Matrimoni e altri disastri di Nina Di Majo

Recensioni Film - Per dire la tua sul cinema! [+] Recensisci e Vota

Dati principali, scheda, locandina, manifesto cinema, info, curiosità per Matrimoni e altri disastri - [Trama, giudizi e opinioni]
Altri film, opinioni, recensioni, informazioni - Altri film diretti da Nina Di Majo - Correzioni/Aggiunte - Video YouTube di Nina Di Majo Matrimoni e altri disastri - Cerca e trova - Stampa pagina - Condividi su
Crea i tuoi ebook con EBooksWriter, i tuoi manuali e cataloghi con HyperPublish, il tuo Sito con EasyWebEditor, i tuoi CD DVD con CDFrontEnd - VisualVision.it
 
locandina Matrimoni e altri disastri
 
Regista: Nina Di Majo
Titolo originale: Matrimoni e altri disastri
Durata: 102'
Genere: Commedia
Nazione: Italia
Rapporto:

Anno: 2010
Uscita prevista: 23 Aprile 2010 (cinema)

Attori: Fabio Volo, Margherita Buy, Luciana Littizzetto, Francesca Inaudi, Mehmet Günsür, Marisa Berenson, Mohammed Bakri, Massimo De Francovich, Gianna Giachetti, Italo DallOrto, Elisabetta Piccolomini
Soggetto: Francesco Bruni, Antonio Leotti, Nina Di Majo
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Antonio Leotti, Nina Di Majo

Trama, Giudizi ed Opinioni per Matrimoni e altri disastri (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Cesare Accetta
Montaggio: Giogiò Franchini
Musiche: Carlo Crivelli
Scenografia: Giancarlo Basili
Costumi: Grazia Colombini

Produttore: Beppe Caschetto
Produzione: Rai Cinema, ITC Movie
Distribuzione: 01 Distribution

La recensione di Dr. Film. di Matrimoni e altri disastri
Nessun commento di Dr.Film per ora...

LEGGI e SCRIVI opinioni e recensioni su Matrimoni e altri disastri
Opinioni e recensioni su Matrimoni e altri disastri, clic qui...

Colonna sonora / Soundtrack di Matrimoni e altri disastri
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Informazioni e curiosità su Matrimoni e altri disastri

Note dalla produzione:
MATRIMONI E ALTRI DISASTRI
Note di Regia
MATRIMONI E ALTRI DISASTRI è una commedia, sofisticata ma semplice, che racconta i nostri giorni con ironia, levità, poesia, e, perché no? anche con un po’di felino sarcasmo.
L’ispirazione è la commedia, dalla classica americana degli anni Cinquanta e Sessanta a quella europea contemporanea.
MATRIMONI E ALTRI DISASTRI è il racconto di un tragicomico mese di preparazione di un matrimonio, ma è, soprattutto, il racconto di un mondo di donne e uomini che si cercano senza capirsi, personaggi fatti di contraddizioni, vivaci e timidi, arroganti e teneri, arrampicatori e romantici, repressi e creativi, imbranati e teutonici, narcisisti e autoironici, tutti vulcanici e spesso involontariamente comici… un’umanità spaesata e allegra in cerca di una direzione, di un futuro. Allo stesso tempo il film è, però, anche una critica affettuosa ad una certa ricca borghesia, chiusa ed auto-referenziale, classista anche quando si dichiara democratica, che si vedrà costretta dagli eventi a reinventarsi, a confrontarsi con la diversità e ad aprirsi al mutamento.

Quello che mi spinge a raccontare questa storia è il desiderio di irridere alle barriere ideologiche, sociali e culturali, che impediscono alla società di avanzare in direzione di un vitale sincretismo, e insieme la voglia di divertire il pubblico con cultura, leggerezza e fantasia.
Il matrimonio del titolo, quello tra Alessandro (Volo) e Beatrice (Inaudi), viene assurdamente affidata all’ultra-single Nanà (Buy), allergica alle cerimonie nuziali, ed all’odiato futuro genero: da qui si dipanerà una serie irresistibile di esilaranti situazioni e colpi di scena. Lo svelamento di foschi segreti riguardanti la famiglia, la scoperta da parte di Nanà dell’amore consumato tra la sorella Beatrice e lo scrittore Bauer, porteranno Nanà ad aprire gli occhi sulla propria condizione e a desiderare di cambiarla…

Durante la preparazione di questo matrimonio si vedranno intellettuali sessantenni perdutamente innamorati di trentenni, quarantenni single e misantrope innamorarsi di tecnologici venticinquenni, famiglie allargate in cui la coppia genitoriale in realtà è un terzetto, tipi umani che dovrebbero odiarsi diventare grandi amici, apparenti grandi amori, che dati i presupposti dovrebbero dimostrarsi finti, rivelarsi genuini, avidi arrampicatori, che dovrebbero confermarsi cinici, dimostrarsi ingenui e romantici, intellettuali progressisti, che dovrebbero essere aperti alle diversità, dimostrarsi chiusi impauriti e conservatori, per poi nuovamente riscoprirsi confusi e curiosi... Non esistono in questa storia finali chiusi per i personaggi, la regia suggerisce direzioni, traiettorie, non vuol stigmatizzare epiloghi sicuri. Il futuro è aperto.

Comunque una certezza c’è: se avevate dubbi estingueteli pure, il matrimonio citato nel titolo, quello tra Alessandro e Beatrice, si fa. Il film è circolare, parte proprio da lì, dalla cerimonia in chiesa, e con la festa si conclude.
Credo che quello lo spettatore si chiederà, dopo aver assistito a questo entropico girotondo, sia: ma com’è possibile che le cose siano al tempo stesso giuste e sbagliate, o comunque come può essere che vadano bene e male al tempo stesso?
Quello che noi uomini comuni spesso non capiamo, a mio modesto avviso, è proprio la natura a volte fraudolenta della vita, questo suo essere una strana somma tra la necessità che governa alcune nostre azioni, il codice morale di ognuno di noi che guida verso un mondo più giusto, la contraddizione tra queste due cose, (quando mai le persone conducono una vita senza contraddizioni tra quello che dicono e quello che fanno?), il caso, che, comunque, fa la sua parte, e le regole sociali che giocano il loro ruolo e che, comunque, mutano col mutare dei tempi. E allora cosa resta da fare all’uomo per cercare in qualche modo di indirizzare la propria vita? Per sentirsi artefice della propria esistenza?

Forse ciò che si può fare è solo cercare di metterci dentro quello che di più genuino e puro si sente e prova, il risultato non ci è dato di conoscerlo, ma le emozioni sì, quelle vere, aiutano. E questo è ciò di cui si narra in MATRIMONI E ALTRI DISASTRI.
Nina Di Majo


LE INTERVISTE - Il Cast
Margherita Buy (Nanà)
Chi è Nanà?
Il personaggio di Nanà è abbastanza complesso, difficile da raccontare in due parole; è una donna che viene da una famiglia borghese, che però decide di fare tutto un altro percorso nella sua vita. Non lavora nell'importante azienda vinicola dei genitori; ha aperto una libreria. Anche se ama la sua famiglia, ne prende un po' le distanze. È una donna indipendente, autonoma, anche faticosa con la sua solitudine – solitudine che viene descritta in maniera divertente; ad un certo punto sua sorella minore, molto più piccola di lei, deve sposarsi, ma non può farlo senza il suo aiuto, perché deve partire per quello che appare un importantissimo impegno di lavoro. Controvoglia Nanà decide di affrontare quello che considera un rito orribile, il matrimonio, con le liste di nozze e tutto quello che ha odiato per tutta una vita, per affetto verso la sorella e la sua innata bontà. Siccome deve farlo insieme al futuro marito, il divertente è proprio lo scontro con questo personaggio maschile, Alessandro, che è tutto diverso da lei: un uomo che bada al denaro, apparentemente cinico. Questo crea certamente delle situazioni divertenti; poi la storia va avanti, ci sono tanti colpi di scena.

Supposto che ci sia un po' di se stessi in ogni personaggio, lei in cosa ti somiglia?
Penso mi somigli nella disponibilità, nel darsi sempre da fare per gli altri. È una donna simpatica, buona... per questo credo di essere abbastanza simile a lei.

È ancora valida, secondo te, l'equazione che sembra appartenere al personaggio che hai descritto? E cioè: donna colta, interessante e buona uguale solitudine...
Bè, certamente tutte le sue indubbie qualità in qualche modo la ostacolano. Lei non è disposta a prendere quel che capita, si avvicina a delle persone di cui ha grandissima stima e che stimano lei; e così è tutto più complicato, non si è mai contenti.

Tu hai ormai un'enorme esperienza sia nel genere drammatico, che ti ha dato enormi soddisfazioni, che nella commedia, che però sembra sempre la sorella minore; è ancora vero che, come si dice, il premio si vince col dramma?
Spero che non sia ancora così. Anche in Italia, quando si vuole, si fanno delle commedie acute, intelligenti, che danno spunti per dei pensieri importanti. Ci sono tanti autori che sanno parlare di cose serie facendo ridere.

Quale è stato a tuo avviso il percorso della commedia, dalla grande stagione ad oggi? C'è un futuro?
La commedia è un genere che deve far riflettere in modo leggero, quindi ha sempre preso spunto dalla realtà; mi sembra che ogni epoca abbia saputo far ridere su quello che succedeva in quel momento. Anche ora si racconta di noi, del nostro allontanamento dalla politica, del bisogno di emergere a tutti i costi – come ha raccontato l'ultimo Virzì. I problemi che ci riguardano in questo momento sono angoscianti, quindi è difficile fare una commedia tout court. Chi scrive deve saper ben affrontare la realtà, e non è semplice. L'evoluzione della commedia, quindi, va di pari passo con quella della nostra società.

Secondo te questo buonismo politically correct può funzionare un po' da freno per la commedia?
Credo che le scorrettezze di oggi siano affidate ad altri tipi di film. La commedia alla quale penso io, quella di respiro europeo, affronta le cose in maniera diversa.

Com’è la Toscana, nella tua esperienza.
Io sono nata e vivo a Roma, ma mi sento Toscana; i miei erano di lì, abbiamo ancora una casa vicino Pistoia. La toscanità è ancora molto forte, il toscano ha un forte senso di appartenenza alla propria terra, vive un campanilismo al limite. Lo dimostra il fatto che un toscano che vive a Roma da 50 anni ancora parla il suo dialetto.

Ogni troupe è una famiglia che alla fine si deve abbandonare, questo è noto. Ti mancherà anche il tuo personaggio, finite le riprese?
Ogni personaggio ti lascia qualcosa dentro, inevitabilmente. Nanà mi mancherà senza dubbio, perché, come altri del passato, ha tirato fuori una parte di me che non conoscevo. Sono vite che vivi oltre alla tua.

I tuoi personaggi sono sempre positivi. Vorresti interpretare un ruolo da cattiva?
Sai, la mia faccia non si presta ad un cattivo classico. Se però intendiamo una cattiveria più sottile, o psicologica, inconsapevole, sì, è un ruolo che mi manca e che affronterei volentieri.

Avresti timore a farlo?
Io adoro i film di genere. Se ben scritto, un ruolo del genere sarebbe più che affascinante. Una sfida che affronterei volentieri.

Te l’ho chiesto perché sembra che in Italia si tenda ad evitare di associarsi ad un ruolo sgradevole, per paura di un rifiuto del pubblico: è vero, secondo te? E la colpa è di una diseducazione del pubblico?
C'è una pigrizia, magari dolce, anche nel pubblico, è vero. Non credo sia più così valido il discorso della paura degli attori, ma è vero che se ci fossero sceneggiatori, produttori o registi più coraggiosi sarebbe più facile scavalcare certi pregiudizi.

Chiudiamo su un veloce ritratto di Nina di Majo, la regista di questo film.
Vulcanica, intelligente, colta, simpatica... nevrotica! È una ragazza veramente determinata, e con un grande talento. Spero che questo film vada bene anche per questo motivo.


Fabio Volo (Alessandro)
Chi è Alessandro?
Alessandro è un ragazzo che ha avuto problemi familiari: senza genitori, è stato in collegio, poi con gli zii, che fanno parte della working class, gente umile ma onesta, per dirla alla Troisi… E’ molto ambizioso, capace, quindi focalizzato sul lavoro, sulla possibilità di farcela, di uscire da una condizione sociale che in qualche modo lo mette anche a disagio. Per questo è disposto un po' a tutto, si dà da fare, si dimena, impara le lingue, quando serve è anche politicamente scorretto. Onesto, ma all'occorrenza diretto ed... ignorante. Un po' la mia vita!

Questa è una descrizione del personaggio fatta da chi conosce tutto il film... ma in effetti lo spettatore lo scopre poco a poco; Alessandro si presenta come un “antipatico”, forse il più antipatico dei ruoli da te interpretati. Ho ragione?
Si, lo è decisamente, come può esserlo un figlio di questi tempi... le cose che contano sono il denaro, la carriera; non è importante sapere ma è importante fare... è uno che fa battute facili su qualsiasi cosa, non ha nessuna sorta di ritegno, ma forse nemmeno una base culturale che gli permetta la formulazione di un pensiero un po' più alto, delicato.

E in cosa ti somiglia?
In moltissime cose; anch'io vengo da una situazione familiare umile, con problemi economici, e con lui condivido quel desiderio di rivalsa sociale, di uscire da una condizione che ti sembra l'unica possibile, mentre la vivi. Pensi che ti sia stata destinata quell'esistenza e che ti debba accontentare di quello che hai; è questo il grande inganno, tutto è nell'ordine delle cose, il potere sta col potere e gli schiavi con gli schiavi. Anche sull'ignoranza mi sento simile al personaggio, non sono laureato, non mi sono interessato al pezzo di carta; ho tentato di sostituire il sapere con il fare, ma poi attraverso il fare è arrivato anche il sapere, perché poi ho avuto il tempo di approfondire, di studiare per curiosità personale, per adeguarmi; ho capito quanto fosse importante sapere, imparare, poter formulare un pensiero con mente autonoma. Sfruttare la conoscenza per uscire dall'inganno.

Questa condizione di cui parlavi, vissuta come unica, ha funzionato da stimolo per te?
Io sono uscito di casa perché mi sembrava una situazione insostenibile; il fatto di non aver niente da perdere, e il sentire quella sorta di ingiustizia che mi creava rabbia hanno funzionato da carburante per me. Sono stato molto fortunato, è vero, ma è stato anche tutto molto cercato; ancora adesso sono uno che accetta il rischio, che si butta nelle cose, senza chiedersi necessariamente se le sappia fare o meno.

Mi parli ancora dell'elemento fortuna?
L'elemento fortuna serve per non sembrare antipatico a chi non ce la fa. Chiunque abbia un progetto di vita e ci lavora sopra, sa solo lui quante ore ci abbia dedicato, quanta fatica, quante lacrime; in America si dice che la fortuna è quando “la preparazione si incontra con l'occasione”. Ci sono cose che possono aiutare nella vita, ma non è fortuna riconoscerle, saperle vedere e sfruttare. Se sei innamorato di una donna con la Punto bianca, dopo poco sai quante Punto bianche ci sono nella tua città, perché sei attento; la fortuna è relativa, l'importante è avere le idee chiare, e so che si diventa subito antipatici a dirlo. Si sa, è molto più simpatico l'artista scoordinato, con gli occhiali da sole fino alle otto di sera, che fa il disordinato. C'è una frase di Seneca che dice “non c'è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare”; credo che ognuno di noi abbia un destino personale, diverso da quello comune. Io ero figlio di panettiere, doveva andare tutto in un certo modo, la vera fortuna è lo stipendio fisso e le ferie pagate. Si fa fatica a capire se si è solo presuntuosi o quel che senti dentro è vero.

Tu hai capito veramente cosa vuoi fare? E tra i tuoi tanti ruoli, c'è qualcosa in cui ti senti più bravo?
In realtà io sono uno che ce l'ha fatta e anche no: quando scrivo libri, io sono il non-scrittore, quando faccio i film sono il non-attore e via così. Non sono un letterato e non posso partecipare a premi di rango; ma ci sono persone che non sono prevenute, che riescono a leggere un libro ed emozionarsi. Io non ho il consenso dall'alto, del professore, ma quello dal basso, delle persone. Ma non ho l'obiettivo di essere accettato da qualcuno in alto, non mi sento un fallito senza l'approvazione dell'intellighenzia; cerco di fare il mio lavoro al massimo, il livello poi è quello che è. Vorrei essere Dostoevskij, così come quando faccio un film vorrei essere De Niro; invece sono io, e “meno” per quanto posso.

Quando si soffre molto nel percorso, e poi si arriva al traguardo, si riesce ad evitare una sottile sete di vendetta?
Si evita facilmente, perché sei appagato. Le persone che ti fanno del male, volontariamente o no, non sono in malafede. L'amico che ti dice che sei presuntuoso lo fa per il tuo bene. Le persone che mi hanno ostacolato mi hanno fatto del bene, perché la rabbia è stata la mia benzina. La vendetta non è nel mio carattere.
Il mio lavoro è una parte fondamentale della mia vita, ma non è tutta la mia vita. E io lo utilizzo anche in maniera funzionale, per arrivare ad altro – a parte allo stipendio, che però non è più una cosa che mi condanna, come mi succedeva in passato; faccio le mie scelte quindi: facevo Le Iene, un programma che ti dà intelligenza anche se non ne hai e che fa ottimi ascolti, ma ho deciso ugualmente di andarmene per fare le mie cose, passando dal 20% di share all'1%. Anche per i film, mi offrono delle sceneggiature che sicuramente faranno grandi incassi, come i film di Natale, ma io preferisco guadagnare meno e costruirmi un percorso, un progetto che mi accompagna. Faccio solo quello che mi sento, perché ho la fortuna di poter scegliere; ci sono attori molto più bravi di me che però sono costretti a fare una pubblicità, una fiction o un'ospitata in un programma che detestano. Io al contrario, sono partito da una cosa che mi ha dato stabilità economica e mi ha permesso di scegliere.

Quelle che fai su MTV sono le trasmissioni che volevi?
Si, esatto. Intervisto chi voglio, parlo di libri, di cinema, ho incontrato scienziati, parlato di aborto, di vita, senza un atteggiamento intellettualoide che allontana il pubblico. È questo quello che amo.

Torniamo al film: il titolo.
MATRIMONI E ALTRI DISASTRI… Credo che il matrimonio sia una scelta di vita; personalmente, non fa parte del mio modo di pensare e di vedere la vita, ma per altre persone – che hanno una visione diversa dalla mia – può essere una condizione sognata e giustamente guadagnata. Non è il matrimonio in sé, il problema, penso sia sempre l'uomo. Ci sono sposati e single tristi, come coppie e single felici. Quello che ho sempre condannato è che l'impressione sui non sposati sembri sempre una condizione e non una scelta; quando io dico che sono singolo mi sento dire “non hai trovato la donna giusta”. Nessuno pensa che chi non è nel solco non stia necessariamente aspettando di entrarci; io scelgo di non sposarmi, non è una condizione di sfortuna! Ci sono 4 o 5 campanelle che ci insegnano a dover suonare: laurea, matrimonio, lavoro, figli... io non ho fatto niente di tutto ciò e non mi considero migliore o peggiore; semplicemente ho fatto quel che mi sentivo.

Se dovessimo trovare una caratteristica principale da attribuire al film?
Beh, tutti i personaggi del film nascondono un segreto, in qualche modo. La famiglia è anche questo. Come dicevo prima, l'importante non è la famiglia, ma è come uno la vive. Il 70% dei delitti avviene in famiglia, statisticamente quindi è uno dei posti più pericolosi al mondo! Gli abusi, i soprusi...

L'elemento Toscana, invece?
Un posto meraviglioso! Si mangia bene, la gente è simpatica. In America tutti mi chiedono della Toscana!

Puoi parlarmi dell'evoluzione della commedia?
Innanzitutto io sono un fan della commedia. Da noi c'è questa strana cosa, di vedere la commedia come la sorella povera del cinema: non ci vincerai mai un premio, quando è forse la cosa più difficile da fare: far sorridere, dire delle cose, trovare gli equilibri, lo sanno fare in pochi. Io la premierei, la incentiverei. Una volta ho presentato il David di Donatello e ho subito avvertito una pesantezza... Se ti diverti, sei leggero, sei subito stupido. Il dramma va premiato, una cosa leggera è superficiale. E per un attore, si sa, la commedia è molto più difficile.

Dopo i grandi della commedia all'italiana, a tuo parere, cosa è successo?
Sono cambiati i ritmi, in maniera decisiva, specie con l'influenza della televisione. Una volta potevi vedere un campo a due con Totò e De Filippo durare 7 minuti, oggi sarebbe impossibile. Montaggio vorticoso, etc. E poi oggi c'è un politicamente corretto veramente stucchevole... Nei film di Alberto Sordi si prendeva in giro tutto e tutti, oggi non sarebbe permesso. Forse perché oggi la gente è più cattiva, e cerca alibi per coprirsi. Una volta era più di cuore e poteva permettersi un po' di cinismo.

C'è ancora speranza per il futuro della commedia?
Si, ma come al solito dipende dal coraggio. Quando trovi un produttore e un regista coraggioso, attori coraggiosi, come ovunque, si può riuscire. Oggi non si rischia più, non
c'è più il coraggioso, ma il bullo di paese. Anche nella politica. Oggi alla base di tutto c'è il calcolo.

Parlami dei tuoi compagni di viaggio.
La Buy è tutto: brava, bella… una sorta di garanzia; fare un film con lei vuol dire che mi sta andando bene. La Inaudi, la Berenson, la regista Nina di Majo...è stato un gruppo affiatato e di valore. A me piace sempre stare con quelli più bravi di me, da loro si impara davvero. Non piace fare il pesce d'acquario, ma misurarmi col mare. Loro sono il mare.


Luciana Littizzetto (Benedetta)
Raccontaci il tuo personaggio...
Il mio personaggio si chiama Benedetta, ed è un'amica e collega di Nanà (Margherita Buy); è separata, con un figlio adolescente ed è alla ricerca spasmodica della propria... metà: ovviamente, come nella migliore tradizione per quelle un po' “frollate” come me, non la trova... ma alla fine c’è il colpone di scena, anche se con qualche problema.

C'è qualcosa in cui Benedetta ti somiglia o che ti piace di lei?
Mi piace molto il suo ambiente di lavoro, mi piacciono tanto i libri, amo il mondo dell'editoria... ma soprattutto mi piace il personaggio perché, oltre ad avermi dato la possibilità di lavorare con Margherita, Fabio e tutti gli altri, mi ha dato un'opportunità nuova, cioè interpretare una madre sola alle prese con un adolescente… problematico.

È un film sulle donne, ti pare?
Sì, è un film femminile, ma è soprattutto una commedia garbata, non volgare e divertente che per l'Italia è abbastanza una novità. Una commedia che evita, come dire, le grossolanità. Infatti non capisco io cosa ci stia a fare!
Mi viene in mente che il matrimonio, da attrice, l'hai affrontato più volte...
Oh si, in mille salse: sono stata tradita, abbandonata sull'altare... è un po' come nella vita, nel matrimonio non c'è mai un approccio leggero.

Quindi sarebbe vero che matrimoni uguale disastri?
Mah, il matrimonio è un'alleanza, un patto; e i patti a volte si distruggono. Sai, nella buona e nella cattiva sorte... si fa presto a dire, ma quando la cattiva sorte arriva... alè!

Sarebbe esagerato dire che uno dei personaggi di questo film è la Toscana?
No, affatto, è proprio così. Io poi questi posti non li conoscevo, e sono veramente mozzafiato – anche perché sono pieni di curve, quindi si respira a fatica! - il Chianti è un luogo fantastico, poi abbiamo girato anche a Firenze, una presenza importante. Inoltre il nostro scenografo Basili è bravissimo, sa mettere in risalto ogni piega di questi luoghi meravigliosi.

Secondo te è un film sulla famiglia, sulla sua crisi?
In questo film, secondo me, non si vuole insegnare niente, e meno male! Si scherza in modo intelligente, vivaddio!, mentre si dice comunque quello che, in qualche modo, tutti sanno e nessuno dice, cioè che anche nella famiglia in apparenza più retta ed armoniosa c'è del marcio. Ma si fa senza salire in cattedra.

Ti diverti ancora a fare questo mestiere?
Mi diverto soprattutto quando sono gli altri a dirigermi. Nel mestiere che faccio più spesso, che è quello della televisione, me la canto e me la suono nell'unica maniera che so fare, quindi non ho un confronto. L'idea di essere su un set dove qualcuno di competente ti dice quello che devi fare è un grosso stimolo.

E Nina di Majo in questo ti ha aiutata?
Lei è bravissima e sorprendente. Mi ha stupito, è una persona attenta ad ogni particolare. Una volta, durante le riprese, ha fermato tutto perché il panneggio della chiesa era poco... panneggiato! Voglio dire, ci sono registi che nemmeno lo guarderebbero... lei vede tutto. D'altronde è una donna!


Francesca Inaudi (Beatrice)
Ci descrivi il personaggio che interpreti?
È difficile descriverlo perché è un personaggio misto; è una donna manager impegnata e precisa, ma anche una casinista che tiene la sua camera in estremo disordine; è severa ed inquadrata, ma al contempo pasticciona, anche nella vita. Ed è anche viziata, perché per risolvere i problemi va a piangere sulla spalla di qualcuno.

E cosa ci trovi di te stessa?
Beh, anch'io sono molto incasinata! In comune, a parte questo, ho la precisione sul lavoro, la serietà, ma anche una dolce e inconsapevole sbadataggine: in effetti Beatrice - come me - non lo fa apposta, non è cattiva o maliziosa. Combina dei gran pasticci soprattutto a causa del suo essere viziata, ma a suo modo è candida, ingenua.

E l'equazione matrimoni uguale disastri ti appartiene?
Mah, i disastri li vedo soprattutto nell'organizzazione di un matrimonio: vestito, invitati, bomboniere, chiesa... impossibile! Ma nella mia esperienza personale direi di no. Anche perché mi sono sposata davanti ai soli testimoni, e in un lampo!
Hai recitato con un cast davvero importante, sei la più giovane del gruppo; questo ti ha aiutato o messo in soggezione?
È senza dubbio positivo condividere il set con colleghi più esperti. Ti dà la possibilità di guardare, imparare, “acchiappare” un po' qui e un po' lì. Un'energia in più, sicuramente.

È un film in gran parte femminile, anche diretto e co-sceneggiato da una donna. Secondo te era questo che si voleva raccontare principalmente?
È un film scritto e diretto da una donna forte e con le idee chiare, che sa quel che vuole, questo si. E senza dubbio ci sono dei ritratti femminili intensi, ma non credo sia un film di donne. L'universo maschile è presente e narrato in varie sfaccettature. Non credo si possa parlare di donne senza raccontare degli uomini che hanno intorno. Lo trovo un film di carattere, e in questo rispecchia la personalità della regista, ma non prettamente femminile.

Gli sceneggiatori tendono a collocare questo film nel filone della commedia sofisticata di respiro europeo: sei d'accordo con questa definizione?
È sicuramente una commedia sofisticata, anche dal punto di vista dei costumi, della scenografia; inoltre nella scrittura c'è la ricerca di un equilibrio delicato, che è uno dei punti sui quali ha insistito maggiormente la regista. E poi, ripeto, è l'intera struttura ad essere raffinata ed estremamente misurata, dalla fotografia all'ambientazione in questi luoghi bellissimi.

Ecco, a proposito dei luoghi, si ha l'impressione che la Toscana sia importante quanto un personaggio all'interno della vicenda. Che ne pensi, tu che sei una toscana DOC?
Beh, proprio DOC non direi, visto che la mia famiglia è un miscuglio geografico: mio padre è piemontese, mia madre lombarda, mia nonna triestina... ma è vero che sono nata e cresciuta a Siena. Questi luoghi mi appartengono molto. Conosco bene la “toscanità”, ormai la sola a vivere un campanilismo così deciso. Da noi, anzi, l'orgoglio e il senso di appartenenza sono rimasti a livello quasi...feudale! Non solo regionale, ma a livello addirittura cittadino. Ogni città è legata alla propria cultura e alle proprie tradizioni; quello che trovi a Siena non c'è a Firenze, quello che senti a Pisa non lo ritroverai a Livorno.
E poi non dimentichiamo che qui ancora tanta gente vive di quello che dà la terra, dalle olive al vino: anche per questo l'amore per la terra è un legame fortissimo. E comunque, forse anch'io faccio uscire il mio campanilismo ora, ma è innegabile che qui ci sia uno dei paesaggi più belli del mondo! Io ci sono nata, lo porto sottopelle...

[an error occurred while processing this directive]
[+] aggiungi informazioni e curiosità su Matrimoni e altri disastri oppure [+] scrivi recensione e vota Matrimoni e altri disastri

Vota, leggi trama e opinioni su Matrimoni e altri disastri di Nina Di Majo - Torrent, scaricare Matrimoni e altri disastri di Nina Di Majo, streming

Questo sito è gestito con HyperPublish e molto olio di gomito.
Questo è un sito di cinema film movies amatoriale: le informazioni provengono dai miei studi, dal contributo degli utenti e da fonti reperibili nel pubblico dominio. Non posso garantire la validità delle informazioni ma faccio del mio meglio. Posso inoltre garantirti la mia onestà quando dico che un film è bello. Aggiungi anche tu la tua opinione e fai sapere a tutti senza limiti come è il film! Ti invito ad andare al cinema, non è bello scaricare torrent guardare streaming vedere megavideo striming divx emule movies nemmeno in anteprima. I copyright dei film / movies appartengono ai rispettivi proprietari.



Qualche film interessante: Ma come fa a far tutto , Martha Marcy May Marlene, Mansfield Park, Mai senza mia figlia, La macchinazione, La macchia umana, I miei giorni piu' belli, Il miracolo, Il mare

Film in ordine alfabetico: 9.99…20 D 20 F…50 V 500 …UNA - ...A…A PR A PR…ACQU ACRI…AH S AI C…ALIL ALL …AMAZ AMAZ…AMOR AMOR…ANIJ ANIM…APPU APPU…ASPR ASSA…AVVI AWAK…L'AM L'AM…LE A LE A…UN A UN A…UN'A - A BE…BALL BALT…BE K BE L…BENV BENV…BING BIOS…BLOO BLOO…BOX BOXI…BULW BUMA…LA B LA B…THE THE …UNA - ...C…CAPT CAPT…CAVA CAVA…CHE CHE …CICO CIDA…CODI CODI…COMM COMM…COSA COSA…CUCC CUOR…IL C IL C…LA C LA C…PORC THE …UNA - ...E…DEAD DEAD…DEST DEST…DIRT DIRT…DORI DORM…DUE DUE …LA D LA D…UNA UNA …UNA - ...E…EFFE EFFE…EMPI EMPL…EVAN EVAN…L'ES L'ES…UN'E - A FA…FAUS FAUS…FINO FINO…FRA FRAG…FROZ FRUI…I FR I FR…LA F LA F…UNA - A GL…GET GET …GIOV GIOV…GOMO GOMO…GRIN GRIZ…IL G IL G…LE G LE G…UNA - A HI…HARR HARR…HESH HESH…HONE HONE…HUNG HUNG…UN H - GLI …IMMO IMMO…INCO INCR…INTE INTE…IQBA IRAQ…L'IN L'IN…UN'I - I JO…JESU JET …JOYF JU T…THE - K.36…KING KING…THE - A LE…LAND LAND…LEGE LEGI…LIBE LIBE…LONT LONT…LULU LUMI…UNA - A MA…IL M IL M…LA M LA M…MAES MAGA…MANS MANS…MATE MATE…MENO MENO…MILO MIMZ…MO'J MOLI…MO'T MOTO…MY G MY I…UN M UN M…UNA - I NO…NARU NARU…NEMM NEMM…NO ( NO -…NON NON …THE THE …UNA - GLI …OCTA OCTO…ONDE ONDE…ORO ORO …UN'O - O - …IL P IL P…LA P LA P…PANE PANE…PASS PASS…PEPP PEPP…PICC PICC…PLAT PLAY…PRAI PRAN…PROF PROF…THE THE …UNE - A QU…QUEE QUEE…THE - I RA…LA R LA R…RAIN RAIS…REMB REMB…RIDE RIDI…ROBO ROCC…THE THE …UNA - O - …IL S IL S…LA S LA S…SALE SALI…SCAR SCAR…SECO SECO…SETT SEVE…SHOR SHOR…SKOO SKY …SOLO SOLO…SPAC SPAC…STAR STAR…STRE STRE…SUR SUR …THE THE …UNO - I TE…TADP TAFA…TEMP TEN …THE THE …TI V TI V…TORO TORQ…TRE TRE …TURI TURI…TWO TWO …UNA - GLI …L'UO L'UO…UNDE UNDE…UZAK - A VE…LA V LA V…VAJO VALD…VERO VERO…VIRG VIRT…VUOT - I WA…WARC WARC…WILD WILD…WWW - X - Y - Z
Registi in ordine alfabetico: 0..9 A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Cerca...
RecensioniFilm.com 2017 tutto il Cinema raccontato dal pubblico - Accordi - Software - Crea Ebook - Screen savers - Privacy e cookies - Contatti, suggerimenti - Film senza limiti - Streaming