Skyfall di Sam Mendes

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locandina Skyfall
 
Regista: Sam Mendes
Titolo originale: Skyfall
Durata: 142'
Genere: Azione, Thriller
Nazione: Regno Unito, U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2012
Uscita prevista: 31 Ottobre 2012 (cinema)

Attori: Daniel Craig, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Bérénice Marlohe, Naomie Harris, Ben Whishaw, Helen McCrory, Rory Kinear, Albert Finney, Judi Dench
Soggetto: Ian Fleming
Sceneggiatura: Neal Purvis, Robert Wade

Trama, Giudizi ed Opinioni per Skyfall (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Tariq Anwar
Musiche: Thomas Newman
Costumi: Jany Temime

Produttore: Barbara Broccoli,Michael G. Wilson
Produttore esecutivo: Anthony Waye
Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Columbia Pictures, Danjaq, Eon Productions
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia

La recensione di Dr. Film. di Skyfall
James Bond è sempre James Bond, e gli si perdona qualsiasi cosa. In questo film ha davvero poco da farsi perdonare, e anzi mi sembra uno dei migliori dell'epoca recente. Bravi.

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Colonna sonora / Soundtrack di Skyfall
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Voci / Doppiatori italiani:
Francesco Prando: James Bond
Roberto Pedicini: Raoul Silva
Sonia Scotti: M.
Gaetano Varcasia: Gareth Mallory
Stella Musy: Eve
Claudia Catani: Severine
Luciano De Ambrosis: Kincade
Vittorio De Angelis: Bill Tanner
David Chevalier: Q.
Anna Rita Pasanisi: Clair Dowar
Paolo Marchese: Dott. Hall
Alessandro Rossi: Giornalista Tv

Personaggi:
Daniel Craig: James Bond
Javier Bardem: Raoul Silva
Judi Dench: M.
Ralph Fiennes: Gareth Mallory
Naomie Harris: Eve
Bérénice Marlohe: Severine
Albert Finney: Kincade
Rory Kinnear: Bill Tanner
Ben Whishaw: Q.
Helen McCrory: Clair Dowar
Ola Rapace: Patrice
Nicholas Woodeson: Dott. Hall
Huw Edwards: Giornalista Tv

Informazioni e curiosità su Skyfall

Note dalla produzione:
Affrontando Skyfall, la 23° avventura di James Bond, i realizzatori erano pienamente consapevoli che nel 2012 cadeva il 50° anniversario dall’inizio della serie e hanno voluto che nel film ci fosse tutto quello che aveva reso Bond l’agente segreto più amato e temuto: azione mozzafiato, cattivi micidiali, bellissime Bond girls, ambientazioni esotiche, una canzone indimenticabile, l’Aston Martin DB5 e, ovviamente, 007, interpretato da Daniel Craig. Ma un film di Bond non è un insieme di tessere di un puzzle; tutti questi elementi – come il gin e il vermouth, agitati, non mescolati – devono essere al servizio di una storia. Ed è stato il premio Oscar Sam Mendes a combinare il tutto in Skyfall. “Sapevo che Sam avrebbe dato il massimo”, dice Craig, al suo terzo film nel ruolo di Bond. “Non parlo solo della sua competenza come regista, ma anche della sua passione per Fleming e lo stesso Bond”.

Mendes, che è famoso per aver diretto un genere diverso di film, sostiene che grande spettacolo e integrità artistica non si escludono a vicenda. “Io ho un rapporto molto stretto con Bond, iniziato quando avevo 9 o 10 anni – con Agente 007 - Vivi e lascia morire”, dice. “Viviamo in un’epoca in cui è possibile realizzare un grande film d’evasione che nello stesso tempo racconta qualcosa del mondo in cui viviamo. Con Daniel in Casino Royale e Quantum of Solace, James Bond ritorna ad apparire un uomo reale che vive una situazione reale, mi sono tornate in mente le emozioni che provavo quando guardavo i film con Sean Connery”.
Per i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, l’anniversario comporta anche maggiori aspettative. “È il nostro 50° anniversario e il 23° film, quindi doveva essere il miglior Bond di tutti i tempi. Abbiamo un cast straordinario, un incredibile team creativo e una sceneggiatura ricca di emozioni”, dice Wilson.
Broccoli continua dicendo che il rapporto e la storia di Mendes con i film di Bond aggiungono un elemento personale fin dall’inizio. “Lui si identifica con il pubblico, sa benissimo cosa funziona e cosa si aspetta la gente. E, francamente, è magnifico vederlo sul set”, dice.

In questi 50 anni, è stata la famiglia Broccoli – prima Albert R. “Cubby” Broccoli e il socio Harry Saltzman, e poi i figli di Cubby, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli – a curare e seguire la serie dei film di James Bond. “Michael e Barbara sono fantastici perché lavorano come una squadra”, dice Mendes. “Barbara ha un’abilità straordinaria nel mettere a proprio agio la gente e se scoppia una crisi sa sempre come risolverla. Michael possiede grande esperienza e saggezza, accompagnate da una presenza gentile e discreta sul set – non è mai arrogante o prepotente. Se hai un’idea e ti domandi se Bond l’ha mai fatto prima, chiedi a Michael – lui lo sa”.
È stato Craig – con il supporto di Wilson e Broccoli – che ha chiesto all’amico Sam Mendes di dirigere il film. “Quando abbiamo iniziato a parlarne ho sentito un’empatia profonda con una persona che condivideva il mio entusiasmo e il mio rispetto per i film di Bond”, dice Craig. “E, ovviamente, ammiro molto Sam come regista, quindi gli ho detto ‘Questa potrebbe essere una nuova esperienza per te: fidati, perché io ne ho girati due ed è stata un’esperienza veramente nuova”.

SKYFALL vede il ritorno degli sceneggiatori Neal Purvis & Robert Wade, con l’aggiunta del premio Oscar® John Logan. “Sono stato incoraggiato da Sam e da Barbara Broccoli e Michael Wilson a rendere unica la sceneggiatura”, spiega Logan. “Venendo dal mondo del teatro, sono sempre concentrato sul personaggio e sul dialogo. Quando si esaminano con occhio attento i tanti film di Bond, si colgono i grandi momenti di dialogo, i grandi momenti di interazione del personaggio – Bond e Goldfinger, Bond e Blofeld, o Bond e Vesper Lynd. Sono scene sorprendenti che ti mozzano il fiato, perché sono insolite in quello che è considerato un film di genere”.
Ovviamente, in ogni film di Bond è il regista che dirige e dà forma all’opera. Mendes dice di essersi sentito libero di dare la propria impronta alla leggendaria saga. “Mi è stata concessa una enorme libertà e non mi sono mai sentito vincolato o costretto dal genere”, sostiene. “In parte grazie a Daniel e Judi Dench, che conoscevo già molto bene, ad essere sinceri li avrei voluti entrambi in tutti i film che ho diretto, ma grazie anche all’entusiasmo con cui i produttori accoglievano le nuove idee su Bond e M e sulla saga nel suo complesso”.

Dench, al suo settimo film nel ruolo di M, dice che il suo rapporto fuori dal set con Daniel Craig è lo specchio di quello che si è sviluppato tra M e Bond negli ultimi due film. “Bond e M sono due persone che lavorano molto bene insieme. Lei gli è molto affezionata e spesso viene accusata di preferirlo agli altri – ma può essere spietata con lui”, dice l’attrice. “Daniel e io abbiamo avuto un ottimo rapporto fin dalla prima volta che abbiamo lavorato insieme e questo rapporto, come ogni sceneggiatura, ha richiesto qualcosa di più da noi stessi. E questo è vero in particolare con Skyfall.”
Barbara Broccoli spiega che Skyfall esplora il rapporto tra Bond e M – forse più di quanto sia avvenuto nei 22 film precedenti. “Volevamo approfondire il loro rapporto perché è il più significativo nella vita di Bond”, dice la produttrice. “M è l’unica persona che per lui rappresenta l’autorità. Sono due attori straordinari e devi solo lasciarli fare. Ha funzionato tutto in modo fantastico, è una storia di grandi emozioni”.

“Il loro rapporto è basato sul rispetto reciproco”, dice Craig. “Sanno entrambi che quando la situazione si fa critica, uno dei due dovrà fare un sacrificio – ed è difficile avere un rapporto che esprima i sentimenti in modo aperto in quelle circostanze. Ma nello stesso tempo – e Sam è stato molto deciso su questo – Bond è sempre stato convinto dentro di sé che ci sia qualcosa di più. Non lo ha mai mostrato, ma la connessione c’è – ed è stato magnifico come attore interpretare qualcosa che non puoi far vedere”.
In Skyfall, 007 affronta un percorso pericoloso – l’MI6 è sotto attacco. Mendes dice che nel dirigere le sequenze d’azione, il personaggio è importante quanto lo stunt e il lavoro di macchina. “Se non sei coinvolto dal personaggio, l’azione perde di significato per quanto sia ben fatta”, dice. “Per me, devi mettere i personaggi in un situazione credibile – devi far apparire quasi impossibile che riescano a sopravvivere – e poi far vedere come ci riescono. Questa è la sfida”.

Javier Bardem interpreta Silva, l’uomo che mette in crisi l’MI6. Non è la prima volta che l’attore interpreta personaggi oscuri e complessi, ha vinto l’Oscar® con il ruolo di Anton Chigurh in Non è un paese per vecchi. “Quando ho letto la sceneggiatura sono stato immediatamente attratto dalla storia e dalle risorse del personaggio. Lavorare con Sam Mendes ed essere parte di un cast e di una troupe eccezionali è stata un’opportunità che non potevo perdere”, dice Bardem.
Mendes dice che la chiave per essere un grande cattivo nello stile dei film di Bond è mantenere un certo equilibrio. “La performance deve essere piuttosto realistica, ma con qualche eccesso”, afferma. “I grandi – i Dr. No, le Rosa Klebbs, i Goldfinger – sono un po’ teatrali e per questo incutono più timore. Per Silva, Javier si è concesso di essere ironico e maligno, ma senza perdere mai quell’alone di pericolo, di mistero, di stranezza. Credo che abbia fatto qualcosa di magnifico”.

Il pubblico si aspetta che un film di Bond sia ricco d’azione e, come spiega Wilson, dopo 50 anni mantenere alto il livello è una sfida enorme per i realizzatori: cosa può fare Bond che non ha già fatto prima? “Abbiamo una squadra incredibile – che comprende Gary Powell (Quantum of Solace, Casino Royale), Chris Corbould (Il Cavaliere oscuro-Il ritorno, Inception), Alexander Witt (X-Men - L’inizio, Casino Royale, Bourne Identity) che, insieme a Sam, sono riusciti a ottenere le sequenze più emozionanti e interessanti che sognavamo, continuando nel contempo a raccontare la storia. E Daniel ha contribuito molto alla progettazione dell’azione, lui è uno che vuole riuscire sempre in quello che fa. Ha girato personalmente tutto quello che era possibile e credo che l’azione funzioni così bene proprio perché c’è lui. Il nostro compito era di farla apparire realistica”.
E nessun film di Bond è perfetto senza una canzone e per i produttori l’unica artista che poteva essere considerata l’erede di Shirley Bassey, Tom Jones, Carly Simon, Paul McCartney, Nancy Sinatra, Madonna era Adele. “Volevamo solo lei”, dice Barbara Broccoli. “Adele è venuta a incontrarci, ha letto la sceneggiatura e l’ha presa molto, molto seriamente. Insieme a Paul Epworth, ha scritto un bel brano e l’ha interpretato con la sua straordinaria voce, regalandoci una classica canzone Bond. Avere Adele con noi è stato il realizzarsi di un sogno”.


IL CASTING
Nel cast di Skyfall ci sono Daniel Craig, ovviamente nel ruolo di 007, Judi Dench in quello di M, e Javier Bardem che interpreta Silva, un uomo che vuole vendicarsi.
Daniel Craig è al suo terzo film come James Bond. “Bond è un personaggio davvero difficile da interpretare perché parla pochissimo e se lo fai parlare troppo non è più Bond”, dice Sam Mendes. “Il più delle volte si affida all’istinto, ha i suoi demoni interiori e non li rivela agli altri personaggi, ma il pubblico deve esserne consapevole, soprattutto in questo particolare film. Infatti in Skyfall lo vedono crollare e poi riprendersi, ma nessuno degli altri personaggi sa cosa succede realmente dietro le quinte. Daniel è stato magnifico”.
“Daniel è uno degli attori migliori che abbiamo mai avuto”, dice Barbara Broccoli. “È entrato nel personaggio di Bond e lo ha spinto in direzioni che non avremmo mai creduto possibili. Iniziando con Casino Royale e continuando con Quantum, e sicuramente in questo film, svela la vita interiore di Bond in un modo che non abbiamo mai visto, ma è quello che Fleming racconta nei libri, permettendo di capire il tormento interiore e i conflitti. Con la sceneggiatura e con Sam, abbiamo portato alla luce tante emozioni legate al passato di Bond e la tensione che ne deriva”.

Dench, al suo settimo film come M, ha impresso un marchio indelebile al personaggio, riuscendo a interpretare in modo personale un ruolo classico. L’attrice è stata felice di tornare a lavorare con Sam Mendes in Skyfall. “Sam mi ha diretto in ‘The Cherry Orchard’ quando era molto giovane – forse era il suo secondo o terzo lavoro – quindi lo conosco molto bene e ci divertiamo a lavorare insieme”.
Dench ha avuto anche l’opportunità di incontrare i suoi veri alter ego. “Una volta sono andata a pranzo con l’MI6, con Sir David Spedding. Entrando in una stanza in cui erano riunite sei persone, improvvisamente ho percepito il senso di quella organizzazione e di quello che devono fare. Ogni volta che passo davanti al palazzo dell’MI6 di notte e vedo le luci accese, non penso che sia uno spreco di energia elettrica, sono accese perché lì c’è gente che lavora giorno e notte”.
Javier Bardem descrive così il suo personaggio, Silva, “un angelo della morte – un viso pulito che nasconde il marcio interiore”.

L’attore premio Oscar®, spiega il personaggio che c’è dietro il cattivo. “Silva ha un obiettivo molto personale – non sta cercando di distruggere il mondo”, dice. “E ha le idee chiare: è un uomo che cerca vendetta, quindi è concentrato sull’unica persona che vuole eliminare”.
“È importante scoprire chi c’è dietro il personaggio”, continua. “Sarebbe stato difficile per me interpretare un ruolo che consideravo solo una sorta di simbolo. In questo caso c’è un uomo che soffre, un uomo straziato dal dolore e dalla frustrazione che vuole assolutamente risolvere la situazione. All’interno di questo percorso c’è spazio per poter essere divertente o aggressivo, ma io ero perfettamente consapevole di chi fosse e questo mi ha aiutato a interpretarlo”.
Accanto ai tre protagonisti c’è un gruppo di attori di grande talento, attratti dalla reputazione di Mendes e dal suo background teatrale. “È un cast fantastico, e lo dobbiamo a Sam, perché gli attori vogliono lavorare con lui”, afferma il produttore Michael G. Wilson.

Per Craig, la cosa più importante che cerca nei suoi colleghi è l’impegno e la dedizione al progetto. “Sono necessari tempo e lavoro per trovare le persone giuste, persone entusiaste”, dice Craig. “Noi siamo stati benedetti dalla fortuna con tutti i personaggi, da quello di Ben, o Fiennes, o Bardem, o Finney, fino, ovviamente, a quello di Judi Dench. E poi la scelta delle ragazze: Naomie e Bérénice – due bellissime donne che sono anche attrici impegnate e intelligenti, disposte a lavorare sodo. Per me, è stata una delizia”.
Naomie Harris interpreta Eve, un’agente dell’MI6. “Negli ultimi anni, i film di Bond hanno sempre presentato due ragazze, una bellezza esotica e una bellezza più casalinga. Naomie è tutte e due”, dice Mendes.
“Eve è un’agente molto capace, indipendente, divertente e coraggiosa”, dice Harris. “Non ha paura di lavorare con Bond, e secondo me è questo che la rende così interessante. Interpretare Eve mi ha permesso di far emergere il lato avventuroso della mia personalità, e la cosa è stata molto divertente”.

I realizzatori sono rimasti piacevolmente sorpresi dalle tante sfaccettature che Harris ha aggiunto a Eve. “Nella sceneggiatura era sostanzialmente un’agente sul campo, con scarso rispetto per l’autorità, ma solo quando è arrivata Naomie ci siamo resi conto del potenziale che poteva avere il personaggio, qualcosa di assolutamente nuovo in un film di Bond”, spiegano Wilson e Broccoli. “È piena di risorse e rende la vita dura a 007, sa come tenergli testa, ma si finisce con l’affezionarsi a lei, infatti tra loro c’è grande intesa. Pensiamo che il pubblico l’amerà molto. Naomie è un’attrice straordinaria”.

Debbie McWilliams, che ha diretto il casting, ha iniziato a lavorare ufficialmente a Skyfall un anno prima che iniziassero le riprese, ma è sempre alla ricerca di nuovi talenti. “Credo di essere nella posizione unica di poter presentare nuovi talenti per ruoli di primo piano senza le solite restrizioni commerciali”, dice. “Il pubblico vuole essere sorpreso e le aspettative sono alte. Possiamo scegliere ovunque, il mio compito è trovare attori speciali che la gente forse non ha mai sentito nominare. Abbiamo ricevuto proposte da tutto il mondo e abbiamo fatto provini a Shanghai, Stoccolma, Madrid, Sarajevo, Atene, Istanbul, Pechino”.
Un altro ruolo chiave in Skyfall è quello di Severine, interpretata da Bérénice Marlohe. “Se avessi dovuto inventare una Bond girl, sarebbe stata Bérénice”, dice ridendo Mendes. “Volevo trovare una persona con tutte le caratteristiche classiche della Bond girl: sensuale, sexy, misteriosa, una donna e non una ragazza. Bérénice è metà cambogiana e metà francese, perfetta. Ma soprattutto è un’attrice fantastica”.

Marlohe spiega di essere stata incoraggiata a rendere unica Severine, “Ho sentito che potevo usare la mia personalità e la mia immaginazione per creare lo stile del mio personaggio – sapevo che questo genere di film me lo avrebbe permesso”.
Lo scrittore Robert Wade racconta l’idea che c’era dietro Severine, “È una sopravvissuta che, come molte donne dei romanzi di Fleming, le esperienze della vita hanno indurito, lei sa bene cosa significa essere abusata dagli uomini”.
“Severine è il collegamento tra Bond e Silva”, dice Marlohe del suo personaggio. “E’ una donna molto misteriosa io ho voluto darle una personalità forte”.
Ralph Fiennes interpreta Mallory, un funzionario governativo incaricato di controllare l’agenzia di M. “Apparentemente, Mallory ha un fascino e una cortesia d’altri tempi”, spiega Fiennes, “e invece è duro come l’acciaio, regge il confronto con M e spesso i due fanno scintille”.

“Nel corso del film non si è sicuri a chi vada la lealtà di Mallory – e se sia d’intralcio o di aiuto per M e Bond”, aggiunge Michael G. Wilson. “Ha un atteggiamento sempre molto critico e pone domande complicate, un personaggio davvero ambiguo”.
In Skyfall, Ben Whishaw è diventato il quarto attore a interpretare l’ufficiale incaricato di fornire a Bond armi e dispositivi sempre più all’avanguardia, chiamato da tutti Q. Il primo a interpretare questo ruolo è stato Peter Burton, il maggiore Boothroyd di Dr. No, seguito da Desmond Llewelyn (in 17 film di Bond tra il 1963 e il 1999), e infine da John Cleese (che in Il mondo non basta era l’assistente di Q, R, e poi è stato promosso a Q in 007 La morte può attendere).

I produttori Wilson e Broccoli spiegano perché Ben Whishaw era l’uomo giusto: “Quando abbiamo deciso di reintrodurre il personaggio di Q, era ovvio che doveva essere un giovane genio e gli sceneggiatori hanno seguito questa linea. Ben è perfetto perché emana vivacità intellettuale, curiosità, intelligenza”.
“Quando Bond incontra Q, inizialmente è piuttosto sospettoso e si domanda ‘Chi è questo ragazzino e perché discute del mio lavoro?’ Ma fra loro nasce subito rispetto reciproco”, dice John Logan.
“Q incarna uno dei conflitti principali del film – il vecchio contro il nuovo. È una battaglia che attraversa tutto Skyfall, quella tra il mondo attuale e il modo tradizionale in cui funzionano i servizi”, aggiunge Whishaw.

Questo è vero soprattutto in un’epoca in cui lo spionaggio avviene nel cyberspazio piuttosto che sul campo. “Il nuovo Q è una sorta di genio del computer, una delle sei persone al mondo che possiedono certe competenze. È un tipo piuttosto misterioso, ma con un bel senso dell’umorismo”, dice Whishaw.
Albert Finney interpreta il ruolo di Kincade, un personaggio del misterioso passato di Bond. “Albert Finney è un uomo straordinario, sexy, stupendo e incantevole”, sostiene Broccoli.
“Credo che sarà ricordato a lungo in questo ruolo perché il suo rapporto con Bond risale al passato e lui appare proprio al momento giusto. È stato magnifico averlo in un film di Bond, perché Cubby voleva a tutti i costi lavorare con lui e ovviamente anche io, ma fino a ora non era mai stato possibile. È una leggenda, un attore fantastico, divertente, affascinante e terribilmente sexy. Mi batte ancora il cuore!”


LE SCENOGRAFIE
Lo scenografo premio Oscar® Dennis Gassner è al suo secondo film di Bond, alla terza collaborazione con Sam Mendes e alla settima con il direttore della fotografia Roger Deakins.
“Credo che la storia venga prima di tutto quando si progetta ogni set per ogni personaggio”, dice. “In Skyfall, ho sempre tenuto presente il percorso emotivo di Bond e come gli ambienti che lo circondano lo influenzino e viceversa. Abbiamo costruito trentuno set, ma anche le riprese dal vivo e Londra hanno avuto un ruolo molto importante nel film”.
L’opportunità di girare a Londra ha scatenato Sam”, dice Daniel Craig. “Abbiamo voluto mostrare zone che non si erano mai viste in passato, usare la città in un modo che per molti film sarebbe stato impossibile – ma il nome Bond apre molte porte! Londra ha un suo carattere e poiché io l’amo molto, mi ha emozionato poterla far apparire come raramente succede nei film.

Abbiamo cercato di cogliere la follia, il mistero, il pericolo e il glamour della città. Credo che sia stata una cosa magnifica concentrarsi su Londra”.
Una buona parte della storia si svolge nel sottosuolo della città, un’ambientazione basata su quelli che storicamente sono definiti ‘il sistema di bunker di Churchill’, perché durante la Seconda Guerra mondiale vi furono trasferiti molti uffici governativi per proteggerli dai bombardamenti. Anche in Skyfall, quando il quartier generale dell’MI6 viene attaccato, M prende la decisione di trasferirsi al sicuro.
“È un problema cui ogni governo deve pensare in caso di emergenza – dove andare?”, dice Gassner. “A Londra, durante la Seconda Guerra mondiale, sono scesi nei sotterranei ed è la stessa scelta che compie M”.

In questo modo, anche un espediente narrativo come quello di portare il quartier generale nei sotterranei della città conferisce un tono molto british. “Sam e io abbiamo parlato molto del fatto che volevamo che Skyfall esprimesse i valori inglesi fondamentali. Il nostro sogno era realizzare un film inconfondibilmente inglese”, ricorda Craig.
Gassner racconta come siano state unite le ambientazioni reali, come quelle degli Old Vic Tunnels, con quelle ricostruite in teatro, come il bunker dell’MI6. “Avevamo bisogno di girare in teatro per controllare le scene più grandi e dare spazio alle luci di Roger Deakins. È’ stato un piacere lavorare negli Old Vic e quello che abbiamo visto della Londra segreta ha ispirato i set che abbiamo ricostruito a Pinewood. C’è stata una fusione magnifica tra le location reali e i set in teatro, uno ha influenzato l’altro”.


SCENE D’AZIONE ED EFFETTI SPECIALI
Le scene d’azione hanno sempre avuto un ruolo speciale nei film di Bond e Skyfall non fa eccezione. Il regista Sam Mendes, il regista della seconda unità Alexander Witt e il coordinatore stunt Gary Powell hanno lavorato insieme per creare un percorso molto fisico e credibile per Bond. Per Mendes e Powell era molto importante approcciarsi al film da un punto di vista più realistico. L’azione è nata nella sceneggiatura. “Scrivere sequenze d’azione è uno degli aspetti più impegnativi della gioia di essere uno sceneggiatore”, dice John Logan. “Nello scrivere Skyfall la sfida è stata riuscire a rendere l’azione il più ‘Bondiana’ possibile – cioè dura, realistica e al massimo”.
Ovviamente nessuno altro attore ha tante scene d’azione quanto Craig. “Il ruolo richiede una fisicità estrema, cui bisogna essere preparati, ma quello che ho fatto io è niente rispetto a quello che ha affrontato Daniel”, dice Javier Bardem, che ha osservato attentamente Craig. “Eppure lui gira quelle scene con grande facilità – A volte ho pensato ‘Se fossi in te lascerei perdere!’”.
“Daniel è un attore che si impegna moltissimo nel lavoro”, dice il produttore Michael G. Wilson.

“E non si tratta solo di preparazione mentale, ma anche fisica, lavora come un atleta professionista. E’ completamente dedito al ruolo, impegnato ad essere Bond”.
Anche se apprezza moltissimo i livelli raggiunti dalla tecnologia digitale e dalla computer grafica, il coordinatore stunt Powell preferisce che l’azione sia reale. “Tutti noi, Sam e Gary soprattutto, sentivamo il bisogno di spingere questo film al livello massimo che ci era consentito.
E ci siamo sempre attenuti all’idea di fare le cose con serietà nei film di Bond. Se c’è CGI, è solo per aiutare una scena, non per crearla, come quella in cui sta sul tetto di un treno che va a 50 km all’ora, o lotta con Ola Rapace penzolando da un ponte”.

“Daniel ha contribuito moltissimo alla progettazione dell’azione e dei combattimenti corpo a corpo soprattutto, perché vuole fare personalmente tutto quello che è possibile”, aggiunge Broccoli. “Quando eravamo in Turchia per la sequenza del treno avevo sempre il cuore in gola; lui e Ola lottavano sul tetto di un treno in movimento e le mosse che dovevano eseguire erano davvero mozzafiato. È grazie a Daniel che l’azione funziona così bene, lui è lì veramente e credo che il pubblico lo sappia”.
Anche se la sequenza iniziale dura solo dodici minuti sullo schermo, sono stati necessari tre mesi di prove e due di riprese per girarla. Powell ha aggregato al suo team di stunt anche il campione di motocross Robbie Maddison, ‘Stig’ Ben Collins di Top Gear e il campione inglese di rally Mark Higgins. “È importante lavorare all’azione un passo alla volta, fino a che la squadra la conosce alla perfezione. Dopo aver provato per mesi, resta impressa nella memoria ed è molto difficile che ci siano errori”, dice Powell.

Mentre l’azione è rapidissima, il lavoro di ripresa non lo è affatto, dice Mendes. “Mettiamola così: montare l’azione è molto più eccitante che girarla. Girare un’azione è mettere insieme, meticolosamente, tante piccolo tessere. Per me la sfida è creare un’azione parallela, per non essere chiusi in un inseguimento lineare. Non è mai solo A che insegue B, succede sempre qualcosa nello stesso momento, quindi si seguono varie storie che si intrecciano simultaneamente”.
“Possono esserci tutte le esplosioni che vuoi, ma è il nucleo drammatico che deve funzionare”, aggiunge lo scrittore Neal Purvis.

Un altro elemento inconfondibile della serie di Bond è la sua macchina: l’Aston Martin DB5 è diventata sinonimo di Bond nel corso degli anni. Secondo Wilson è l’unica vettura che si identifica con James Bond. “Abbiamo flirtato con altre macchine di tanto in tanto, ma siamo sempre dovuti tornare all’Aston Martin”, dice il produttore. E non c’è un’Aston Martin più legata al personaggio della DB5, il modello degli anni ’60 che Bond guida per la prima volta in Agente 007, missione Goldfinger. In Skyfall la sua presenza non è solo un omaggio agli appassionati, ma ha un ruolo nella storia.

Lo scrittore John Logan è stato felicissimo del ritorno della macchina più famosa di Bond.
“Adoriamo la DB5! Quando si pensa a Bond, vengono in mente alcuni particolari inconfondibili e uno è questo modello di macchina. E’ fondamentale per Bond, soprattutto in questo film, in cui deve trovare una collocazione tra il passato e il futuro, abbiamo dovuta usarla per forza – a parte il fatto che è assolutamente fantastica”.
Anche Daniel Craig ha subito l’incantesimo della classica macchina di Bond, “L’adoro e questo film è stata l’occasione perfetta per ripresentare la DB5. Infatti racconta del ritorno di Bond alle sue radici e lo mette di fronte ai demoni del passato. Ne abbiamo fatto un ottimo uso”.


LOCATIONS
REGNO UNITO:
La produzione di Skyfall ha avuto la sua base negli storici Pinewood Studios nel Buckinghamshire, appena fuori Londra, diventati sinonimo dei film di James Bond nel corso degli anni, visto che tutti, tranne Moonraker: Operazione spazio, 007 Vendetta privata e 007 GoldenEye – sono stati girati lì. Sono stati costruiti trentuno set diversi in otto teatri di Pinewood, compresi gli interni del bunker dell’MI6, quelli del Golden Dragon Casino, dove Bond incontra per la prima volta Severine, e gli esterni della Dead City, l’isola al largo di Macao dove vive Silva.

Il Teatro 007 ha ospitato anche lo spettacolare scontro ferroviario in galleria che avviene quando Bond insegue Silva. Per questa scena, la troupe ha costruito due carrozze ferroviarie di dimensioni reali, pesanti ciascuna sette tonnellate. Era troppo pericoloso permettere alla gente di stare sul set, quindi, per coprire l’azione, all’interno del teatro 007 sono state posizionate 10 macchine da presa con controllo a distanza.
A Pinewood sono state girate anche le scene dell’esterno del Golden Dragon Casino. Il set era illuminato da trecento lanterne e due teste di drago alte trenta piedi e per realizzare le strutture sono arrivati dalla Cina dodici artigiani.
Molte scene in esterni di Skyfall sono state girate nel centro di Londra. Per Mendes girare a Londra si è rivelata una grande sfida. “E’ la città in cui sono nato”, spiega, “e mi sono sforzato di darle una dimensione mitica – cercando nel contempo di creare un’atmosfera e una sensazione di minaccia. Si può dire che ho girato nei luoghi classici, ma spero di averlo fatto in modo insolito”.

In città sono state utilizzate nove diverse locations: Old Vic Tunnels come campo di addestramento dell’MI6, un parcheggio sotterraneo di Great Suffolk Street, vicino allo Smithfield Market, per l’entrata del nuovo quartier generale dell’MI6 e l’ingresso della Broadgate Tower è stato arredato e illuminato per diventare un palazzo di uffici di Shanghai, il luogo in cui si scontrano Bond e Patrice (OLA RAPACE). La Virgin Active di Canary Wharf invece è diventata la piscina dell’albergo di Shanghai dove arriva Bond.
La National Portrait Gallery è stata usata per ospitare l’incontro segreto tra Bond e il personaggio di Ben Whishaw. La troupe ha lavorato di notte, mentre il museo era chiuso al pubblico, in mezzo a una magnifica collezione di dipinti. All’alba, la squadra si trasferita all’esterno per girare la scena di Bond a Trafalgar Square.
L’inizio del trailer mostra Bond sul tetto del DECC – Department for Energy & Climate Change, individuato dal dipartimento sopralluoghi come lo sfondo perfetto di questa importante scena.

Con la cooperazione e l’assistenza dell’Ufficio del Sindaco e di Transportation For London, la produzione ha potuto girare sul Vauxhall Bridge e Millbank la scena in cui M assiste all’attacco al quartier generale dell’MI6. L’esplosione è stata ottenuta con alcuni fuochi d’artificio quel giorno, poi in seguito è stato realizzato un modello in scala 1 a 3 dell’MI6 a Pinewood, dove Chris Corbould, il supervisore degli effetti speciali e delle miniature, ha ricreato l’attacco usando ventotto esplosioni.
In quattro weekends, la produzione ha girato nella fermata della metropolitana di Charing Cross e la troupe ha avuto accesso a una linea fuori servizio per riprendere una parte dell’inseguimento di Bond e Silva. Inseguimento che è continuato attraverso Parliament Square e Whitehall, fino ad arrivare in Trinity Square dove la sequenza arriva al culmine.
Altre locations che appaiono nel film sono l’Old Royal Naval College e Hankley Common nel Surrey.


SCOZIA:
Nel penultimo romanzo di James Bond, 007 Si vive solo due volte, Fleming fornisce qualche cenno sulle radici famigliari di Bond, scrivendo che il padre era originario di Glencoe, Scozia.
Glencoe è uno dei panorami più classici della Scozia – le montagne contengono alcuni degli strati sedimentari e vulcanici più antichi del mondo. Queste montagne appaiono sullo sfondo quando Bond e M percorrono le strade di Glencoe a bordo della famosa Aston Martin DB5.


CINA:
John Logan afferma che Shanghai gioca un ruolo importante nella storia: “Cercavamo luoghi che fossero l’opposto di Londra, locations esotiche completamente diverse dal mondo in cui è cresciuto, insomma posti in cui Bond si sentisse a disagio”.
Il regista della seconda unità Alexander Witt e la sua troupe sono arrivati a Shanghai e hanno lavorato di notte durante la settimana che precede la festa del Capodanno cinese, per cogliere l’energia di quella che è considerata una delle città più dinamiche del mondo. Una unità aerea, guidata da Marc Wolff, ha ottenuto il raro privilegio di poter solcare i cieli della città a bordo di un elicottero da cui effettuare riprese, prestato dal governo cinese. Dennis Gasser e il dipartimento artistico hanno poi completato l’ambientazione cinese nei Pinewood Studios.


TURCHIA:
La sequenza che precede i titoli di Skyfall è stata girata a Istanbul e Adana. Quando Bond capisce che sono state sottratte informazioni vitali a un agente ferito dell’MI6, insegue l’assalitore, Patrice, con l’aiuto di Eve, lungo le strade affollatissime e vivaci del centro di Istanbul. Bond attraversa Piazza Eminonu, una delle più antiche e belle piazze di Istanbul, intorno alla quale si estende il vecchio Bazar delle Spezie e si trova la favolosa moschea di Yeni.
Il dipartimento artistico ha creato un’enorme mercato nell’area all’interno di Piazza Eminonu, con oltre duecentocinquanta bancarelle che Bond attraversa in moto.

L’inseguimento prosegue sui tetti e quindi nel famoso Grand Bazaar, uno dei più grandi e antichi mercati del mondo, che comprende tremila negozi e attrae oltre 400000 visitatori al giorno. Considerata la pericolosità della sequenza, la troupe ha potuto girare solo di domenica, quando il mercato è chiuso. Grazie agli sforzi congiunti del dipartimento sopralluoghi, degli arredatori e degli attrezzisti, il bazaar veniva preparato le notti che precedevano la domenica per apparire pieno di vita e attività, come ci si aspetta da un luogo del genere e per creare la classica atmosfera affollata e rumorosa sono state prese 500 comparse turche.

I tetti del Bazaar sono stati usati come piattaforma spettacolare da cui osservare l’antico e dinamico skyline di Istanbul. La produzione comunque ha preso tutte le precauzioni possibili per evitare qualsiasi danneggiamento alla struttura dello storico mercato, come dei pannelli per proteggere le tegole dei tetti.
L’inseguimento ha visto l’impiego di dodici Land Rover Defenders e sedici Audi A5, tutte modificate e rinforzate in vari modi per soddisfare le esigenze dell’azione e dei dipartimenti di ripresa. Due delle Defenders avevano dei ‘Pods’ di guida, una era quella di Eve, per permettere a Naomie Harris di concentrarsi sul dialogo, mentre la macchina era guidata da ‘Stig’ Ben Collins a 50 miglia all’ora lungo le strade affollate della città.

Skyfall è il terzo film di Bond ad essere girato a Istanbul. Il primo è stato 007 Dalla Russia con amore (1963) e quella volta fu Ian Fleming stesso ad accompagnare Cubby Broccoli, Harry Saltzman e la troupe, mentre il secondo è stato 007 - Il mondo non basta (1999).
Da Istanbul la produzione si è poi trasferita a Adana per continuare le riprese dell’inseguimento che porta Bond su un treno passeggeri turco. Adana è una città moderna vicina ai confine orientale e ha ospitato una sequenza che ha coinvolto cento tra automobili e camion, con scontri ad alta velocità e scene pericolose in moto realizzate da Lee Morrison e Robbie Maddison, e ovviamente la scena del treno. L’inseguimento sul treno ha presentato molte difficoltà per la produzione, perché lavorare su un treno in movimento è la cosa più complicata e tecnicamente problematica.

Il momento culminante della sequenza si svolge sul Ponte Varda, a un’ora di macchina da Adana. Il ponte, che è stato costruito nel 1912, è lungo 570 piedi e alto 300. La lotta finisce quando accidentalmente Eve spara colpendo Bond invece di Patrice, e Bond si getta dal treno e finisce nelle acque del fiume sottostante. L’azione è stata realizzata dalla controfigura di Craig, Andy Lister.
Fethiye, una città che sorge lungo la costa meridionale della Turchia, è stata usata per la scena che ritrae Bond in un momento di grande difficoltà.
Il produttore associato Gregg Wilson ha accompagnato lo scenografo Dennis Gassner nei tanti sopralluoghi per individuare la spiaggia che avesse le caratteristiche geografiche richieste dal regista Sam Mendes. Alla fine hanno scelto Calis Beach, una spiaggia isolata, che ha presentato non poche difficoltà per poter essere usata, perché è stato necessario negoziare a lungo con i seicentotredici proprietari per ottenere il permesso di girare.
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