
Regista: Nick Stringer
Titolo originale: Turtle: The Incredible Journey
Durata: 81'
Genere: Documentario
Nazione: Austria, Regno Unito
Rapporto:
Anno: 2009
Uscita prevista: Roma 2009, 22 Ottobre 2009 (cinema)
Attori:
Trama, Giudizi ed Opinioni per L'incredibile viaggio della Tartaruga (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Titolo originale: Turtle: The Incredible Journey
Durata: 81'
Genere: Documentario
Nazione: Austria, Regno Unito
Rapporto:
Anno: 2009
Uscita prevista: Roma 2009, 22 Ottobre 2009 (cinema)
Attori:
Trama, Giudizi ed Opinioni per L'incredibile viaggio della Tartaruga (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Fotografia: Rory McGuinness
Montaggio: Richard Wilkinson, Sean Barton
Musiche: Henning Lohner
Produttore: Sarah Cunliffe, Mike Downey, Sam Taylor
Produzione: Sarah Cunliffe, Mike Downey, Sam Taylor
Distribuzione: Bolero Film
Montaggio: Richard Wilkinson, Sean Barton
Musiche: Henning Lohner
Produttore: Sarah Cunliffe, Mike Downey, Sam Taylor
Produzione: Sarah Cunliffe, Mike Downey, Sam Taylor
Distribuzione: Bolero Film
La recensione di Dr. Film. di L'incredibile viaggio della Tartaruga
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Colonna sonora / Soundtrack di L'incredibile viaggio della Tartaruga
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).
Voci / Doppiatori italiani:
Paola Cortellesi: Narratore
Voci / Doppiatori originali:
Hannelore Elsner: Narratore (Tedesco)
Miranda Richardson: (Inglese)
Informazioni e curiosità su L'incredibile viaggio della Tartaruga
Note dalla produzione:NOTA DI REGIA
Questa è la produzione più ambiziosa che io abbia mai intrapreso. I film sull’oceano sono notoriamente difficili. Un uragano può abbattersi per settimane, e noi eravamo in un territorio soggetto ad uragani, con appena un anno per completare il film. Ma con a bordo due operatori subacquei tra i migliori al mondo, Rory McGuinnes e Rick Rosenthal, ero in buone mani. Sono entrambi dei talenti formidabili. E’ una gioia testimoniare la loro conoscenza dell’oceano e il loro istinto per scoprire e filmare la vita marina. Tutto ciò che succede in natura è qualcosa che noi possiamo solo immaginare nel nostro mondo, le complessità della vita di ogni creatura e pianta è piena di intrigo e mistero.
Noi li osserviamo in televisione, attraverso i libri e le riviste, ma non più di questo, noi vogliamo osservare le loro storie sotto una nuova luce. La recente nascita sul grande schermo di fenomeni come “Il misterioso mondo dei fenicotteri rosa”, “La marcia dei pinguini”, “Il popolo migratore” segnano l’inizio di una entusiasmante, e necessaria, nuova era per i produttori cinematografici. Non deve stupire che noi guardiamo i film sul mondo della natura al cinema perché non c’è posto migliore per una panoramica sulle bellezze del pianeta, è come dar respiro a queste storie in un altro modo.
Ho sempre voluto raccontare una storia sul mare, è la culla della vita, il grande abisso nel quale ogni essere vivente sulla terra ha avuto inizio. Ha una profonda risonanza spirituale, ma è un mondo davvero oscuro e inospitale, attraverso il quale corrono i grandi sentieri segreti degli antichi nomadi e viaggiatori. Ci sono molti percorsi sconosciuti nell’oceano, ma l’odissea delle tartarughe marine intorno al Nord dell’Atlantico è uno dei pochi che iniziamo a conoscere, ed è davvero epico. Inizia nel momento in cui nascono e dura 25 anni. Esse girano per l’intero Nord dell’Atlantico e alla fine tornano sulla costa dove sono nate.
In molti modi la tartaruga è l’emblema del nostro rapporto con l’oceano, una volta partita dalla spiaggia dove è nata deve riprendere l’oceano e farsi una casa, ma la tartaruga è ancora qualcosa di alieno nell’oceano, ha bisogno ancora di prendere aria e inevitabilmente deve tornare a terra, sulla spiaggia, per deporre le uova. E’ incredibilmente emozionante vedere una tartaruga trasportare il suo grande peso dal mare di notte dopo aver viaggiato nel mare per circa dieci anni. Impressionati da tutto ciò vorremo chiederle – Da dove vieni? Perché sei qui? Cosa hai visto? Si potrebbero fare le stesse domande ad un alieno. Ho voluto conoscere di più sulla sua storia, immergere il pubblico nel suo mondo attraverso i suoi occhi. E più guardi a fondo nella sua storia, più il suo viaggio diventa incredibile.
Dal momento in cui rompe il guscio entra in una fase che gli scienziati chiamano “frenesia” nella quale corre senza sosta sulla spiaggia con il pericolo di granchi e pellicani e nuota per tre giorni prima che arrivi al Gulf Stream. Solo il 50% delle tartarughe sopravvive a questa prima fase. A questo punto la nostra tartaruga è in balia della corrente. Cosa la attende sembra impossibile da superare. Le probabilità sono tutte contro di lei, solo una tartaruga su 10.000 sopravvive al viaggio nel Nord dell’Atlantico, tuttavia è un modo di vita che è sopravvissuto più di 150 milioni di anni, dall’era dei dinosauri, migliaia di generazioni hanno seguito lo stesso percorso prima di lei.
La mia volontà era quella di trasportare il pubblico nel suo mondo, incontrare gli altri grandi nomadi dell’oceano e raccontare l’esperienza del viaggio attraverso i suoi occhi.
Per potersi avvicinare al piccolo guscio aperto e catturare il senso del campo di battaglia che deve attraversare appena venuta alla luce, erano necessarie le ultime telecamere in miniatura Hi-Definition. Esse ci permettevano di scendere al loro livello e seguire insieme a lei tutti i percorsi del mare. E, una volta nell’oceano, equipaggiamenti subacquei per le telecamere in miniatura ci permettevano di rimanere vicino a lei nel mare agitato e durante tutto il percorso fino al Gulf Stream. Esse hanno portato una prospettiva davvero intima ed energica alle nostre scene di apertura, permettendoci di catturare e testimoniare i primi momenti della vita delle tartarughe come mai era stato fatto in precedenza.
Come non mai eravamo dipendenti dalla consulente scientifica del film, Jeanette Wyneken, un’importante biologa delle tartarughe, che ci consigliava quando e dove filmare. Giravamo in diversi luoghi dove sapevamo che potevamo trovare le tartarughe di diverse età per poter legare insieme l’intera la storia. Il momento dell’uscita dal guscio era filmato sulla spiaggia in Florida, e con straordinaria fortuna siamo riusciti a catturare un raro spezzone di giovani tartarughe nelle Azzorre, mentre gli esemplari più adulti sono stati filmati in Florida e nei Carabi. Trovare le tartarughe può essere abbastanza difficile ma catturarle mentre stanno facendo qualcosa è una prova di volontà. Puoi trascorrere giorni ad andare su e giù nell’oceano, immergendoti nelle scogliere in cerca di qualche segno di attività, aspettando che il tempo si calmi e non vedere niente, ma l’oceano riserva sempre delle sorprese.
Un episodio importante avvenne dopo due settimane che stavamo cercando l’accoppiamento delle tartarughe e uno degli ultimi giorni di riprese ricevemmo una chiamata radio dal nostro aereo sul posto. Avevano avvistato una coppia di tartarughe a poche centinaia di metri dalla barca. Lentamente Rory si avvicinò e ricevemmo la giusta ricompensa assistendo ad una meravigliosa scena di due tartarughe chiuse in un amoroso abbraccio. Nonostante sapessimo dove vanno le tartarughe, è quasi impossibile trovarle nelle traversate oceaniche del loro viaggio, così alcune scene sono state girate in uno studio marino costruito per l’occasione. Con quasi metà delle tartarughe marine nate in Florida abbiamo costruito uno speciale studio marino al Gumbo Limbo Nature Riserve in Florida.
Sotto la guida di Jeanette Wyneken dalla Florida Atlantic University, abbiamo filmato il rompersi delle uova in un macro studio e una giovane tartaruga, Phoebe, in un acquario appositamente costruito con tanto di macchina per le onde per ricreare il suo viaggio nell’oceano. Una delle cose più impegnative è stato filmare lo schiudersi delle uova delle tartarughe. Non più lunghe del dito mignolo di una mano, passano i loro primi giorni di vita nascondendosi tra le alghe che galleggiano sulla superficie dell’oceano. Provare a ricostruire la superficie dell’oceano, la luce, il movimento, era una sfida. Comportava un elaborato set di macchine per le onde, vasche increspate ed estrema pazienza! Nonostante gran parte del film sia stata girata in mare, alcune scene, in particolare le interazioni tra i protagonisti del nostro film, sono state migliorate digitalmente, con special fx e tecnologia blue screen.
Nel film è stata usata la più recente tecnologia HD grazie alle “Iconix” lipstick macchine da presa che ci portavano proprio dentro il mondo delle tartarughe marine al “Cineflex gimble”, che ci ha permesso di fare spettacolari riprese aeree sopra l’oceano. E’ stato possibile riprendere immagini salde e nitide dall’alto e catturare immagini uniche delle tartarughe che nuotano nel vasto oceano.
“Portare l’HD nell’ambiente marino è molto stimolante perché le macchine da presa sono molto silenziose” – dice Rick Rosenthal. “Tutti gli animali che normalmente nuotano nell’oceano – grandi balene, delfini, tonni e squali reagiscono alle bolle del nostro equipaggiamento da subacqueo e al suono della macchina da presa, in particolar modo quando è posizionata dentro contenitori subacquei. Con l’HD il suono è limitato permettendoci di lavorare in relativo silenzio. Ha fatto davvero la differenza in alcune delle sequenze più impegnative nelle riprese dell’Incredibile Viaggio della Tartaruga.”
Nick Stringer
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