Bru'no di Larry Charles

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locandina Bru'no
 
Regista: Larry Charles
Titolo originale: Brüno
Durata: 83'
Genere: Commedia
Nazione: U.S.A.
Lingua originale: inglese
Rapporto: 1.85 : 1

Anno: 2009
Uscita prevista: 23 Ottobre 2009 (cinema)

Attori: Sacha Baron Cohen, Gustaf Hammarsten, Clifford Bañagale, Chibundu Orukwowu, Chigozie Orukwowu, Trishelle Cannatella, Candice Cunningham, Todd Christian Hunter, Bono, Ben Youcef, Elton John, Sandra Seeling, Emerson Brooks, David Hill, Alice Evans, Alexander von Roon
Soggetto: Sacha Baron Cohen
Sceneggiatura: Anthony Hines, Dan Mazer, Jeff Schaffer, Sacha Baron Cohen, Peter Baynham

Trama, Giudizi ed Opinioni per Bru'no (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Anthony Hardwick, Wolfgang Held
Montaggio: Scott M. Davids, James Thomas
Musiche: Erran Baron Cohen
Scenografia: Dan Butts, Denise Hudson, David Maturana

Produttore: Sacha Baron Cohen, Monica Levinson, Dan Mazer, Jay Roach
Produttore esecutivo: Anthony Hines
Produzione: Everyman Pictures, Four by Two, Media Rights Capital
Distribuzione:

La recensione di Dr. Film. di Bru'no
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Colonna sonora / Soundtrack di Bru'no
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Voci / Doppiatori italiani:
Pino Insegno: Bruno
Franco Mannella: Lutz

Informazioni e curiosità su Bru'no

Basato sull'omonimo personaggio creato dallo stesso Baron Cohen, questo è il terzo film basato sui personaggi del Da Ali G Show, dopo Ali G e Borat: studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan.

Dopo la morte di Michael Jackson il 25 giugno 2009, la Universal ha immediatamente imposto il taglio di una scena del film, poco prima della premiere statunitense. Nella scena incriminata Cohen intervistava la sorella della popstar, LaToya Jackson, ponendole imbarazzanti domande sul fratello. In seguito, per evitare polemiche e speculazioni di cattivo gusto, la Universal ha deciso per il taglio definitivo della scena.


Note dalla produzione:
Centrate il colpo di nuovo: Girare la commedia estrema
In seguito al clamoroso successo di Borat, il viaggio in giro per il mondo del più famoso fashionista austriaco, nonché conduttore del programma Funkyzeit Mit Brüno, inizia con l’elementare domanda che tutti i filmmaker si fanno “Possiamo riuscirci di nuovo?”
Intuendo la potenzialità del soggetto e il suo legame con la realtà, tutti i partecipanti al progetto erano entusiasti di parteciparvi.

L’esperienza con Borat aveva insegnato a Sacha Baron Cohen, Dan Mazer, Jay Roach e Monica Levinson di vivere secondo delle regole: “Conoscere e obbedire alla legge e avere sempre un piano di fuga.” Erano consapevoli del fatto che se Sacha Baron Cohen fosse stato arrestato o si fosse ferito, l’intera produzione avrebbe dovuto interrompere le riprese e avrebbero subito un forte ritardo sui tempi di lavorazione. Questo comportava una totale collaborazione tra i vari reparti della produzione, cosicché sono riusciti a rimanere fedeli al piano di lavoro.
Bisognava che tutto fosse girato in un'unica ripresa e naturalmente al meglio.

Mentre la maggior parte dei film seguono un rigido programma di lavoro in cui il cast e la troupe sa già cosa aspettarsi, il team di Brüno non è stato altrettanto fortunato. Ogni pomeriggio prima delle riprese il gruppo doveva decidere quale scena girare il giorno dopo. Pianificavano il tutto, andavano sulla scena e filmavano nel più breve tempo possibile. Poi passavano al prossimo set, girando le scene entro i limiti consentiti dalla legge e cercando di non infrangerne nessuna.
La produzione era consapevole che era necessario fare il possibile per raggiungere i risultati che aveva ottenuto Borat, ecco perché il team si è spinto oltre con questa produzione e di conseguenza gli scontri/incontri con la polizia sono stati maggiori che in precedenza. Ma questo non li ha fermati. L’intera produzione si è vista arrivare chiamate provenienti dall’FBI che li avvertiva di possibili minacce di morte, di situazioni in cui venivano aggrediti dalla folla inferocita e con i fucili caricati ad ogni passo che facevano.

L’esperienza di Borat ha insegnato sia al cast che alla troupe che è necessaria la cooperazione totale e la capacità di lavorare nella più completa discrezione per fare in modo di completare l’opera. Per Sacha Baron Cohen è stato arduo riuscire a svignarsela dalla polizia milanese dopo aver filmato la sua apparizione alla sfilata della stilista Agatha Ruiz De La Prada o dal suo interrogatorio e perquisizione in versione strip per gli ufficiali; non c’è mai un secondo per annoiarsi sul set, un set senza fissa “dimora”, ma sempre volante.

Una parte iniziale – per esempio Brüno veniva sbattuto fuori da un grande evento di moda o lo si vedeva flirtare con oggetti erotici oppure intervistare importanti star sul loro impegno umanitario – veniva concordata da Baron Cohen e il suo gruppo di sceneggiatori, cercando di trovare la miglior offerta possibile e gli elementi adatti per un’esperienza unica. Il risultato ottenuto passo dopo passo nel film avrebbe dettato il capitolo successivo.
Durante il corso di diciannove settimane non consecutive di lavoro durante un intero anno, la ben avviata e magnificamente disorganizzata macchina lavorativa porta a compimento il lavoro. La possibilità di lavorare in pochi e con un metodo di approccio furtivo, a cui si aggiunge la possibilità di fare affidamento su un ristretto e fidato gruppo di persone, ha permesso alla produzione di catturare e filmare ciò che mai prima d’ora era stato visto in un film.

Viaggiando su cinque veicoli (tre furgoni, un mini furgone e una RV che serviva sia da ufficio per la produzione che come guardaroba) il cast e la troupe hanno viaggiato attraverso l’America visitando Los Angeles, New York City, Washington, il Kansas, il Texas, l’Arkansans e l’Alabama; per le capitali d’Europa tra cui Londra, Berlino, Parigi e Milano e per il Medio Oriente in Giordania e Israele.


Perquisizione in stile spogliarello: L’alto prezzo della moda
Quando Sacha Baron Cohen e il suo gruppo di sceneggiatori hanno ideato il personaggio di Brüno nelle vesti di un reporter in visita alla settimana della moda in Europa, dove metaforicamente avrebbe trovato la sua Waterloo, il team ha calcolato a quali dei vari eventi il fashionista avrebbe potuto partecipare e quali avrebbero funzionato per la riuscita del film, tenendo sempre conto dei tempi di ripresa veloci a cui dovevano sottostare. Non volendo puntare tutto su un'unica location, la produzione si è recata a New York, Parigi e Milano, assicurandosi gli ingressi per le diverse tappe.

Il gruppo ha segnato il colpaccio durante il corso della settimana della moda milanese, svoltasi verso la fine del settembre 2008. La produzione ha immaginato una gag in cui Baron Cohen nelle vesti di Brüno, tutto vestito in un completo fatto interamente di velcro, sarebbe dovuto uscire da un auto proprio di fronte l’accesso ad un importante sfilata di moda e, superando la sicurezza farsi strada sulla passerella, tutto questo mentre il regista Charles e troupe filmavano. I primi tentativi di intrufolarsi alle varie sfilate sono falliti, perché la sicurezza aveva riconosciuto e vietato l’accesso a tutti i partecipanti al Brüno-show. Gli agenti hanno allertato le forze dell’ordine che hanno scortato all’esterno il gruppo di lavoro di Brüno, con l’accusa da parte degli organizzatori delle sfilate di aver rubato dei vestiti.

Brüno venne bandito dalla settimana della moda milanese. La Camera della Moda Italiana rilasciò un comunicato stampa in cui avvertiva gli stilisti della possibilità da parte di Sacha Baron Cohen di rovinare le loro sfilate; il consiglio della Camera era di vietare il totale accesso alla produzione di Brüno. Con le sue immagini in circolazione su televisioni e internet, Baron Cohen era un uomo in fuga, completamente braccato. Tutti quanti erano pronti a mettere al tappeto il favoloso conduttore dotato di umorismo sarcastico.

Nonostante il team provasse in ogni modo, tutti i successivi tentativi risultarono infruttuosi ma non per questo gettarono la spugna. La soluzione venne a Baron Cohen che volle che tutto il gruppo cambiasse aspetto, in modo da dar vita a una nuova compagnia. Il regista Charles eliminò la barba e cambiò la sua pettinatura; così come il produttore Mazer accorcio il suo taglio di capelli e molti altri membri della troupe milanese. Tutte le figure coinvolte nel realizzazione del progetto modificarono il loro aspetto. Il tutto corredato con sciarpe estrose e occhiali all’ultima moda, l’intero gruppo si è conformato all’ambiente circostante. Questa sarebbe stata l’ultima occasione per poter girare la scena con il velcro che gli sceneggiatori avevano studiato nel minimo dettaglio. Cosa si frapponeva fra loro e la riuscita della scena? Un elevato numero di poliziotti e una stretta sicurezza erano stati allertati per vigilare e proteggere l’intera area dalla troupe di Brüno.

Per ottenere uno spazio di tempo di trenta minuti prima che la sfilata della stilista Agatha Ruiz De La Prada iniziasse, l’uomo che ha dato vita a Brüno sapeva ciò che andava fatto. Il team ha ottenuto l’ingresso per Baron Cohen e così Brüno è entrato, ma non nelle vesti del famoso conduttore del programma Funkyzeit Mit Brüno, bensì sotto le spoglie di un fotografo italiano in un nuovissimo outfit.

Accompagnato dal suo hair e make-up artist e co-sceneggiatore Hines, Baron Cohen ha scovato un angoletto nascosto nel backstage e qui ha messo in atto la trasformazione in Brüno.
Sacha Baron Cohen sapeva che se fosse stato scoperto, l’ultima possibilità per il team – la migliore – di filmare questa scena critica sarebbe svanita. Subito dopo l’inizio della sfilata, Cohen afferrò al volo la sua chance.
Uscendo come un tornado dal suo nascondiglio segreto e imponendo la sua presenza nel backstage, Baron Cohen con uno scatto felino è riuscito a superare le modelle e oltrepassare la sicurezza.

I produttori erano al settimo cielo quando Baron Cohen (come Brüno nel suo completo di velcro completamente ricoperto di abiti) fece la sua apparizione sulla passerella. La folla è scoppiata in un attacco d’indignazione, il tutto mentre la telecamera riprendeva. La troupe ha fatto appena in tempo a filmare il tutto che la sicurezza si è adoperata per fermare il caos creato e scortare all’esterno l’intera produzione di Brüno. In seguito Cohen ha ammesso di aver commesso uno stupido errore, anche se in buona fede – ha semplicemente indossato un abito di velcro e camminato per la sala – la scena si è conclusa con la sua perquisizione e interrogatorio ad opera di sette ufficiali di polizia.
Imperterrito, il gruppo è passato all’avventura successiva.

Non è passato neanche un giorno che Sasha Baron Cohen tirò fuori la domanda: “Possiamo andare a Parigi la settimana prossima per la settimana della moda?” Gli altri produttori, oramai sfiniti non si sono opposti: “Ok, si va a Parigi!”. Hanno girato per due giorni nel mese di Ottobre riuscendo a ottenere l’accredito alle sfilate per la presentazione della nuova linea di Stella McCartney e alla sfilata di Jean-Charles de Castelbajc. Naturalmente Brüno si è preparato per l’occasione sfoggiando un nuovo e scandaloso outfit che è stato ripreso dalle telecamere.

Questa non sarebbe stata l’ultima solipsistica apparizione di Brüno.
Anche se la sequenza non è stata utilizzata nella realizzazione della pellicola finale, la produzione ha girato una scena all’interno di un nightclub di Berlino dove Brüno ha concesso il suo saluto al mondo della moda. Nel corso di un rave continuo, si è introdotto nella cabina del dj, messo fuori uso la musica e ha iniziato un discorso di dieci minuti con, di fronte, un pubblico allucinato.

Secondo quanto racconta il maniacale fashionista, il suo pubblico era il destinatario del “più importante discorso sin da quello enunciato da Martin Luther King, Jr’s “I Have a Dream.” Inutile dire che i partecipanti al rave non hanno preso bene l’interruzione della musica e hanno iniziato a insultare la strana figura che li aveva interrotti con il suo discorso strampalato. Lancio di bottiglie e bicchieri pieni di birra si sono susseguiti per alcuni minuti, finché la sicurezza non si è fatta strada fino alla figura di Brüno, proprio mentre stava per essere linciato dalla folla inferocita. Durante la colluttazione, un assalitore ha colpito l’artista al collo mentre altri hanno strappato i suoi indumenti.
Brüno era ufficialmente “out”.


Alla ricerca di “Lutz”
Quando gli sceneggiatori hanno ideato il viaggio di Brüno erano ben consapevoli che il fashionista doveva essere affiancato da un “compagno di malefatte” in giro per il mondo.
La ricerca della persona che avrebbe interpretato Lutz, l’assistente personale di Brüno, che all’inizio si presenta come una figura molto pacata (ma che in realtà è completamente innamorato pazzo del suo boss) ha impegnato molto la produzione che ha condotto una caccia spietata. Una serie di casting incrociati sono stati fatti negli Stati Uniti, in Germania, Londra e altre diverse località. Lutz doveva essere il perfetto “maschio etero” per Brüno, perfettamente d’accordo con la sua insana idea di prelevare con l’inganno un neonato da una tribù africana e cercare di diventare eterosessuale. Tutto questo in nome dell’amore che provava per lui.

Durante le audizioni, il produttore Dan Mazer si è ricordato l’immagine di un attore di uno dei suoi film preferiti, una commedia svedese ad opera dello sceneggiatore/regista Lukas Moodysson dal titolo Tillsammans (Together). Affascinati dalla performance di Gustaf Hammarsten, la produzione ha insistito per far venire l’attore sul set e fargli provare la parte. Solo dopo alcune battute era chiaro a tutti che sarebbe stato lui ad interpretare Lutz.

Come la star protagonista del film, anche Hammarsten si è preso la sua bella dose di rischio nel girare le scene del film, mantenendo sempre una certa calma all’interno della squadra. Dall’essere ammanettato nella stanza di un hotel del Kansas, allo scambio di una pseudo-fellatio all’interno di una gabbia nel lontano Arkansas, l’attore è stato spettacolare nella sua versatilità e nel suo coraggio. Così come Baron Cohen anche Hammarsten ha seguito dei corsi di tedesco, oltre al fatto di dover imparare tutte le sfumature dell’idioma Brünesco, in modo tale da poter instaurare una conversazione credibile con il presentatore nel suo linguaggio.


Salto dai tetti e tacchi rotti: La fama vuol dire sofferenza
Nella sconfinata ricerca di Brüno della notorietà, il presentatore ha voluto intervistare dei personaggi fuori dal comune. Non a caso la sua scelta è ricaduta su celebrità internazionali. Tra i tanti Paula Abdul, Brittny Gastineau e Ron Paul, l’eccezionale Baron Cohen è riuscito a incastrare cantanti, star di reality e politici che dicono e fanno cose di fronte la telecamera che mai nessuno aveva osato mostrare sul grande schermo.

Uno degli esperimenti sociali più assurdi e spettacolari è stato l’uso di persone messicane come “sedie”. La squadra ha orchestrato una gag scandalosa in cui Brüno realizza di non avere il mobilio su cui far sedere i suoi ospiti. Cosa usare come sedie e panche? Chi altro se non i giardinieri latino americani. Naturalmente loro non si aspettavano che qualcuno in realtà si sedesse su gli uomini (i quali erano tutti stuntman e attori) applicando una vera pressione. Ecco perché si è dimostrato tremendamente facile ottenere la condiscendenza da parte delle star, ognuna delle quali si è subito accomodata sulla sedia umana.
La giudice di American Idol Paula Abdul è stata d’accordo nell’essere intervistata da Brüno e di sedersi sulle persone in totale condiscendenza.
Difficile da comprendere?

Il regista Charles si è dato molto da fare per mettere tutto insieme; è sua convinzione che sia nella natura umana voler accrescere il proprio ego e, lungo il percorso, siamo più propensi a dimenticare le piccole trasgressioni.
Dal suo lavoro su film quali Borat: Studio Culturale Sull’America A Beneficio Della Gloriosa Nazione Del Kazakistan e Religulous, Charles ha compreso che semplicemente le persone vogliono spasmodicamente essere intervistate. La promozione del loro progetto può avvenire solo attraverso la diretta e né loro né il team pubblicitario devono essere troppo esigenti sui dettagli.

Per le persone normali vale la regola “tutti vogliono 15 minuti di fama”. Avendo a disposizione molteplici soggetti se li metti di fronte a una telecamera e a un microfono da bavero, loro diranno qualunque cosa gli passi per la testa per ottenere quei pochi minuti di celebrità.
Mentre Abdul e Gastineau sono state intervistate a Los Angeles, la produzione si è diretta a Washington, D.C., per ottenere l’intervista di un politico. Durante quel periodo l’uomo correva per la carica di presidente degli Stati Uniti, così Ron Paul fu inconsapevolmente intervistato per il film.

È stato molto difficoltoso e rischioso per il gruppo organizzare questo incontro. Hanno dovuto trattare con la polizia del Campidoglio degli U.S.A. e i servizi segreti, per non parlare della sicurezza incaricata di proteggere Paul. A seguito di un’intervista confezionata e la fuga di un infuriato Paul dal set, Baron Cohen è stato portato fuori in gran fretta dalla suite dell’hotel e all’interno di una finta macchina della polizia scortato fino all’aeroporto, destinazione New York City.

Le estenuanti riprese di Brüno hanno costretto Baron Cohen a letto con l’influenza e il divieto di volo. La produzione ha dovuto fermarsi per due giorni. Anche se non del tutto ristabilito, l’artista è riuscito comunque a filmare le scene con le “sedie umane messicane” e in seguito volare in Kansans per girare la scena in cui Cohen viene ammanettato a Gustaf Hammarsten all’interno di un hotel e in seguito fermati per atti osceni dentro un centro commerciale.
Durante le riprese nella stanza dell’hotel in cui Cohen e Hammersten erano incatenati insieme al letto, è giunta la voce della presenza della polizia nell’atrio del hotel. Proprio mentre i rappresentanti di Kansas City salivano con l’ascensore, i due uomini cercavano di fuggire a gambe levate attraverso l’uscita d’emergenza, ma per loro sfortuna le scale terminavano al secondo piano. Erano in trappola.

Era tempo di scegliere se affrontare la polizia (che comportava: possibile arresto e deportazione per immigrati europei) o fare un salto di 15 piedi verso la libertà. Entrambi hanno accettato la sfida e si sono lanciati riuscendo infine a scappare dentro la macchina addetta alla fuga.
Baron Cohen era allo stremo. Gli antibiotici che stava prendendo gli causarono un’infezione e la crema depilatoria che stava usando gli procurò una forte reazione allergica. Dopo essersi ripreso da un’infezione paranasale e finalmente ristabilito, Brüno era pronto per tornare in azione. Finché al suo alter ego non si ruppe un tacco mentre indossava stivali vertiginosi nel corso di un’acrobazia nel Midwest e la produzione dovette fermarsi per altre sette settime.


Dal Terrorismo al Suprematista: Il Coinvolgimento dei Fondamentalisti
Il regista Charles e i produttori avevano imparato ad aspettarsi l’impossibile quando si parla di Baron Cohen, ma una cosa su tutte non sono riusciti ad immaginare, la volontà di Brüno di favorire le negoziazioni di pace in Medio Oriente. Baron Cohen voleva che le sue interviste fossero le più autentiche possibili, ecco perché la produzione permise agli intervistati di reagire come meglio credevano nel corso delle scene che gli sceneggiatori avevano preparato. La reazione al fatto che la compagnia di produzione interagisse con veri terroristi provocò diverse reazioni tra gli attori e la troupe. Molti si domandavano: “Come diavolo possiamo andare a fare questo e sperare di non venire ammazzati?”.
Sapevano di non potersi muovere tranquillamente in Giordania, Israele e in Cisgiordania per organizzare i set.
Beh, almeno questo è quello che si pensava.

Prima di imbarcarsi in un viaggio suicida, la produzione si è incontrata con un gruppo di esperti del Medio Oriente per imparare fin dove potevano spingersi; hanno richiesto l’aiuto ad alcuni consulenti palestinesi, israeliani e giordani per comprendere i codici di condotta non scritti. Se alla fine si sono attenuti a queste linee guida è tutto un’altra storia.
Questa regione si è dimostrata essere il set più intimidatorio e pericoloso in cui la squadra avrebbe filmato. Dopo aver brillantemente ottenuto che il primo ministro giordano si concedesse per un’intervista di novanta minuti presso la sua dimora, Baron Cohen aveva bisogno di incontrarsi con la famiglia reale per sistemare le cose. E se l’incontro con membri del Mossad e di altri gruppi fondamentalisti non fosse abbastanza, Baron Cohen nelle vesti di Brüno si è introdotto in un’area della Cisgiordania (nella zona C) che non è soggetta alla giurisdizione Israeliana. Se qualsiasi cosa fosse andata storta, non ci sarebbe stato nessun aiuto dall’esercito israeliano. La produzione era rimasta sola.

Sorprendentemente, il capo delle unità di Betlemme del gruppo terroristico al-Aqsa Martyrs Brigade ha accettato di incontrarsi con Brüno. Il leader di una setta nota per i suoi attentati suicidi si è incontrato con Brüno mentre un assistente traduceva la dichiarazione in modo curioso e altamente offensivo per l’intervistatore. Mentre parlavano pian piano venivano circondati dalle guardie del corpo del terrorista, che diventava sempre più agitato.
Una volta che Baron Cohen e Charles arrivarono al luogo segreto in Cisgiordania, sono venuti a conoscenza che i servizi segreti palestinesi sapevano che loro si trovavano lì e che li stavano tenendo d’occhio. Senza perdere tempo, il team ottenne la scena che volevano e velocemente ritornarono all’interno del territorio protetto.

Che processo di pace sarebbe stato senza ottenere i giudizi e le opinioni della controparte?
Uno dei più rapidi esperimenti per la produzione è stato quello di far camminare in modo provocante Brüno attraverso il quartiere di Hasidic a Israele. In questa comunità conservatrice, uomini e donne hanno il divieto di esporre parti del corpo senza indumenti (incluse gambe e braccia). Per vendicarsi di questo atto immorale, membri furiosi della folla hanno inseguito Baron Cohen in veste di Brüno che per l’occasione passeggiava per la via vestito di cortissimi pantaloncini in pelle e di un copricapo in stile Little Debbie. La folla era impazzita e pronta a nuocere a Baron Cohen per il suo comportamento “immorale”. L’artista è stato costretto a nascondersi nel negozio di un compassionevole rivenditore fino all’arrivo di un furgone in cui il povero Cohen ha dovuto nascondersi per non causare una vera e propria rivolta.
Ritornati negli Stati Uniti, la produzione pensava di trovarsi al sicuro. Sbagliato.

Sono entrati in contatto con terroristi locali che si sono dimostrati più pericolosi dei cugini d’oltreoceano. Anche se la scena non è stata montata nella pellicola finale di Brüno, la produzione ha avuto un incontro con degli esponenti del movimento della supremazia bianca all’interno di una loro sede. Il sostenitore della supremazia bianca, che ha trascorso un decennio in prigione per i suoi atti violenti, non ha reagito bene quando Brüno gli ha introdotto il suo fidanzato, Diesel. L’invasato ha stretto i pugni e cercato di attaccare Cohen, che fortunatamente è riuscito ad evitare il micidiale pugno e a fuggire incolume dall’abitazione del boss.


Lo spietato capitolo dei genitori
Un altro settore d’interesse per il team è stato il fascino mondiale che la vita delle celebrità esercitano sulla gente comune. La produzione era interessata a interrogarsi sui messaggi educativi che le star vogliono dare attraverso l’uso delle loro famiglie e come questi vengono recepiti quando entrano in contatto con un pubblico avido di sapere. Il team creativo aveva compreso che se Brüno fosse apparso come un padre, altruista e molto affezionato, lui (nella sua convinzione) poteva innalzare il suo stato nella comunità delle celebrità.

Naturalmente per far ciò doveva adottare un bambino. E che cosa avrebbe potuto renderlo agli occhi della comunità un padre premuroso e famoso che portare un bambino africano dal suo piccolo e povero villaggio nella sua casa americana. Se Madonna e Angelina sono state capaci di farlo, anche Brüno può.
Considerato più che altro come un accessorio alla moda, Brüno ha portato il suo bambino (nel film sono in realtà due gemelli maschi) ovunque lui andasse… dai provini infiniti a improvvisati matrimoni in California, per finire anche in diversi talk shows nel Taxas. Naturalmente i genitori dei gemelli e i servizi sociali divennero parte della macchina lavorativa e hanno fornito tutto il supporto possibile ai piccolini nel corso delle riprese del film.

In nessun altro posto Brüno si è dimostrato una vera e propria sorpresa come all’aereoporto internazionale Fort Worth di Dallas. Mentre il regista Charles riprendeva la scena e le reazioni dei passanti, Brüno e il suo assistente come niente fosse ritiravano il suo nuovo bambino dal nastro trasportatore dei bagagli. Il super fashionista era appena stato a un safari in Africa e questo bambino era stato il suo più prezioso e fantastico nuovo souvenir.
Tuttavia Brüno non era il solo a voler diventare una superstar.

Alcuni genitori che aspiravano a far diventare i loro figli delle piccole celebrità hanno trovato molto eccitante la caccia alla fama. La produzione ha incaricato Baron Cohen come Brüno di esaminare queste persone. L’attore ha condotto una serie di diversi casting in Sherman Oaks, California nel febbraio 2008.
Gli intervistati sono stati informati della possibilità che i loro bambini sarebbero stati selezionati per un prossimo servizio fotografico. Per tutti quelli coinvolti nella produzione è stato incredibile ascoltare le bizzarrie e i limiti oltre i quali alcuni, tra i genitori, sarebbero disposti ad andare per far diventare i loro figli famosi.

Quando Brüno ha iniziato le interviste di fronte la cinepresa non si è certo risparmiato con le domande assurde. Baron Cohen ha posto un’infinità di domande per scoprire fino a che punto questi genitori sono disposti a mettere a rischio l’incolumità dei loro figli. Una volta che l’attore era giunto alla fase finale delle audizioni, la produzione era talmente scioccata dalle assurde reazioni dei genitori che ha deciso di fare richieste pazzesche sperando di scoraggiare i genitori assetati di fama. Membri della produzione hanno infine chiamato le mamme e i papà informandoli che i loro figli non erano stati selezionati per il servizio fotografico.


Braccato e Agguerrito: Caccia a Bruno
Quando Cohen cominciò la produzione di Da Ali G Show sette anni fa, la sua intenzione era utilizzare tutte le sue capacità d’improvvisazione di condurre le persone lungo un percorso e di farli reagire di fronte la telecamera. Cosa che si è rivelata alquanto sbagliata. Lo spronare o l’antagonismo non è stato necessario in fin dei conti. L’istrione ha scoperto che una volta che gli intervistati si trovavano di fronte a una telecamera e venivano posti in uno scenario imbarazzante, loro reagivano con la più naturale delle reazioni. Le persone non dicono o fanno cose di fronte la telecamera che non pensano davvero.

Allo stesso modo il regista Charles e i produttori sono stati affascinati nel comprendere il livello di rabbia che i soggetti intervistati dimostravano quando venivano a confronto con l’omosessualità di Brüno. Un semplice bacio tra due uomini provoca reazioni violente in certe persone e tutte le loro reazioni sono state catturate dalla telecamera. In alcuni casi i soggetti dimostravano una tale ferocia da provocare danni fisici a Baron Cohen.
Questa è stato decisamente la reazione dimostrata da alcuni cacciatori che hanno interagito con Brüno in Alabama.

Gli uomini hanno accettato di portare il corrispondente straniero e la sua troupe con loro mentre erano fuori per una battuta di caccia. Tuttavia i cacciatori non hanno acconsentito a mettere da parte le loro armi. La produzione ha provato a convincere i cacciatori a rinunciare alle armi durante le riprese, ma questo non si è dimostrato facile. Infatti, quando le cose si sono surriscaldate, le armi sono uscite alle scoperto. Quando i cacciatori hanno realizzato che Brüno era gay e che ci stava provando con alcuni di loro, hanno tirato fuori i fucili. La produzione si è trovata spiazzata e persa nel buio con uomini armati e sempre più agitati dalle burla di Brüno. La situazione era talmente diventata esplosiva che i cacciatori, ormai stanchi di questa situazione, sono arrivati a puntare le armi su alcuni membri della troupe.
Era tempo di darsela a gambe.


Non Chiedere, Non Dire: Violazione della Sicurezza Nazionale
Dopo la decisione di Brüno di diventare eterosessuale per poter diventare famoso, il fashionista inizia un viaggio in giro per il mondo per estirpare ogni singolo grammo di omosessualità dal suo corpo. Tappa obbligata per riuscire in questo arduo compito? Ma naturalmente l’esercito della guardia americana con sede in Anniston, Alabama, distante 65 miglia da Birmingham. Sfortunatamente questa unità delle forze armate non è stata in grado di proteggersi dall’arrivo dell’astuto infiltrato inglese.

La produzione è stata molto fortunata in questa situazione. Infatti la Guardia Nazionale si è dimostrata disponibile verso la produzione e la loro richiesta di mettere in scena un’intervista live per un giorno. Scopo della loro visita era far conoscere al pubblico cosa volesse dire vivere e lavorare come un cadetto in una scuola militare. Per l’occasione Sacha Baron Cohen si è vestito completamente all’ultima moda ma tenendo conto delle fatica a cui sarebbe stato sottoposto (leggere tra le righe: Dolce & Gabbana), lasciando senza parole non solo i suoi commilitoni ma anche l’intera troupe.

Non verrà certo ricordato come uno dei giorni di gloria della Guardia Nazionale. Quando la produzione si è introdotta all’interno della scuola militare, nessuno della troupe è stato fermato per l’identificazione. Stranamente questa condizione di confidenzialità che si era creata si è rivelata perfetta per il team cinematografico. Nessuna recluta poteva parlare liberamente a meno che un superiore non le desse l’autorizzazione, ecco perché troppo tardi gli ufficiali hanno scoperto ciò che stava accadendo: L’uomo che aveva dato vita a Borat era tra loro.

Una volta che la voce della presenza di Baron Cohen si era sparsa, la produzione ha impacchettato tutto e si è dileguata nel più breve tempo possibile. Proprio mentre l’artista era intento a salire sul furgone e di conseguenza a dirigersi rapidamente all’esterno della base, le guardie hanno iniziato a urlare di bloccarli e di chiudere i cancelli. Dieci secondi troppo tardi, visto che Brüno (e tutto il contenuto delle riprese che mostrava il comportamento del suo ufficiale istruttore all’interno della scuola militare) era ormai lontano e salvo.
Alla domanda finale rivolta dagli ufficiali alle loro reclute su “Sapete chi era quell’istruttore”, ogni singola recluta ha risposto con un secco “Sì, signore! Sacha Baron Cohen, signore!”.


La pericolosa gabbia di lotta libera: lo smascheramento dell’Omofobia
Oltre al colloquio con il capo di un’unità terroristica del Medio Oriente, altro pericoloso episodio si è rivelato la lotta nella gabbia in cui Brüno comprende che l’amore della sua vita è insieme a lui sopra il ring.
Come durante tutto il corso delle riprese del film, la produzione e il regista Charles avevano prenotato un altro posto in caso non fossero riusciti ad ottenere il materiale che gli occorreva. Erano ben consapevoli che una volta che la voce della loro presenza si fosse sparsa in città tutto sarebbe stato perso, ecco perché dovevano sempre essere preparati con un piano alternativo.

Da nessuna parte la produzione si è trovata in maggior pericolo come in questa situazione, sopratutto per la reazione causata dall’esplosione ormonale sviluppatasi tra Brüno e il suo compagno di avventure Lutz.
Durante il giugno 2008, la produzione ha messo su uno spettacolo dal nome “Blue Collar Brawlin” in Texarkana, Arkansas, in cui il pubblico assisteva a incontri di wrestling violento e beveva birra scadente. Brüno, redento dai duri mesi di vita trascorsi sulle strade americane per imparare come essere eterosessuale, era pronto a sfidare chiunque mettesse in dubbio la sua virilità. Questo avrebbe comportato lo scontro con la moralità locale molto chiusa e retrograda.

Per la produzione era vitale non infrangere nessun codice e di trovarsi sempre dalla parte giusta della legge. Ecco perché la produzione non voleva arrivare a scontri con ufficiali arrabbiati e ha cercato in tutti i modi di tenere informata la polizia e di averla dalla loro parte. Tuttavia avere vicino altri due stati in cui rifugiarsi se qualcosa fosse andato storto era davvero consolante.
Nel corso dello spettacolo di lotta la sicurezza era affidata alla polizia locale. Ma quando la produzione ha informato gli agenti che il pubblico sarebbe potuto diventate violento a causa di un bacio tra due uomini, la polizia ha risposto che non avrebbe coperto l’evento. Sarebbero comunque intervenuti se qualcosa fosse andato storto. Come in effetti è accaduto in seguito.
Il cast e la troupe potevano contare solo su loro stessi.

Baron Cohen sapeva benissimo che non avrebbe potuto lavorare liberamente se doveva preoccuparsi della sicurezza del suo team. Alcuni secondi dopo la prima effusione tra i due uomini è iniziato il volo delle sedie e un lottatore che era presente tra il pubblico, e stava guardando l’incontro, ha scavalcato la gabbia e ha sfidato Baron Cohen in un combattimento.
Sfortunatamente il regista Charles non è riuscito a filmare niente di utile ma Baron Cohen e la troupe sono riusciti comunque a fuggire in tempo. In tutto questo marasma la polizia non si è mostrata sulla scena.
La missione in Texarkana era fallita.

Durante la notte la produzione ha spostato l’operazione diverse ore a nord di Fort Smith, in Arkansas. Una volta qui, la squadra di Brüno è stata contattata dalla polizia locale su quanto era accaduto a Texarkana; anche in questo caso la polizia era riluttante a farsi coinvolgere. Ancora una volta la produzione era in balia del caso. Fortunatamente i produttori hanno avuto un incontro con il capo della polizia e diversi altri ufficiali per ottenere le autorizzazioni necessarie. Il gruppo ha lasciato l’incontro con una lista di ordinanze di diverse città dell’Arkansas alle quali dovevano sottostare.
Questa volta grazie all’esperienza in Texarkana, l’evento di Fort Smith sarebbe stato diverso. Il team ha fatto in modo di eliminare la presenza di bottiglie di vetro che potevano essere usate come proiettili e hanno legato le sedie in modo che il pubblico non le potesse lanciare sul ring.

Come nel precedente episodio anche a Fort Smith, dopo il primo bacio, il pubblico si è infuriato. Un uomo tra la folla è riuscito a slegare una sedia e a scagliarla contro il ring. La situazione stava degenerando in una vera e propria sommossa, era tempo per gli artisti di dileguarsi. Membri del pubblico e altri lottatori in preda all’ira urlavano ogni tipo d’insulto e sono riusciti a circondare il mezzo usato per la fuga dalla troupe, un autobus. Tutto si è concluso dopo molte ore e il coinvolgimento di oltre 40 agenti della polizia di Fort Smith che hanno aiutato il cast a sfuggire alla folla impazzita.
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