Beautiful Creatures - La sedicesima luna di Richard LaGravenese

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locandina Beautiful Creatures - La sedicesima luna
 
Regista: Richard LaGravenese
Titolo originale: Beautiful Creatures
Durata: 132'
Genere: Drammatico
Nazione: U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2013
Uscita prevista: Roma 2012,21 Febbraio 2013 (cinema)

Attori: Jeremy Irons, Thomas Mann, Emmy Rossum, Emma Thompson, Viola Davis, Jack OConnell, Alice Englert, J.D. Evermore, Lance E. Nichols
Soggetto: Kami Garcia,Margaret Stohl
Sceneggiatura: Richard LaGravenese

Trama, Giudizi ed Opinioni per Beautiful Creatures - La sedicesima luna (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: David Moritz
Scenografia: Matthew Flood Ferguson

Produttore: Molly Smith,Erwin Stoff
Produzione: Alcon Entertainment, 3 Arts Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures

La recensione di Dr. Film. di Beautiful Creatures - La sedicesima luna
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Colonna sonora / Soundtrack di Beautiful Creatures - La sedicesima luna
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Informazioni e curiosità su Beautiful Creatures - La sedicesima luna

Tratto dal romanzo di K. Garcia e M. Stohl "La sedicesima Luna" edito in Italia da Mondadori.

Note dalla produzione:
LA REALIZZAZIONE
2.a LA PRODUZIONE
Gatlin, nel South Carolina, potrebbe sembrare un paesino sonnacchioso del Sud degli Stati Uniti dove non succede mai niente. Ma strane forze magiche si agitano sotto la superficie, forze radicate nel passato, che stanno per riemergere in modi che gli abitanti del paese non immaginano neppure.
Beautiful Creatures (in Italia "La Sedicesima Luna", edito da Mondadori), romanzo bestseller del New York Times e primo volume della serie di Kami Garcia e Margaret Stohl, ha avuto successo in tutto il mondo. Al centro della storia c’è Ethan, uno studente all’ultimo anno delle superiori che vorrebbe affrancarsi da un’esistenza noiosa di piccola provincia, e Lena, una Maga, che possiede dei poteri soprannaturali e vorrebbe liberarsi da una maledizione di famiglia mentre aspetta l’avvicinarsi del suo sedicesimo compleanno, quando avverrà la Reclamazione, e lei sarà scelta dalle Forze della Luce o delle Tenebre.

La questione che ha determinato il successo planetario della storia non è solo se l’amore fra due anime dal destino avverso possa vincere contro tutto, ma anche se ciascuna di queste anime abbia la possibilità di scegliere il proprio destino.
È stato proprio questo tema a convincere lo sceneggiatore candidato al premio Oscar Richard LaGravenese a scrivere l’adattamento del romanzo e anche a dirigere il film. “Adoro le storie fantastiche”, commenta LaGravenese, “e sotto la superficie di questo paesino del sud si nasconde un mondo soprannaturale ricchissimo. Ma la cosa che mi ha affascinato ancora di più è stata l’idea generale del libro, questa storia di iniziazione, che Kami e Margaret hanno raccontato così bene. Il punto è che questa ragazza che sta per essere Reclamata deve scoprire chi è davvero, e lo stesso deve fare questo giovane uomo che ha il coraggio di difenderla. Mi è sembrata un’idea grandiosa e universale, un’idea con la quale potevo giocare molto perché tutti noi dobbiamo affermare chi siamo come individui, a prescindere dalle circostanze in cui nasciamo.”

Aggiunge il produttore Erwin Stoff: “Il vero argomento del film è un’esperienza molto universale che si fa crescendo: quel momento in cui dobbiamo decidere, da giovani, che non dobbiamo necessariamente accettare il ruolo che ci è stato affibbiato dagli altri, ma abbiamo l’opportunità e il diritto di scegliere un percorso che sia adatto a noi”.
Il film è stato prodotto sotto l’egida della Alcon Entertainment. Il produttore Andrew A. Kosove dichiara: “Il romanzo offriva una fantastica combinazione di amore romantico ed elementi soprannaturali. Inoltre ci piace molto lavorare con Richard LaGravenese.”
“È una storia d’amore sul modello di Romeo e Giulietta, ma in una nuova chiave”, dice la produttrice Molly Mickler Smith. “Mi è piaciuto imparare a conoscere il mondo dei Maghi dal punto di vista di un Mortale, e nello specifico di Ethan. Dal momento che noi siamo, di fatto, Mortali, ci è facile identificarci con il suo terrore e la sua paura, anche se si sta innamorando di Lena.”

Questo è l’aspetto che ha interessato Alden Ehrenreich, che interpreta il protagonista Ethan Wate. “Ethan è convinto di potersi costruire il mondo che desidera e conquistare la nuova ragazza, che è palesemente lontana dal suo mondo. Penso che il pubblico si divertirà a seguirlo in questa “corsa” e a stare nella sua testa.”
In un paesino dove regna il conformismo è la singolarità di Lena che colpisce subito Ethan. Alice Englert, che interpreta la giovane Maga, racconta: “La cosa che mi ha attratta di più del film era l’idea di queste immani lotte soprannaturali fra il bene e il male raccontate nel contesto di sentimenti umanissimi.”
La danza fra mondo dei Maghi e mondo dei Mortali non si gioca solo fra Luce e Tenebre ma anche fra passato e presente, tessendo così un’intricata avventura che si ripercuoterà sul futuro.

Il produttore David Valdes commenta: “Tutta l’idea di contrapporre l’epoca contemporanea con la storia delle generazioni di Maghi che hanno vissuto in questo paesino del Sud mi ha veramente conquistato. Penso che Richard abbia fatto un lavoro straordinario nel rendere l’atmosfera familiare e al tempo stesso ultraterrena del romanzo.”
“Richard ha avuto un modo veramente unico di entrare nel libro, ha saputo bilanciare aspetti fantasy e humor, il che ci ha affascinato. Siamo stati anche felicissimi di avere l’entusiasmo delle autrici a sostegno della visione di Richard,” aggiunge il produttore Broderick Johnson.

“Richard e i produttori”, racconta l’autrice Margaret Stohl, “hanno capito subito i personaggi e l’universo che avevamo creato. Sapevamo che andavano nella nostra stessa direzione, e questo era fondamentale.”
“Sono rimasta meravigliata leggendo la sceneggiatura di Richard,” racconta la coautrice Kami Garcia. “È stato emozionante vedere quanta attenzione e quanta cura per i dettagli ha messo nel ricostruire un mondo che esisteva solo sulla carta e nella mente dei lettori.”
“All’inizio”, osserva LaGravenese, “Margaret e Kami mi hanno detto che fintanto che rispettavamo lo spirito e l’essenza del libro, loro sarebbero state soddisfatte. Dati i limiti temporali del cinema, siamo stati costretti a snellire alcuni elementi e personaggi del romanzo, quindi ero contentissimo quando hanno detto che avevamo colto in pieno quello che era stato anche il loro obiettivo, e cioè raccontare una storia d’amore”.


2.b MORTALI E MAGHI
Strani episodi si sono verificati a Gatlin da quando in paese è arrivata Lena Duchannes. E non è certo una coincidenza se ormai da settimane Ethan Wate fa un sogno ricorrente su una strana ragazza che ha bisogno del suo aiuto durante un violento temporale. Per quanto misterioso sia il collegamento finale, una cosa è certa: dal primo istante in cui Ethan e Lena si conoscono, si crea fra di loro un legame talmente forte da scatenare un altro tipo di temporale: un disturbo fra le potenti forze della Luce e delle Tenebre che da generazioni osservano una labile tregua in questo paesino del Sud.
Lo sceneggiatore e regista Richard LaGravenese ha cercato in lungo e in largo per trovare gli attori adatti a ritrarre i due giovani innamorati al centro di questa tempesta. Ha fatto più di mille casting, e ha trovato esattamente quello che cercava in due attori relativamente sconosciuti: Alden Ehrenreich e Alice Englert. “Alden e Alice hanno qualcosa di molto speciale,” dice. “Oltre a essere intelligentissimi, sono veramente due anime d’altri tempi. Non hanno nessun interesse per lo status o per come vengono percepiti. Usano il loro talento per interpretare i ruoli, con grande personalità e passione. È grazie a loro se Lena e Ethan sono così veri.”
Stoff è d’accordo: “Non era nei nostri piani scritturare degli sconosciuti, ma è capitato che i migliori attori per questi ruoli fossero due volti nuovi, e siamo stati fortunatissimi a lavorare con loro.”

Alden Ehrenreich interpreta il personaggio centrale, Ethan Wate, che dopo la perdita della madre si ritrova oberato anzitempo di responsabilità da adulto. Ethan vorrebbe anche scappare dalla vita stagnante di Gatlin. “Quando leggi un copione”, racconta Ehrenreich, “speri sempre di riuscire a sentirlo e vederlo, e io lo vedevo proprio. La chiarezza della voce del mio personaggio mi ha preso fin dalle prime pagine. I compagni di scuola di Ethan sono quasi tutti soddisfatti della loro vita sociale da paesino di provincia, ma Ethan sogna qualcosa di diverso. Ammiro molto il suo ottimismo, nonostante tutto quello che ha vissuto. Mi è piaciuto anche che pur avendo provato tanti dolori non ha perso il senso dell’umorismo e la voglia di scherzare.”
“Alden ha stoffa da vendere,” afferma LaGravenese. “Sprizza intelligenza e talento da tutti i pori e questo si riflette nelle scelte che fa davanti alla cinepresa. Ama il suo lavoro, ama quello che fa. Ti pone sempre le domande giuste, che è la mia qualità preferita in un attore, perché sono proprio quelle domande che migliorano il copione. Lui e Alice sono stati due veri partner, collaboratori. Alden è bravo tanto quanto molti attori di lunga data con i quali ho lavorato.”
Il regista e l’attore hanno legato anche fuori dal set. I due, che si dichiarano entrambi maniaci del cinema, si sfidavano quotidianamente a chi sapeva più fatti e curiosità sulla settima arte.

Ethan non è l’unico a doversi sobbarcare un peso più grande di lui. Lo stesso vale per Lena, che vorrebbe essere un’adolescente normale con una vita normale, malgrado sia tutto fuorché questo. Convocato dalla direttrice del casting, Margery Simkin, LaGravenese è andato fino a Londra per fare un provino a Alice Englert, nata in Australia, figlia della sceneggiatrice e regista premio Oscar Jane Campion.
“Ci siamo incontrati e sono rimasto totalmente intimidito da questa ragazza che a diciassette anni aveva già una sconvolgente consapevolezza e lucidità riguardo alla sua estetica e ai suoi valori,” racconta LaGravenese. “Aveva qualcosa di unico. Alice è la personificazione di Lena e le ha aggiunto una dose di forza, coraggio, ironia. Quella ragazza è istinto puro, talento puro. Uno spirito meraviglioso.”
Quando Alice e Alden si sono ritrovati faccia a faccia, tutto ha fatto clic. Valdes osserva: “Ogni tanto si ha la fortuna di vedere un fulmine in una stanza e in quel caso ne abbiamo visti due insieme.”
Quel tipo di chimica era fondamentale per la storia di due giovani che si aggrappano l’uno all’altra nel mezzo di una guerra sovrannaturale.

Englert aggiunge: “I Maghi vengono cresciuti con l’idea che dovranno semplicemente seguire il destino che verrà scelto per loro. Ma l’umanità di Ethan risveglia quella di Lena, e il potere di quell’umanità – e la domanda se nel suo destino c’è spazio o meno per la scelta – ha suscitato il mio interesse.”
Il potere che cresce dentro di Lena è qualcosa che lei non può negare, e spesso nemmeno controllare. Lena è una Maga dotata di un particolare legame con gli elementi, una Naturale, ed è in grado di controllare il vento, il fuoco, l’acqua e l’aria. Questo può essere una complicazione per un’adolescente instabile che, se si arrabbia, invece di sbattere le porte è capace di far piovere se non peggio...
La forza di volontà di Lena è messa alla prova dai suoi nuovi compagni, che godono nel tormentare la nuova arrivata, preceduta dalla reputazione della sua famiglia. Loro non la conoscono, e sebbene lei sia una discendente della famiglia Duchannes di Greenbriar, la villa un tempo maestosa, il fatto che appartenga alla famigerata famiglia dei Ravenwood è sufficiente a fare di lei il bersaglio del paese, di tutti fuorché di Ethan.

Ehrenreich conferma: “Dal primo istante in cui si incontrano scatta la scintilla. Lena è diversa da tutti quelli che conosce Ethan, e mentre questo la rende inaccettabile agli occhi degli altri, la rende invece estremamente attraente a quelli di lui.”
Mentre Ethan cerca di fare colpo sulla straniera appena arrivata, Lena ha un atteggiamento “riservato e guardingo per motivi che lui non conosce e che, secondo lei, non potrà mai capire,” dice Englert. “Ma l’entusiasmo dirompente di Ethan la disarma completamente. Lei vorrebbe abbassare la guardia, ma teme per lui.”
“Una cosa sulla quale noi tre abbiamo lavorato insieme è stata come far maturare il rapporto fra Lena e Ethan,” racconta LaGravenese. “Non è tutto rose e fiori: c’è anche gelosia, frustrazione e rabbia, perché a volte devi lottare con, o per, la persona che ami”.

“Lena si rifiuta di cedere alle gentilezze del sud” continua il regista. “Sfida Ethan. Non ha bisogno di essere salvata. Ha uno straordinario potere, quindi casomai è lei a salvare lui.”
E in effetti dovrà decisamente salvarlo dalla sua famiglia. E che famiglia!
Lena potrà anche essere appena arrivata a Gatlin, ma il paese è stato fondato dai Ravenwood, e suo zio Macon è ancora proprietario di buona parte del terreno su cui è stato costruito. Nel corso degli anni però l’esistenza appartata di Macon ha ispirato storie e teorie spaventose fra la gente del paese.
Jeremy Irons, che interpreta lo zio di Lena, descrive il suo personaggio come “un enigma. Macon ha stile, umorismo e un pizzico di mistero. È stato molto interessante interpretarlo. Parlando con Richard, ho pensato che sarebbe stato divertente venire a New Orleans e raccontare questa storia.”

Cosa interessante, le autrici si erano raffigurate Macon proprio come Irons e tenevano addirittura una sua foto attaccata allo schermo del computer mentre scrivevano il romanzo.
LaGravenese afferma: “Jeremy aggiunge a Macon qualcosa che io non avevo nemmeno pensato: il suo Macon è più umano. C’è un senso di frustrazione e vulnerabilità. Nel libro è un tipo sofisticato, alla Noel Coward, ma è un personaggio anche molto più complesso di così, e Jeremy ha saputo portare alla luce tutte le sue sfumature. Ci siamo divertiti tutti e due un mondo a esplorare i suoi poteri.”
Da giovane Macon era stato Reclamato dalle Tenebre ma adesso cerca di reprimere la sua vera natura per il bene di Lena. Ed è disposto a usare qualunque tipo di potere, che sia della Luce o delle Tenebre, per proteggerla. Irons osserva: “Con l’avvicinarsi del sedicesimo compleanno di Lena, Macon sta cercando di tenerla lontana da qualsiasi influenza che potrebbe farla Reclamare dalle Tenebre. E una di queste influenze, ha ragione di credere, è l’amore per un Mortale.”

Una delle poche persone che condivide le riserve di Macon riguardo all’unione fra Ethan e Lena è Amma, interpretata da Viola Davis. Amma era stata la migliore amica della madre di Ethan e prima che lei morisse le aveva promesso che avrebbe vegliato su Ethan. Amma non è una Maga, però è una Veggente e ha i suoi motivi per temere l’unione fra i due ragazzi.
LaGravenese aveva in mente l’attrice perfetta per la parte di Amma, la bibliotecaria del paese che ha un rapporto misterioso con il mondo degli spiriti, e Davis è stata la prima persona che ha ingaggiato per il film. “Nel libro”, conferma, “Amma e la bibliotecaria sono due persone diverse.
Ho voluto unirle in un solo personaggio perché volevo creare una parte sfaccettata e interessante per una grande attrice come Viola Davis, che è stata la mia prima e unica scelta. L’ho vista qualche anno fa a teatro in ‘Fences’, con Denzel Washington, e ovviamente ne ‘Il dubbio’ e in ‘The Help’. È mozzafiato. Da allora ho sempre desiderato lavorarci insieme. È un’attrice straordinaria, dotata di un’incredibile forza, grinta e compassione.”

“Amma è la matriarca della serie, e ha una storia fantastica che viene rivelata a poco a poco nel film. È stata una fortuna che la interpretasse Viola,” aggiunge Mickler Smith. Per la sua parte, Davis ha studiato la storia degli afroamericani nell’epoca della Guerra Civile, e anche prima, fino alla Nigeria. Tutti gli attori hanno dovuto lavorare con un esperto per la pronuncia, Rick Lipton, per riuscire a destreggiarsi con il dialetto del sud.
“La cosa affascinante di Amma”, spiega Davis, “è che non è quello che sembra. Mentre Ethan comincia a innamorarsi di Lena e Amma si rende conto che chiunque incroci il cammino di Lena rischia di essere distrutto, il suo ruolo di protettrice si intensifica. Gli strati della sua personalità cominciano a cadere mentre emerge il motivo per cui lei è la custode dei segreti, e il suo rapporto con il passato.”

Il passato dei Duchannes è segnato da una maledizione legata alla Reclamazione e si scopre che Amma e Macon sanno più di quanto non vogliano dire a proposito di tale maledizione. Ma è una storia che non vuole rimanere sepolta, e riemerge quando Ethan scopre un medaglione dell’epoca della Guerra Civile dissotterrato vicino alle rovine di Greenbriar, la piantagione dei Duchannes, bruciata in quella che la gente del posto chiama “la Guerra dell’Aggressione nordista.” Una volta che lui e Lena lo toccano, i segreti del passato di famiglia vengono rivelati.
LaGravenese spiega: “Il medaglione apre la porta sul passato e sull’origine della maledizione che grava sulla famiglia di Lena.”
“Il medaglione porta il rapporto di Lena e Ethan nel passato e fa capire cosa potrebbe significare per il futuro,” aggiunge Englert. Quel passato torna spettralmente in vita ogni volta che Lena e Ethan toccano il medaglione contemporaneamente, e rivela loro a spizzichi e bocconi quello che è avvenuto davvero durante la battaglia di Honey Hill e Greenbriar nell’Ottocento. “Sono visioni inquietanti e violente”, riflette Ehrenreich, “ma servono come indizi per capire che cosa rischia Lena innamorandosi di un Mortale, e il pericolo che corre Ethan a stare con una Maga.”

Macon e Amma non sono gli unici due ad avere dei segreti o a voler tenere separati Lena e Ethan. La signora Lincoln, che diffonde molte delle storielle sinistre sul conto di Macon, vorrebbe che Lena fosse espulsa non soltanto dalla scuola, ma dal paese. Emma Thompson è la pettegola del paese nonché la madre iperconservatrice del migliore amico di Ethan, Link.
All’estremo opposto, Thompson si sdoppia e prende il ruolo di Sarafine, una Maga delle Tenebre che ce la mette tutta per risvegliare le forze malefiche a Gatlin. “Sono innamorato di Emma Thompson da anni”, confessa LaGravenese, “È straordinaria. Avrei fatto qualsiasi cosa per lavorare con lei.”
“È già fantastico avere una parte in cui puoi decidere di distruggere la Terra se ti va”, spiega Thompson. “Quindi l’idea di interpretare in tandem due personaggi così estremi mi è sembrata un’occasione imperdibile.”

Dire che la signora Lincoln è una fanatica religiosa sarebbe un eufemismo. Ha già portato il marito a scavarsi la fossa con l’alcol e si prepara a fare lo stesso con il figlio. Al contrario Sarafine, pericolosa e devastatrice, non ha regole. Paragonando i due ruoli contraddittori, Thompson dice: “Sarafine ritiene i Mortali inferiori e colpevoli di aver rovinato tutto. È sia comica che malvagia. La cosa ironica è che delle due è lei quella divertente con cui uno vorrebbe uscire, mentre la signora Lincoln è talmente astiosa verso tutto quello che non le è familiare che il suo corpo, persino il suo accento, è in costante tensione. In realtà usa una facciata di gaiezza per nascondere il fatto che sta morendo dentro.”
“È stato straordinario osservare Emma mentre creava questi due personaggi che sono uno l’opposto dell’altro” ricorda LaGravenese, “a volte anche nella stessa scena, con un semplice cambiamento di postura e tono di voce. Ha una capacità di modulare la voce passando dal comico al sinistro che ti lascia senza parole. È geniale e buffissima.”

L’evento che aiuterà Sarafine a smuovere le cose è l’avvicinarsi del compleanno di Lena. Questo evento significativo corrisponde al momento in cui Lena sarà Reclamata o dalle Forze della Luce o delle Tenebre, così come è stato per tutti i Maghi prima di lei. Sarafine scommette sulle Tenebre, per via della maledizione che affligge le donne della famiglia di Lena da generazioni.
Alla festa arriverà, non invitata, Ridley, una Maga delle Tenebre, una Sirena che ha il potere di far fare agli altri quello che vuole lei. LaGravenese ha scelto Emmy Rossum per la parte. “Emmy è una purosangue. È un’attrice che non teme nulla ed è piena di talento. La natura del suo personaggio – per la quale deve interpretare diversi look ed esprimere le sue intenzioni spesso senza nemmeno parlare – poteva facilmente essere scoraggiante. Ma Emmy è capace di passare in un attimo da violenta a calorosa, da comica a spaventosa, a vulnerabile”.

Da quando Ridley è stata Reclamata dalle Tenebre all’età di sedici anni, ha viaggiato in tutto il mondo seminando tempesta. “È talmente cattiva che persino i Maghi l’hanno cacciata via,” dice Rossum ridendo. “I Mortali la annoiano da morire e si diverte a fare cattiverie. Gode nel manipolare le persone per ottenere quello che vuole, quindi è stato divertentissimo indagare quello che ci stava sotto: È davvero così cattiva? C’è dentro di lei un po’ di bontà? Quand’è che è veramente se stessa e quand’è che sta fingendo?”
Come Sarafine, Ridley vuole creare guai. E comincia dal migliore amico di Ethan, Link, che a sua volta non desidera altro che scappare da Gatlin, fino a quando Ridley non lo attira a sé. LaGravenese ha scelto Thomas Mann per la parte di Link. “Ha un senso dell’umorismo innato”, commenta il regista, “ed è bravissimo a improvvisare. Diventa letteralmente il personaggio che interpreta, perciò gli viene tutto con estrema naturalezza. Non si può chiedere di meglio. È un giovane pieno di talento.”

Anche se Ethan è nella squadra della scuola ed è uno dei ragazzi più popolari del paese, mentre Link invece è più un emarginato, i due sono legatissimi e hanno in comune la perdita di un genitore. Link accompagna e sostiene Ethan nel suo cammino con questa ragazza straordinaria. “Siamo migliori amici sin da quando eravamo piccoli”, racconta Mann, “e ne abbiamo viste tante insieme, abbiamo la stessa mentalità. Mi sono divertito un sacco a interpretare Link perché, grazie a lui, ci sono degli stacchi comici in alcuni dei momenti più cupi della storia. E poi sono il figlio del personaggio di Emma Thompson, che è una figata già di per sé!”
“Abbiamo avuto una fortuna incredibile con gli attori”, osserva Kosove, “Avere Jeremy, Viola e Emma è una cosa da non credere. Penso che sia un merito della storia, e di Richard. E gli attori più giovani della troupe sono emozionanti da osservare.”

Fra i giovani c’è anche Zoey Deutch nella parte di Emily Asher, la ex ragazza di Ethan e capetta del gruppo di ragazze più in vista della scuola, e Tiffany Boone nei panni di Savannah Snow, che aiuta Emily a rendere la vita di Lena impossibile.
Chiudono il gruppo di Maghi Eileen Atkins nella parte della nonna di Lena; Margo Martindale nella parte di zia Del; e Kyle Gallner nella parte del cugino di Lena, Larkin.
Pruitt Taylor Vince interpreta il professor Lee, che vive per la ricostruzione storica annuale della battaglia di Honey Hill, durante la Guerra Civile, ma poi si trova impreparato quando la ricostruzione diventa troppo reale, e passato e presente si fondono insieme. Rachel Brosnahan e Sam Gilroy compaiono nei panni di due innamorati all’epoca della Guerra Civile il cui destino è legato a quello di Lena e Ethan.
Anche tempo e spazio avranno un ruolo fondamentale nell’imminente battaglia fra Mortali e Maghi.


2.c PASSATO E PRESENTE
“Beautiful Creatures – La Sedicesima Luna” è stato girato in Louisiana e la maggior parte della produzione è avvenuta a New Orleans e dintorni. Una fabbrica abbandonata dal lato opposto del ponte rispetto alla città è stata riadattata in studi di posa dove sono stati ricostruiti la maggior parte dei set, a eccezione della stanza di Lena, che è stata costruita in uno studio a Baton Rouge.
LaGravenese si è avvalso della collaborazione del direttore della fotografia Philippe Rousselot, del costumista Jeffrey Kurland e dello scenografo Richard Sherman. I quattro hanno lavorato a stretto contatto per creare un mondo coerente dove si avverte la presenza del soprannaturale.

LaGravenese ha lavorato da subito alla storia in maniera diversa rispetto ai suoi precedenti adattamenti. “Dopo aver letto il libro, per la prima volta ho deciso di farmi un’idea delle location prima di scrivere” ricorda. “Ho preso un aereo per il South Carolina e ho scattato delle foto in un paesino vicino Charleston che si chiama McClellanville. Poi mi sono messo a scrivere. Essere in quel posto, per me che sono cresciuto a Brooklyn, è stato come trovarmi in un paese straniero. Mi ha incantato.”
Avendo avuto input di trovare posti unici che non fossero mai stati filmati prima, Sherman ha cominciato a scoprire delle “piccole aree che sembravano nascoste al mondo.”
Covington, in Louisiana, è diventato il paesino Gatlin, ed è sempre lì che si trova la chiesa in cui la signora Lincoln e Macon si scontrano per la prima volta. Per quanto pittoresco sia il paesino, con le sue belle verande, Sherman cercava qualcosa di meno bucolico e alla fine ha trovato edifici mezzi crollati e sventrati, capannoni di lamiera ondulata, tettoie e calcinacci.

Sherman è riuscito anche a trovare degli esterni utilizzabili per i set principali, fra cui villa Ravenwood, dove Ethan incontra per la prima volta l’inquietante zio di Lena, Macon. La sua squadra ha trovato anche un esterno rettangolare ottocentesco a Morganza, due ore e mezza a nord di New Orleans, al quale hanno aggiunto del muschio spagnolo. Ricreare l’interno però è stato più complicato.
All’inizio Sherman e la sua squadra hanno seguito un arredamento tradizionale basato sulle vere piantagioni, ma LaGravenese aveva in mente qualcosa di più insolito. “Volevo che fosse un po’ una sorpresa”, spiega il regista, “così mi sono detto: ‘un raffinato Mago che ha girato il mondo si ritrova chiuso in questa casa e si annoia. Che cosa farebbe?’ Richard ha colto al volo quello che intendevo ed è tornato da me con un arredamento straordinario che era semplicemente fantastico.”

“Macon vive a seconda dell’umore del momento”, osserva Sherman. “A seconda di come lui si sveglia la mattina, la casa avrà un aspetto diverso. Inoltre non c’è nessuna continuità fra una stanza e l’altra, sono tutte diversissime fra loro. Ho pensato che sarebbe stato fantastico arrivare a questa casa spigolosa, con la sua aria tetra e assediata da erbacce e muschi, ed entrare in un’incredibile stanza circolare con al centro una scala che sale vertiginosamente seguendo una forma libera.”
L’imponente scala e il relativo pianerottolo sono stati costruiti con un sistema di sospensioni e contrappesi. Sono stati chiamati degli ingegneri strutturali per garantirne la sicurezza, perché non dovevano soltanto risultare maestosi, ma dovevano anche sostenere gli attori, la troupe e le attrezzature. Una pista di luce incorniciava tutto il perimetro della stanza, di conseguenza le pareti rilucevano sopra i pavimenti grigi.

Anche la quasi totale assenza di mobili faceva parte del concetto. I pochi mobili presenti nella villa sono stati disegnati da un amico di Sherman, Rick Owens, uno stilista di moda che ha anche una linea dedicata all’arredamento in Europa. “In pratica vende mobili come se fossero opere d’arte,“ spiega Sherman. “Gli ho detto che avevo bisogno di qualcosa di insolito e lui mi ha spedito i suoi mobili da Parigi.”
Proprio come la casa è fluida e reagisce alle preferenze di Macon, cambia anche colore a seconda dell’umore di Lena. “La casa riflette la vita interiore di Lena, perciò quando è arrabbiata, diventa più minacciosa”, spiega LaGravenese.
Englert ricorda: “La cosa che mi piaceva tantissimo della storia era che i luoghi avevano il ruolo di personaggi tanto quanto noi, soprattutto Ravenwood, che ha degli interni ed esterni favolosi, assurdamente in contraddizione fra loro, che cambiano e mutano a seconda degli umori e dei sentimenti delle persone dentro la casa. “

Per sottolineare il progressivo peggioramento dell’umore di Lena via via che si avvicina il momento della sua Reclamazione, la squadra di Sherman ha tolto tutto e ha dipinto gli interni di nero, a eccezione degli infissi delle finestre e della scala. “L’effetto è molto teatrale”, spiega Sherman, “non vedi altro che finestre, una scala e il caminetto. Non c’è nient’altro; è come entrare nel vuoto.”
La difficoltà con la sala da pranzo adiacente era costruire uno spazio che fisicamente si muovesse, saltasse e girasse per una scena chiave in cui Lena e Ridley si affrontano a duello e ciascuna sfoggia i suoi poteri di Maga. La stanza è stata costruita con un sistema di sospensioni cardaniche e anelli, perciò poteva oscillare e girare. Il tavolo poteva ruotare e il pavimento sotto il tavolo era su un anello separato, che lo faceva girare nella direzione opposta. “Su una scala di velocità da uno a dieci, le attrici girano a otto”, dice LaGravenese con un sorriso.
“Volevo usare il meno possibile i green screen”, continua il regista. “Abbiamo fatto le riprese su pellicola. Volevo che gli attori si muovessero in un ambiente il più possibile realistico. Richard e la sua squadra sono stati bravissimi a dare agli attori dei veri bersagli mobili con cui giocare.”

Ehrenreich ricorda: “Era come trovarsi a un bizzarro cenone di famiglia da cui vorresti scappare, tranne che quando comincia il combattimento la situazione diventa molto più folle e incontrollata. Ci siamo divertiti un mondo.”
In principio LaGravenese non aveva in mente di far stare tutto il cast su quel marchingegno. Poi però, ricorda, Jeremy Irons gli ha suggerito che sarebbe stato più dinamico se fossero stati coinvolti anche i Maghi anziani, e così si sono uniti anche loro alla scena. “Ogni giorno dovevo prendermi una pillola per il mal di mare già solo per starli a guardare,” dice ridendo.
Ci sono voluti tre giorni per girare la scena e LaGravenese ammette che è stata una delle sequenze più impegnative. Il direttore della fotografia, Rousselot, ha ripreso la battaglia usando quattro cineprese. “Philippe crea delle immagini bellissime”, dice LaGravenese, “e ha il senso della narrazione. È molto creativo nel suo modo di muovere la cinepresa e chi guarda si ritrova immerso in un’atmosfera meravigliosa. È un vero maestro.”

Anche se la famiglia vorrebbe tenerli lontani, Ethan e Lena scavalcano il muro fra Ravenwood e Greenbriar per vedersi. La squadra di Sherman ha dovuto letteralmente costruire un muro che è stato usato sul set di Ravenwood e poi spostarlo sul set di Greenbrier a Fulsom, in Louisiana.
Per girare le sequenze della battaglia ambientate durante la Guerra Civile ci sono volute tre settimane e si sono utilizzate quattro cineprese, più di quattrocento comparse, e un mucchio di munizioni per le esplosioni sul campo di battaglia. David Valdes ha trovato un gruppo locale da ingaggiare. “È gente che prende molto sul serio le loro ricostruzioni storiche, hanno un fitto programma di battaglie da qui a sei mesi,” racconta.
Ma prima di poter girare la battaglia di Honey Hill, dovevano trovare una vera collina.

“Scoprimmo che la Louisiana,” spiega LaGravenese, “è piatta. Mancavano poche settimane all’inizio delle riprese e non avevo ancora la collina. Finché il nostro fantastico location manager, Ed Lipscomb, ha trovato il posto perfetto.” Era più come una piccola valle con un albero isolato a St. Francisville, a un paio d’ore da New Orleans. Lì sono state girate tutte le scene di Honey Hill, le sequenze del passato, del presente e del sogno.
Uno dei set chiave di tutto il film che fa da ponte fra passato e presente e fra il mondo Mortale e il mondo dei Maghi è la biblioteca dei Maghi. Lì sono conservate tutte le storie e i segreti sul mondo dei Maghi e la maggior parte dei Mortali ignora la sua esistenza sotto la biblioteca di Gatlin. Progettare e costruire quel set è stata un’altra enorme impresa per la squadra di Sherman.
Ammette LaGravenese: “La biblioteca dei Maghi doveva rappresentare tante civiltà diverse, tutti i costumi e le culture possibili, perché i tunnel corrono sotto la superficie di tutto il mondo.”

Sherman si è imbarcato in un rigoroso processo di ricerca insieme alla scenografa Lori Fleming e al supervisore alle scenografie Troy Sizemore. “Abbiamo consultato centinaia di libri, guardato migliaia di immagini e fotografie, osservando l’architettura dal primo secolo fino a oggi. Il risultato è una serie di stanze che si muovono e sfumano l’una nell’altra,” spiega Sherman.
La squadra ha incorporato rami storti e ha disegnato finti geroglifici sulle pareti, e anche volti e serpenti che reagiscono alla presenza di un Mortale.
Fra le altre location a New Orleans ci sono le case vicino al Garden District, che sono state usate per la casa della signora Lincoln e quella di Ethan, e il cinema Prytania, dove si danno il primo appuntamento Lena e Ethan.
La gamma dei colori era molto ampia, per Sherman. “Ci spostavamo di continuo, sia geograficamente che temporalmente, quindi è come lo spezzatino: ci sono arancioni e marroni, ocra, bianchi e verdi, e si passa da una combinazione di colori a un’altra a seconda dell’umore e dell’epoca in cui ci si trova.”


2.d MALEDIZIONI E CORSETTI
La sfida, per il costumista Jeffrey Kurland, rispecchiava quella della scenografia: creare look diversi per tutte le sequenze nel passato e nel presente. Un’altra sfida era creare look diversi per Mortali e per Maghi mentre cambiava il contesto temporale.
“È stato complicato”, racconta Kurland, “armonizzare i due mondi per ottenere il senso esagerato del mondo dei Maghi, e al tempo stesso fonderlo con il mondo della realtà. E poi, come se non bastasse, ci si mettono anche il passato e il presente...”
Osserva Sherman: “Io, Jeffrey e Matthew Ferguson, il set-designer, abbiamo lavorato gomito a gomito, parlando di come sarebbero state vestite le persone, in quali stanze. E così quando si vede Macon in veranda con quella strana veste da camera, gli occhiali da sole e una bizzarra rivista, la cosa funziona, si coglie subito l’eccentricità del suo personaggio in contrapposizione alla realtà del resto del mondo.”

Kurland ha lavorato sul tema della Luce e delle Tenebre per tutti i personaggi: “L’abbiamo mostrato con il colore, ma soprattutto con i profili, e le ombre, le sfumature, le spigolosità, piuttosto che soltanto con le tonalità cromatiche. Abbiamo giocato moltissimo con le ombre e le sfumature. È una cosa sottile, ma aiuta a definire l’identità dei vari personaggi.”
Kurland ha fatto confezionare un’ottantina di abiti su misura, compreso l’intero guardaroba di Jeremy Irons. La difficoltà di Macon di abitare sia nel mondo della Luce che in quello delle Tenebre era “una dicotomia interessante da rappresentare,” spiega Kurland. “Le Tenebre, che sono sempre lì, striscianti, in un modo o nell’altro traspaiono. Macon può fare e indossare tutto quello che gli va. È stato bello avere tanta libertà. Ci sono piccoli accenni agli anni Venti e Trenta e così via, perché ha vissuto tanto.”

Anche lavorare al look di Ridley è stato interessante, un personaggio del tutto imprevedibile. “Ridley è una maniaca della moda,” spiega. Dal momento che LaGravenese voleva divertirsi con la magia, Kurland ha scelto un look da icona del cinema per ciascuno dei completi di Ridley, fra cui Rita Hayworth in “Gilda” e Marilyn Monroe in “La magnifica preda.”
Dice LaGravenese, “Jeffrey è geniale. Siamo amici da quando ha lavorato con me alla mia prima regia, ‘Kiss.’ Siamo entrambi due maniaci del cinema, quindi è stato come un invito a nozze per lui.” L’abito preferito di Rossum era un lungo vestito sagomato di pizzo con cui Ridley fa il suo memorabile ingresso a Gatlin. Indossa anche un abito di pizzo nero con corsetto e collo alto per il Ballo dei Maghi.
Kurland ha dovuto disegnare anche un abito ottocentesco per Emma Thompson: è il completo che indossa Sarafine al Ballo e che Kurland descrive come un “gigantesco vestito a palloncino, con il sottogonna a galle rosse e viola e sopra del nero, e un bustino che le spinge su il petto.”

Per contrasto, la Thompson dice che il personaggio della signora Lincoln “è il classico tipo da vestaglia trasandata e orrendi completi e twin-set. Già solo la biancheria che indossa è una storia a sé: reggiseno a punta, panciera e mutande di nylon. Un inferno di nylon. Porta sempre un crocifisso al collo e ha un’acconciatura rigida come un casco. È tragica.” Nella scena dell’assemblea comunale Thompson indossa anche un grande cappello ingombrante. Sorride: “Mi sono divertita talmente tanto con Jeffrey. Era la sua occasione per vestire un’attrice con gli abiti più brutti che abbia mai concepito.”
Il disegno di Kurland per il vestito da ballo di Lena rispondeva sia alla formalità richiesta da un evento di Maghi così importante sia alla volontà di rappresentare la vera personalità di Lena. “Ho deciso che strati di tulle, crepe di seta e rete sarebbero stati leggeri e avrebbero funzionato benissimo rispetto al movimento e alla fisicità richiesta dalla scena,” descrive Kurland. “Il corpetto doveva essere ben sostenuto, ma la parte alta del vestito l’ho disegnata come potrebbe essere una camicia da uomo, aperta e morbida, che mi sembrava più vicina al suo stile. Il raso di seta vintage e molte cuciture nei punti giusti hanno contribuito a dargli la grazie e l’eleganza necessaria.”

Sebbene Kurland abbia creato molti abiti partendo da idee originali, ci sono alcuni elementi specifici del libro che ha voluto trasferire sul grande schermo, come per esempio la collana di Lena. Kurland l’ha disegnata e dice: “Sono dei pezzetti di oggetti che ha raccolto in giro nei posti in cui è stata, un piccolo ciondolo, un piccolo amuleto, un pezzo di bambola, e c’è anche un tappo di bottiglia.”
“È stato davvero favoloso lavorare con Jeffrey”, racconta Englert, “e cominciare a capire Lena anche dal modo in cui si veste. Mi ha divertita approfondire quei dettagli.”
Kurland aggiunge: “È uno stile molto personale. Non può essere uguale a quello delle ragazze che cercano di ridicolizzarla, ma non può nemmeno essere così stravagante da allontanare la gente, è stato interessante muoversi lungo quel sottile limite.” Parte di quello stile unico è un numero tatuato che cambia via via che Lena conta i giorni che mancano alla sua Reclamazione.

Anche Amma ha un tatuaggio molto speciale, che risale alle sue antichissime radici africane e a una pratica chiamata scarificazione, che denota la sua identità tribale e dei riti di passaggio.
“Amma ha un suo tipo di spiritualità ed eleganza,” dice Kurland. “Gli abiti del suo guardaroba sono tutti fatti su misura, e sono molto all’avanguardia, colorati e pieni di disegni. Salta agli occhi.”
Quando Lena affronta la Reclamazione, lei e tutti i Maghi vanno a un ballo per festeggiare la sua trasformazione. Al tempo stesso, i Mortali stanno festeggiando la ricostruzione storica della battaglia di Honey Hill. Per entrambe le scene ci sono voluti molti costumi. “Prima,” illustra Kurland, “c’è la vera battaglia del 1864. Poi c’è la ricostruzione moderna. C’è una differenza fra come la gente nel 2012 si raffigura il 1864, e quello che il 1864 era veramente.”

Per girare il Ballo dei Maghi ci sono voluti diversi giorni di riprese davanti agli esterni di Ravenwood. Il regista ha discusso la scena (che nel libro in origine era quella del rito della Reclamazione) con Rousselot e ha deciso che per il film sarebbe stato più d’effetto una festa per lo sguardo, con tanti Maghi dall’aspetto eccentrico che partecipavano a un party. LaGravenese ricorda di aver detto al suo costumista che voleva una via di mezzo fra una gavotta a Ascot e Alexander McQueen, “Jeffrey ha creato venticinque dei costumi più originali ancora prima della scaletta, perché io ho avuto l’idea prima dei preparativi. È straordinario.”
In un film dove la magia trasforma tutto, da una piantagione a una biblioteca, e tesse insieme passato e presente, la produzione ha ingaggiato il supervisore agli effetti speciali Matt Kutcher e la sua squadra, e il supervisore agli effetti visivi Joe Harkins perché si occupassero delle diavolerie degli effetti speciali e degli effetti visivi.

“È stato emozionante usare gli effetti visivi”, racconta LaGravenese, “per passare dalla qualità onirica di certi luoghi alla qualità molto realistica e organica di altri. Penso che adoperare gli effetti visivi per accentuare la realtà sia una valida tecnica narrativa, perché così si permette al pubblico di aggiungere dettagli con l’immaginazione e quindi di partecipare alla narrazione.”
Oltre a modificare certe superfici, le squadre hanno anche creato temporali con fulmini, pioggia, neve e un terremoto, per accompagnare il film e la vita di Lena con condizioni atmosferiche soprannaturali. Giustamente poi la vita ha imitato l’arte perché a un certo punto un vero tornado ha cominciato ad avvicinarsi al set e si sono dovute interrompere le riprese.
La tempesta ultraterrena che infuria fra Maghi e Mortali a Gatlin – e che tiene sotto scacco il destino dei due giovani innamorati – sembrerebbe essere a favore dell’altro mondo. Ma l’apparenza inganna.

Con i loro poteri soprannaturali i Maghi possono produrre fenomeni fantastici, mentre i Mortali devono sottostare alle forze della natura, incapaci di farsi obbedire dagli elementi. Ma sebbene i Mortali non siano in grado di far piovere o di provocare un terremoto o di decidere dove si abbatterà un fulmine, possiedono qualcosa di prezioso che i Maghi non comprendono: la loro umanità. E questa caratteristica potente e innata che possiedono dà loro il potere di affrontare qualsiasi prova.
“Pur con tutti i nostri difetti”, conclude Richard LaGravenese, “le nostre paure, confusioni e debolezze, noi mortali abbiamo dei grandi poteri. La fede. La facoltà di scegliere. La compassione. Il sacrificio. L’amore. Nel raccontare una storia sul Soprannaturale, la speranza è quella di raccontare una storia sulla magia della nostra umanità, che fa di noi esseri straordinari, delle bellissime creature.”

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