno. Al contrario, il personaggio interpretato da Jennifer Aniston è forte e sa esattamente cosa vuole. Kassie è fermamente convinta di ciò che vuole ottenere, e riesce ad essere un’ottima madre anche quando si trova ad affrontare difficoltà impreviste”. Yerxa prosegue, “Il personaggio interpretato da Jennifer Aniston è quello di un’ottima madre. Quando il personaggio interpretato da Jason Bateman incontra per la prima volta il piccolo Sebastian mostra tutta la sua intolleranza e la sua incapacità di relazionarsi con i bambini. Ben presto scoprirà che quelle cose che non sopporta in questo bambino sono esattamente le stesse cose che odia in sé stesso. Perciò, solo attraverso un atto di scoperta del proprio io riuscirà ad aprirsi per accettare e amare il bambino. La morale della storia è che anche se sei un Newyorkese narcisista, materialista e che pensa solo alla carriera se riesci ad aprirti con le persone che entrano a far parte della tua vita hai la possibilità di diventare una persona migliore. Ecco perché metterei questo film nella categoria della social-class comedy”.

“Questo film, dal mio punto di vista”, dice Berger, “parla di un brav’uomo, Wally (Jason Bateman), che prova dei forti sentimenti, dei quali neanche lui si rende conto, nei confronti di Kassie (Jennifer Aniston),
che è la sua migliore amica. Il pubblico capirà subito che Wally prova ben più che una semplice amicizia verso Kassie. Questo è uno di quei film in cui il protagonista ci mette un bel po’ a capire quello che il pubblico già sospetta sin dall’inizio. Si tratta di una situazione facilmente riconoscibile. Si creano molte dinamiche diverse in questo tipo di storie e credo sia questo il viaggio intrapreso da Wally in questo film”.


I REGISTI Josh Gordon & Will Speck
Berger e Yerxa avevano sentito parlare di Josh Gordon e Will Speck e di quanto avevano fatto nell’ambito del mondo della pubblicità, ma è stato il loro esilarante film sul pattinaggio artistico, intitolato “Blades of Glory”, che secondo loro li rendeva i migliori candidati per ‘Due Cuori e una Provetta’. “Tutti noi pensavamo che ‘Blades of Glory’ fosse un film molto arguto e ispirato e che avesse alla sua base una premessa piuttosto atipica”, spiega Ron Yerxa.
In “Blades of Glory”, in cui due uomini si uniscono per gareggiare ai campionati nazionali di pattinaggio artistico, i due registi esploravano diverse dinamiche, tra cui quella degli avversari che diventano amici.
“Pensavamo che sarebbero stati perfetti per questa pellicola” prosegue Yerxa, “e poi desideravano esplorare questi personaggi, la crisi di coscienza e altre tematiche più leggere”.

Kahane commenta, “Quando ci siamo seduti al tavolo assieme a Will e Josh per sentire come pensavano di dar vita alla sceneggiatura è apparso immediatamente chiaro che dovevamo fare questo film”.
Berger aggiunge, “Will e Josh sono dei collaboratori fantastici oltre che dei meravigliosi registi. Si sono costruiti una certa reputazione nel mondo dei commercial pubblicitari. Hanno diretto un film, ‘Blades of Glory’, che è una commedia tradizionale. Il nostro era un film un po’ più sofisticato, ma loro sono dei perfezionisti. Ron ed io abbiamo lavorato molto spesso con dei team di registi come il loro e Will e Josh sono davvero unici da questo punto di vista, collaborano a stretto contatto ma allo stesso tempo hanno interessi molto diversi, Will si occupa principalmente delle scenografie e dei costumi, mentre Josh è focalizzato sulla macchina da presa”.

Will Speck spiega quale sia l’appeal del film secondo lui e secondo Josh Gordon. “Secondo noi, la caratteristica di questo film era che non aveva grandi presunzioni artificiali perché i personaggi sono molto realistici. La storia si sviluppava nello stesso modo in cui si sarebbe sviluppata nella vita reale”.
Josh Gordon aggiunge: “E’ un film che parla di uno dei tanti modi diversi in cui si possono formare le famiglie. Non è detto che debbano per forza seguire uno sviluppo prestabilito; e questi due registi hanno fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista”.
Alcuni dei membri del cast raccontano l’esperienza di lavorare con due registi nello stesso film: “Lavorare con due registi è stato fantastico”, afferma Jason Bateman. “Will e Josh sono davvero simpatici e abbiamo in comune lo stesso tipo di sensibilità. E’ stato come fare un film assieme a due dei tuoi migliori amici. Mi piacerebbe lavorare di nuovo con due registi, è tutto più efficiente”.

“L’unica altra volta in cui ho lavorato con due registi è stato quando ho fatto un commercial della Gap”, racconta Patrick Wilson, “i registi in questione erano Jonathan Dayton e Valerie Faris, che hanno diretto anche ‘Little Miss Sunshine’. Will e Josh vanno molto d’accordo. Sono come Butch e Sundance…o Batman e Robin…veramente sono più come Tango e Cash. Will era quello che dirigeva gli attori, mentre Josh si occupava soprattutto della parte tecnica. Lavorano veramente bene assieme, il che rende tutto quanto più semplice”.
Per Juliette Lewis è stata un’esperienza completamente nuova. “E’ la prima volta che lavoro con questo team di registi, è una situazione molto peculiare. Sembrano andare molto d’accordo e la cosa fantastica della loro partnership creativa è che hanno dei talenti diversi che messi assieme creano una dinamica molto creativa. E poi sono molto, molto divertenti”.


JENNIFER ANISTON E’ SPLENDIDA NEL RUOLO DI KASSIE
Per il ruolo della determinatissima Kassie, i filmmaker raccontano di non aver avuto mai alcun dubbio su chi volessero per la parte. “Il primo casting che abbiamo fatto è stato quello di Jennifer Aniston: ci sembrava perfetta”, spiega Ron Yerxa. “Il suo personaggio e i suoi momenti comici li abbiamo costruiti attorno a lei”.
Albert Berger ribadisce, “Sin dall’inizio avevamo in mente Jennifer Aniston per questo ruolo. Sembrava la scelta perfetta per questo film. E’ un’attrice che ha fatto un lavoro eccellente nell’ambito delle commedie. Era nel momento perfetto della sua carriera e della sua vita privata per affrontare questo ruolo”.
Il regista Will Speck aggiunge, “Jennifer Aniston è stata sempre in cima alla nostra lista. E’ perfetta per le commedie, pensiamo che sia un’attrice bravissima ma anche sottostimata. Ha aggiunto molto al dilemma morale del suo personaggio e lo ha fatto in un modo che non appare mai artefatto”.

Il regista Josh Gordon, parlando del modo in cui Jennifer Aniston riesce a dare tutto di sé nei suoi personaggi, dice, “Jen è molto coraggiosa. Spesso sceglie dei personaggi che sono vicini a quella che è la sua esperienza personale, in questo modo i suoi ruoli risultano sempre molto ricchi” .
Berger concorda: “Probabilmente, è considerata la migliore attrice comica del momento e questo è un film perfetto per lei. Ha sempre ricercato la totale onestà nell’interpretazione del suo personaggio e nei dialoghi”.
Will Speck riassume: “E’ stato fantastico averla in questo film. Jen è stata incredibile e secondo noi la sua performance è strepitosa”.

La Aniston è anche la Produttrice Esecutiva del film, assieme a Kristin Hahn, sua socia presso la Echo Films, “Jennifer, che è una vera professionista, è stata capace di portare avanti questi due ruoli in un modo che si è rivelato molto positivo per il film”, spiega Berger. “E’ generosa ed è capace di esercitare la sua influenza di produttrice con grande finezza. Kristin Hahn, la socia di Jen, è una produttrice molto capace ed è stato un vero piacere fare questo film assieme a loro”.
“Trovo che Jennifer sia una persona incredibilmente semplice, affascinante e diretta”, aggiunge Yerxa. Jennifer Aniston era attratta dalla parte per diverse ragioni. “Era una storia veramente bella e anticonvenzionale ed è anche uno dei primi film prodotti dalla nostra società di produzione, la Echo Films. Inoltre, desideravo lavorare assieme a Jason Bateman”.


“Il pubblico troverà molte cose in ‘Due Cuori e una Provetta’: E’ molto divertente. E’ una commedia estremamente fisica ed è anche molto emozionante e speriamo che possa incoraggiare le persone a credere che esistono sempre delle alternative”. —Jennifer Aniston


JASON BATEMAN - IL PERFETTO WALLY
Dopo il suo esordio in “Arrested Development-Ti presento i miei”, Jason Bateman è spesso apparso al cinema nel ruolo dell’uomo comune alle prese con circostanze surreali, in film come “Juno”, “Non mi scaricare” e “Hancock”. Il suo atteggiamento autolesionistico e il suo fascino sono perfetti per il ruolo di Wally, che altrimenti sarebbe risultato un personaggio piuttosto antipatico – anche se dotato di una grande etica – a causa del terribile inganno che attua nei confronti di Kassie. “Jason Bateman ha doti comiche distintive, è dotato di uno humour asciutto ed è bravo ad improvvisare”, sottolinea Ron Yerxa. “E’ molto spontaneo e pensavo che avrebbe creato un buon contrasto con lo stile di recitazione ‘gentile’ di Jennifer Aniston. Kassie è una persona molto sincera che vive attimo per attimo, mentre lui è pungente, è dotato di un sarcasmo asciutto, che secondo noi sarebbero stati perfetti per il suo personaggio”.

I filmmaker sono rimasti stupiti dalle capacità comiche di Bateman e dalla sua abilità per l’improvvisazione.
“E’ un attore comico incredibilmente dotato, una delle cose che ci ha aiutato molto è stata proprio la sua abilità di improvvisare”, spiega Berger. “Rimaneva sempre fedele alla sceneggiatura ma poi alla fine di ogni sequenza ci forniva delle alternative diverse. Credo che ciò conferirà grande spontaneità e freschezza al film”.
Nathan Kahane, che ha lavorato a stretto contatto con Bateman in “Juno” e “Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie”, concorda con Berger in merito ai tempi comici di Bateman e al suo istinto creativo.

I registi Josh Gordon e Will Speck sono dei fan di Bateman da molto tempo e sono rimasti ugualmente colpiti dal suo talento, come spiega Speck, “Ci riteniamo davvero fortunati e siamo certi che gli spettatori rivedranno in questo suo ruolo un po’ di quello che hanno già visto in ‘Juno’. E’ stato molto emozionante per noi lavorare con lui”.
Bateman descrive ciò che lo ha attratto di questo personaggio: “Interpreto Wally, il miglior amico di Kassie. Wally è una persona piuttosto complicata, è molto concentrato su se stesso e non è esattamente un tipo divertente e simpatico. Deve superare alcune difficoltà prima di raggiungere la felicità. Per Kassie è solo un amico, non certo un potenziale fidanzato. Forse è per questo che non è il candidato perfetto per fare da donatore. E poi una cosa del genere rischierebbe di rovinare la loro amicizia”.

Bateman e la Aniston sono amici da molto tempo e l’attore è un fan di Jennifer. “E’ stato bello avere l’opportunità di lavorare assieme, avevamo già lavorato insieme -anche se solo in poche scene - in “Ti odio, ti lascio, ti...’,” spiega Bateman. Girare un film intero assieme a Jen è stato proprio come mi aspettavo: fantastico. E poi abbiamo sfruttato il fatto che già ci conoscevamo nella nostra interpretazione di questi due personaggi, che sono uno il migliore amico dell’altra. E’ stato certamente utile il fatto che già ci conoscessimo. Lei possiede un talento incredibile, credo che alcune persone che hanno un bell’aspetto come lo ha lei non vengano sempre riconosciute per quel che valgono: lei in questo film è favolosa”.

Anche la Aniston ha apprezzato la possibilità di lavorare assieme a Bateman. “Jason Bateman è una delle persone più dolci che conosco; l’ho sempre adorato ed è veramente una persona deliziosa”.
Secondo Juliette Lewis, Bateman era perfetto per il ruolo (La Lewis interpreta la parte di Debbie, la migliore amica di Kassie). “Jason ed io siamo come due sparring partner. Quando tira fuori quegli insulti, Debbie non è certo all’altezza di replicare”.
Jeff Goldblum non ha altro che elogi per l’etica e il talento dimostrati da Bateman. “Jason Bateman è fantastico. Non lo conoscevo prima di questo film, sapevo chi era ed ero un fan dei suoi film, ma l’ho conosciuto solo su questo set; non avevo mai visto ‘Arrested Development-Ti presento i miei’, ma poi ho visto tutti i suoi film: è veramente divertente”.

Albert Berger osserva come il personaggio di Wally permetta a Jason di esplorare il lato non-comico della sua arte. “Jason è conosciuto principalmente per i film comici di cui è stato interprete, e credo che in questo film abbia intravisto l’opportunità di poter mostrare anche il suo lato drammatico. Ha sempre cercato di rimanere il più realistico possibile nell’interpretazione del suo personaggio.
C’è sempre stata una sana tensione tra quello che era il materiale e l’approccio scelto da Jason, che penso conferirà una grande profondità a questo film. Jason è presente in quasi ogni scena del film ed ha dovuto affrontare molte difficoltà, (riprese notturne, macchine per la pioggia). Perciò gli faccio i miei più vivi complimenti. Si è fatto carico di questo film e non si è mai lamentato ed è riuscito a regalarci una performance straordinaria”.


PATRICK WILSON E’ ECCEZIONALE NEL RUOLO DI ROLAND
Patrick Wilson è un attore candidato agli Emmy® e ai Golden Globe®, noto principalmente per le sue performance in film come “Angels in America”, la versione cinematografica de “Il Fantasma dell’Opera”, il provocatorio “Hard Candy” e “Watchmen”. Non è certamente stato il suo, il primo nome che è venuto in mente ai filmmaker per un ruolo comico come quello di Roland. Ma Albert Berger, che ha lavorato assieme a Wilson in “Little Children”, sapeva che l’attore sarebbe stato perfettamente capace di recitare in una commedia. “Patrick Wilson, Ron ed io abbiamo lavorato assieme in ‘Little Children’. Lui è conosciuto soprattutto per dei ruoli drammatici, ma è un attore molto versatile. E’ molto famoso nell’ambito del mondo dei musical di Broadway, ma possiede anche dei lati che il pubblico non conosce ancora. In ‘Little Children’ c’era una scena tra lui e Noah Emmerich, che poi è stata tagliata nella versione finale, in cui si trovavano in macchina, Noah era alla guida mentre Patrick sedeva accanto a lui. Nel bel mezzo della sequenza, Noah aprì lo sportello e spinse fuori Patrick. Patrick fece finta di correre dietro alla macchina. Il tutto veniva ripreso dall’interno della macchina. Fu geniale. Un momento alla Buster Keaton, da lì si intuiva la sua dote di attore fisico. E’ dotato di un grande humour. Ci sono molti lati di lui che non emergono nei film di cui è stato interprete, perciò, quando ci siamo trovati a dover scegliere l’attore per questo ruolo, abbiamo pensato che Patrick sarebbe stato assolutamente perfetto”.
“E’ stato Albert Berger che mi ha coinvolto in questo progetto”, spiega Patrick Wilson. “Lui e Ron Yerxa, della Bona Fide, avevano prodotto ‘Little Children,’ perciò tra di noi c’era già un ottimo rapporto ed poi ho sempre avuto grande rispetto per i progetti che hanno scelto. Sapevo poco di Will e Josh, è stato Albert che ci ha fatto conoscere e dopo aver trascorso solo pochi minuti assieme a loro ho capito che questo sarebbe stato un film molto originale e speciale”.

Will Speck racconta, “Josh ed io ci siamo incontrati prima di tutto con Patrick. Abbiamo riflettuto su chi avrebbe potuto essere non solo una superstar, ma che fosse stato capace di recitare con un grande senso dello humour. Abbiamo pensato a lui perché in ‘Little Children’ ci era piaciuto moltissimo”.
“Era un ruolo molto difficile da interpretare” aggiunge Josh Gordon.
Wilson descrive il suo personaggio: “Interpreto Roland Nilson, un tipo dall’aspetto Nordico, che nel film è il donatore. Roland è un bravo ragazzo. E’ estremamente serio e avido, forse un po’ troppo. Per creare il personaggio di Roland ci siamo seduti al tavolo assieme a Will Speck e Allan Loeb, che erano stati scelti come sceneggiatori, e io ho spiegato loro come pensavo dovesse essere Roland, e per far ciò sono partito dalla premessa che avrei dovuto essere ‘tutto il contrario di Wally’.”.

Wilson prosegue, “Devo essere il suo esatto opposto. E’ questo il posto che occupa Roland tra i due personaggi di Wally e Kassie. Se Wally è negativo, allora devo interpretare Roland facendolo apparire come la persona più positiva di tutte. Fastidiosamente positiva. Era questo l’obbiettivo: se Wally era cinico, allora dovevo essere ottimista, dovevo apparire come il suo esatto contrario, perciò, quando mi chiedono cosa penso di Roland, rispondo: ‘prima di tutto parliamo di Wally. Se Wally fa una cosa, io faccio l’opposto’.”.
“Quando ho Saputo che Jen e Jason facevano parte del cast”, ricorda Wilson, “Ho pensato, wow, non riesco a pensare ad una coppia più simpatica di loro, entrambi sono divertenti e affascinanti. Ho pensato che sarebbe stato un film che mi sarebbe piaciuto vedere, il fatto poi che si sia rivelato un film anche interessante è stato un qualcosa in più, un regalo”.

Ron Yerxa spiega il ragionamento che lo ha spinto a scegliere Patrick per il ruolo di Roland “Sicuramente, Patrick è una scelta piuttosto inusuale, voglio dire, fare interpretare a Patrick Wilson un ruolo del genere… è un bel ragazzo… ma si tratta di un ruolo comico. Quello che ha fatto è stato prendere un tipo che avrebbe potuto essere al massimo un ottimo campione di DNA e lo ha trasformato in questo personaggio così ispirato, energico ma anche ingenuo. E’ riuscito a conferire al suo personaggio grande comicità e una psicologia sofisticata che non esistevano nelle prime versioni della sceneggiatura”.
Wilson concorda. “Si, non ho avuto l’opportunità di fare molte commedie. Ultimamente ne faccio di più e ne sono molto contento. Per quanto possibile cerco di cimentarmi in generi diversi, ma la commedia è tutta un’altra storia. Il mio curriculum non è certo uno dei più divertenti perciò chi mi sceglie deve conoscermi personalmente per sapere che non sono così serio come i ruoli che in genere interpreto”.

Jason Bateman vide per la prima volta Wilson a New York, in un’opera teatrale di cui era interprete, in seguito lo rivide in ‘Little Children’. “Rimasi molto, molto colpito dalla sua performance in ‘Little Children’. All’inizio, ero sorpreso del fatto che avesse accettato di interpretare questo ruolo, perché si trattava di una parte molto meno importante rispetto a quelle a cui è abituato, ma credo che molto sia dipeso dalla qualità della sceneggiatura e dal fatto che voleva far parte di questo progetto, indipendentemente dalla grandezza del ruolo. Siamo stati molto fortunati ad averlo nel film e le scene in cui appare sono state piuttosto semplici di girare. E’ veramente un bravo attore”.


JULIETTE LEWIS E’ LA SCATENATA DEBBIE
Juliette Lewis è una delle attrici più coraggiose della sua generazione, nel suo curriculum vanta una lunga lista di film, tra cui “Assassini Nati-Natural Born Killers” di Oliver Stone, “Kalifornia”, “Strange days” e “Cape Fear - Il promontorio della paura”. E’ lei che interpreta Debbie, l’eccentrica amica di Kassie. Juliette si è vista offrire la parte dopo essere apparsa nel film ‘Whip It!’, che ha segnato il debutto alla regia di Drew Barrymore. ‘Whip it!’ è stato prodotto dalla Mandate Pictures e Nathan Kahane è il produttore esecutivo. “Conosco anche Albert Berger”, dice l’attrice, “Sono una grande ammiratrice di Jennifer Aniston e Jason Bateman, e poi la sceneggiatura era davvero unica e divertente”.

“Josh ed io abbiamo iniziato a pensare a Juliette sin dall’inizio. Ci attraeva il fatto che è un’attrice davvero imprevedibile, capace di conferire una sorta di confusione, nel rapporto tra il suo personaggio e quello di Jen, che noi volevamo fortemente”, spiega il regista Will Speck.
“Il nome del personaggio che interpreto è Debbie Epstein”, spiega la Lewis. “E’ l’amica di Kassie. Praticamente la vedete ad ogni festa che c’è nel film. In origine, la parte richiedeva una sola scena, ma poi il mio personaggio è stato arricchito e appaio anche in alcune sequenze assieme a Jason Bateman. Ho improvvisato molto e mi sono inventata delle cose piuttosto divertenti, ma non definirei il mo personaggio come eccentrico; Più che altro, direi che è un po’ pazzerella”.

“Juliette Lewis è una persona molto energica”, dice Ron Yerxa “Lei è l’amica un po’ volgare, perciò in qualsiasi scena appaia è sempre molto diretta, fastidiosa e spesso insulta le altre persone, ma è favolosa. In ‘Old school’ interpretava un ruolo minore che mi ha colpito molto perché in quel film veste i panni della moglie fedifraga e riesce ad essere così sincera e ambigua allo stesso tempo. Qui sprizza energia, narcisismo e materialismo e riesce ad eclissare tutti gli altri”.
“Juliette Lewis è strepitosa”, aggiunge Berger. “E’ un genio comico. Usa un metodo molto interessante, ci impiega un po’ a provare la parte, non è facile capire cosa abbia in mente, ma una volta che iniziano le riprese, arriva sul set con tante idee diverse, originali e imprevedibili. Riesce a sviluppare il ruolo al meglio”.

La Lewis ammette che la commedia è un genere difficile da affrontare, ma anche molto gratificante. “Mi piace mischiare i generi nel mio curriculum e cerco sempre di lavorare con persone interessanti. E’ questa la cosa più importante per me. La seconda è essere certa di poter interpretare un ruolo che non ho mai interpretato prima e fare cose nuove. Ma cerco sempre di fondare il mio lavoro su qualcosa che sia davvero onesto. Ho appena girato quattro film di seguito e, proprio prima di questo, ho lavorato in un film molto drammatico, in cui interpreto il ruolo di una drogata. E’ un film molto dark, in cui recito accanto a Mark Ruffalo, che è un attore strepitoso. Perciò è stato divertente girare questo film subito dopo”.
La Lewis descrive una delle sue scene preferite del film. “Si tratta della scena in cui il mio personaggio organizza la festa per l’inseminazione di Kassie, la protagonista. Debbie è molto creativa e la festa è davvero eccentrica. Debbie crea tutta una serie di oggetti a forma di spermatozoi. Perciò, mi raccomando: non fatevi sfuggire le opere d’arte di Debbie Epstein ispirate agli spermatozoi”.


JEFF GOLDBLUM E’ LEONARD
Jeff Goldblum è apparso in due dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema: ‘Jurassic Park’ e ‘Independence Day’. Eppure, Goldblum nella sua carriera ha sempre prediletto film indipendenti, popolati da personaggi ben sviluppati e ricchi di sfumature. “Jeff Goldblum è il vecchio professionista del nostro gruppo”, dice Berger. “E’ un attore che offre sempre opzioni diverse ed è dotato di un grande talento comico. E’ un attore molto serio, ma è anche molto bravo nelle commedie. Jeff è stato un ottimo partner che ha dato un grande contributo nello sviluppo del personaggio di Leonard”.
Yerxa aggiunge, “Durante gli incontri e le prove, Jeff portava con sé la sua grande energia; è un attore ambizioso e pragmatico e, in un certo senso, il personaggio che interpreta si trova ad affrontare delle difficoltà etiche. Sa a stento quale sia la cosa giusta da fare perché si preoccupa sempre di quale sia la maniera più pratica ed egocentrica di comportarsi. Il suo personaggio lotta per cercare una coscienza morale ma, fondamentalmente, è come l’americano puro, e autodefinisce sé stesso come un ‘ambizioso materialista’.”. “Lui è gli occhi del pubblico in questo film” dice Berger, “è una sorta di ancora per lo spettatore”.

Il regista Will Speck concorda in merito a quanto detto sin qui, “Jeff è stata la nostra prima scelta. Lo abbiamo implorato di accettare la parte perché si tratta di un ruolo piccolo e lui sarebbe stato capace di arricchirlo enormemente. Siamo stati fortunati perché proprio in quel periodo stava girando a New York e così, nei suoi giorni liberi, è venuto a girare il nostro film”.
Jeff Goldblum descrive il suo personaggio: “Interpreto il ruolo di Leonard, che lavora assieme al personaggio interpretato da Jason Bateman. Siamo due consulenti finanziari e io sono un suo buon amico. Lui sta vivendo questa difficile relazione e mi racconta quello che gli succede”.
Goldblum ammette di preferire in genere delle commedie. “Mi piace vederle, mi divertono moltissimo. Perciò quando recito in una commedia cerco di fare cose che possano risultare divertenti. In questi anni alcune persone mi hanno trovato divertente di tanto in tanto”.
E’ la prima volta che Jason Bateman lavora assieme a Jeff Goldblum. “Non avevo mai lavorato assieme a Jeff Goldblum prima d’ora, ma ho sempre voluto farlo. Ha uno stile e un ritmo davvero unici. E’ uno stile molto libero e colloquiale ed è famoso proprio per questo. E’ stato il primo ad introdurre questo stile”.


“Siamo dei grandissimi fan di Goldblum da tutta la vita. Siamo cresciuti vedendo i suoi
film e volevamo invogliarlo a tornare a recitare in una commedia offrendogli un ruolo
comico appetitoso.” —Il Regista Josh Gordon


Thomas Robinson AL SUO ESORDIO NEL RUOLO DI SEBASTIAN
Riuscire a trovare il ragazzino giusto per la parte di Sebastian è stata una delle sfide maggiori che i filmmaker hanno dovuto affrontare. I registi Speck e Gordon e il direttore del casting Doug Abel hanno impiegato due mesi per le ricerche che si sono svolte a New York City e a Los Angeles, dove sono stati organizzati numerosi provini e audizioni in molte delle scuole delle due città.
Alla fine, a Los Angeles, hanno trovato Thomas Robinson, un ragazzino di sei anni dotato di un grande talento. Entrambi i registi sono fieri della loro scelta e del modo in cui hanno guidato il giovane Thomas per far sì che riuscisse a regalare un’ottima performance sullo schermo. Parla Speck, “Avevamo visto Thomas in un provino su cassetta e volevamo incontrarlo di persona, perciò siamo volati a Los Angeles e gli abbiamo fatto fare un provino in cui è stato bravissimo”. Gordon aggiunge, “Possedeva il giusto equilibrio di vulnerabilità e introspezione, necessarie per il suo personaggio, inoltre somigliava tantissimo a Jason Bateman”.
“Abbiamo lavorato con molti bambini in ‘Little Miss Sunshine’, ‘Piccolo Grande Aron’, ‘Little Children e ‘Parole D’Amore’,” spiega Berger, e riferendosi a Thomas, ammette: “Thomas Robinson è stato fantastico.

Ha un dono naturale, è un ragazzino adorabile, si impegna molto e conosce le sue battute. Il suo è un ruolo molto difficoltoso: Interpreta un ragazzino molto ansioso, che non desidera avere un padre visto che non ne ha avuto uno negli ultimi sei anni della sua vita. E’ un ruolo molto emotivo eppure, allo stesso tempo, è un ruolo di grande humour. Thomas ha fatto un lavoro fantastico e si è dimostrato all’altezza della sfida”.
Jason Bateman ricorda la sua esperienza di attore bambino. “Ho iniziato quando avevo dieci anni ed è stata dura a quell’età, perciò non ho idea di come ci sia riuscito lui a soli sei anni. Il fatto che sia stato capace di imparare tutte le sue battute e di manipolarle per cercare di trovare le giuste sfumature è assolutamente incredibile. Sarebbe stato molto più difficile con qualcuno che non avesse avuto il suo stesso talento, perciò siamo stati davvero fortunati”.


LA LOCATION
Seguendo la tradizione di molte delle commedie classiche, come “Harry Ti Presento Sally” e “Io e Annie”, anche “Due Cuori e una Provetta” è stato girato a New York City. I filmmaker hanno abbinato location molto familiari e aree mai viste della città, conosciute solo da chi vi abita, per conferire alla città un appeal più fresco. Spiega Josh Gordon, “Volevamo essere certi di trovare delle location nella città che fossero meno scontate del solito e che ricordassero il posto dove io e Will siamo andati a scuola”. (I due cineasti si sono conosciuti presso la Tisch School of the Arts dell’Università di New York).

“Abbiamo girato interamente in esterni, in quartieri che hanno un senso a seconda dei personaggi che li abitano”, aggiunge Speck “E’ stato meraviglioso non dover utilizzare un’altra città per le riprese e non avere solo una settimana a disposizione per le riprese in esterni, è una delle cose che ci ha emozionato maggiormente del film”.
Josh Gordon spiega: “Spesso, come ha detto Will, si gira in un’altra città e poi si va a New York per riprendere i monumenti. Così si hanno a disposizione le scene essenziali: davanti al Plaza o a Central Park.
Ma per molte delle persone che vivono in questa città non è certo quella la New York a cui sono abituati.
Noi volevamo a tutti i costi catturare questa New York nel nostro film, volevamo catturare quello che abbiamo ribattezzato come ‘il lato B di New York’”.

Albert Berger spiega. “E’ stato emozionante girare lì e, ovviamente, girare assieme a Jennifer Aniston è assolutamente surreale perché ovunque vada, ovunque si trovi, c’è sempre un grande entusiasmo attorno: Tantissimi fan. Un sacco di paparazzi. Il che rende tutto più eccitante, come se New York da sola non bastasse. Siamo molto felici delle location che abbiamo trovato e per i registi era estremamente importante riuscire a trovare i ‘lati B’ di New York. La New York che non è ancora stata sfruttata in ogni singolo film che avete visto, perciò è stato molto divertente cercare queste location e lo è stato ancor di più girare lì. Perché quando esci dal set ti ritrovi nella più incredibile città del mondo e cosa può esserci di meglio?”.
“Pensavamo fosse importante rimanere fedeli al mondo creato da Allan nella sua sceneggiatura, per questo, girare a New York City, era la nostra maggiore priorità”, aggiunge Kahane.
“Amo New York City”, dice Jeff Goldblum. “Non provocatemi sull’argomento New York City. Ora mi trovo a New York per le riprese di ‘Criminal Intent’, ci abito da nove mesi ormai ed è diventata quasi casa mia.

Sono cresciuto a Pittsburgh e poi, dopo le scuole superiori, ci ho vissuto per quattro anni, abitavo in un quartiere dell’Upper East Side. Poi ho vissuto nel West Village e, successivamente, mi sono trasferito a Los Angeles, perciò ho vissuto a New York per un bel po’ di tempo: è un po’ la mia casa e ci sono affezionato”.
“Mi piace girare in questa città, perché egoisticamente parlando, per me è molto più facile spostarmi tra casa e il lavoro. Non c’è niente di meglio che girare a New York”, afferma Patrick Wilson.
Juliette Lewis concorda pienamente con Wilson. “E’ sempre bello venire a New York. Certo non è facile per le società di produzione cinematografica girare a New York. L’energia che si percepisce a New York è favolosa e poi tutte quelle persone, quelle macchine, quegli edifici meravigliosi e quegli enormi spazi. E’ bello che il film possa avere quel tocco autentico, che solo New York City poteva dargli”.

Bateman ha sempre desiderato girare a New York. “New York City è un posto in cui ho sempre desiderato vivere sin da quando ero adolescente, ma poiché ho fatto molta televisione, sono dovuto rimanere a vivere a Los Angeles e non ho mai avuto la possibilità di andare a vivere da un’altra parte”, racconta. “Ora sono sposato e ho un figlio e la mia famiglia non è molto propensa a trasferirsi lì, quindi la migliore opportunità che ho di vivere nella Grande Mela è quella di andarci a lavorare, e questa è stata una delle cose che mi hanno attratto di più di questo film. Siamo andati a Brooklyn solo un paio di volte. Avere anche solo una piccola parte della città tutta per noi, di tanto in tanto, è stato un grande privilegio”.
In “Due Cuori e una Provetta” appaiono molti dei quartieri più famosi di New York City: Soho, l’Upper Westside, Williamsburg, Central Park, Park Avenue, i Chelsea Piers, Il Meatpacking District, Midtown Manhattan, il Queens, solo per citarne alcuni, che arricchiscono la storia e costituiscono uno sfondo visivamente molto ricco.


LE SCENOGRAFIE
I registi Will Speck e Josh Gordon sapevano esattamente quale volevano che fosse il look del film e sapevano altrettanto bene a chi rivolgersi per ottenerlo: Adam Stockhausen, che è stato lo scenografo di “Synecdoche, New York” e il capo scenografo de “Il treno per il Darjeeling”.
Adam Stockhausen ha accettato con piacere l’incarico di creare il look e la tonalità del film, e cioè il mondo in cui vivono i personaggi della storia. “E’ stato un processo molto rapido”, dice Stockhausen. “Avevamo solamente sette settimane. Prima abbiamo pensato all’insieme e poi siamo andati nello specifico: Come volevamo ritrarre New York City - come è stata vista New York City in altri film, sia tanto tempo fa che più recentemente - cosa piaceva ai registi e cosa invece non gli piaceva, siamo partiti da immagini più ampie e poi ci siamo focalizzati sui dettagli”.

Stockhausen ha iniziato dal mondo di Kassie e dal modo in cui immaginava i suoi spazi. “Che lavoro fa? Come dovrebbe essere la sua casa nelle varie fasi della vita in cui la vediamo? Siamo partiti dal suo appartamento nell’Upper West Side, che è il luogo dove va ad abitare dopo sette o otto anni che la storia ha avuto inizio”, spiega. “Ci siamo concentrati su quello e, poi, quell’appartamento ha influenzato ogni altra cosa. Il primo appartamento di Kassie era un posto più giovanile, più hippy, una specie di loft con un open space. In seguito, si trasferisce in un appartamento molto più rifinito”.

Trovare uno spazio per Wally significava concentrarsi sul suo ambiente di lavoro. “La casa di Jason è scaturita dal suo ufficio”, spiega Stockhausen. “Will e Josh volevano che si trovasse a Park Avenue, anziché a lower Manhattan, e ciò gli ha conferito quello stile tipicamente internazionale che è caratteristico del suo ufficio e che poi è stato trasmesso anche nella sua casa. Il suo appartamento ha delle linee molto pulite, molte finestre, tutte piuttosto ampie, ed è molto moderno, diversamente dal posto in cui vive Kassie, che è più ricco, più delicato e profondo”.
“Per l’appartamento di Leonard, abbiamo preso in considerazione ogni tipo di spazio immaginabile”, prosegue Stockhausen. “La cosa che mi sembrava davvero importante, parlando con Will e Josh riguardo a questo spazio, è che Leonard è un tipo veramente unico, perciò il suo spazio doveva essere anch’esso unico.

Abbiamo preso in considerazione ogni tipo di stile e di architettura e alla fine abbiamo trovato questa casa a schiera nel Village. E’ una casa bellissima e sbalorditiva ed era stata rinnovata in maniera molto attenta e speciale. Ci ha permesso di fare delle scene magnifiche, con Leonard affacciato alla finestra del piano di sopra, con questo grande pianoforte bianco proprio dietro di lui, e Wally giù per la strada che urla. E poi c’è la cucina che appare nella scena in cui Wally lo va a trovare nel bel mezzo della notte. Si tratta di una scena che si svolge attorno al tavolo della cucina e lo ripeto, si tratta di una cucina stupenda, oltre la quale si vede una terrazza e sullo sfondo si intravede un giardino: è uno spazio incredibile che nessun altro dei personaggi possiede”.

Stockhausen prosegue. “Abbiamo preso in considerazione le immagini e i film degli anni ‘70 e il modo in cui quei film e i fotografi di quell’epoca ritraevano la città. Poi abbiamo preso in considerazione i film e le fotografie più recenti e ci siamo resi conto del fatto che, recentemente, si sono viste molte scene romantiche ambientate nel Village. Ciò che non abbiamo mai visto di recente è Park Avenue, la Manhattan moderna, fatta di vetro e acciaio, che in passato era stata molto popolare. Si sta verificando un nuovo boom degli edifici e Josh era interessato a quelli in particolar modo, voleva stare il più possibile lontano da cose come il Magnolia Bakery West Village, anche se è bellissimo”.
Una delle difficoltà del film è che non sono stati costruiti grandi set. Le scene sono state girate interamente in vere location e siamo arrivati a girare in tre location diverse nello stesso giorno.
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